Un altro capitolo del cinema italiano si chiude. E’ morto ieri sera, alle 23 ora locale, nella sua casa a Miami il mitico Tomás Quintín Rodríguez Milián, conosciuto da tutti come Tomas Milian, in seguito ad un grave ictus. L’attore, di origini cubane, aveva 84 anni e viveva ormai da tempo negli Stati Uniti: era una vera icona del grande schermo per il nostro Paese, indimenticabile in personaggi come l’ispettore Nico Giraldi e il mitico Sergio Marazzi detto ‘er Monnezza’.
Tomas Milian: una vita difficile e una carriera straordinaria
Si è spento per sempre Tomas Milian, lasciando un grande vuoto nel cuore di tutto il pubblico italiano. I suoi film hanno segnato una pagina indelebile nella storia del nostro cinema e l’hanno consacrato come il ‘cubano romano‘. Nato, infatti, in un piccolo villaggio cubano di Marianao, vicino L’Avana, il 3 marzo 1933, era figlio di un generale dell’esercito del dittatore Machado con cui non ha mai avuto un rapporto facile, tanto che deve assistere in prima persona al suo suicidio.
Thomas, per sfuggire ai suoi tristi ricordi, si trasferisce negli anni 50′ a Miami dove decide di dedicarsi alla pittura ma, soprattutto, al suo sogno che è la recitazione. Dopo aver lavorato in alcuni teatri di Broadway, arriva l’occasione che cambierà la sua vita per sempre: parte per l’Italia e proprio qui otterrà il vero successo.
Una brillante e fortunata carriera lo attende sin da subito: collabora con i più grandi registi, come Alberto Lattuada, Valerio Zurlini, Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini, Bolognini e molti altri ma la sua consacrazione arriva con i film western e polizieschi. Dopo film come “Gli indifferenti” (1964), lo spaghetti western “La resa dei conti” di Sergio Sollima e tanti altri, partecipa ad alcuni cult polizieschi (come “Banditi a Milano” di Lizzani), fino ad approdare ai due ruoli che lo renderanno una pilastro fondamentale del grande schermo nostrano.
Tomas Milian: i suoi due grandi ruoli da protagonista
Dopo i primi passi nel cinema anni ’60, Tomas Milian interpreta per la prima volta nel 1976, grazie a “Il trucido e lo sbirro” di Umberto Lenzi, il personaggio che gli ha dato un’enorme popolarità: il meccanico Sergio Marazzi detto er Monnezza, un furbo ladruncolo romano, dal linguaggio a dir poco colorito, che riesce a far ridere migliaia di spettatori.
Il secondo ruolo che lo ha reso noto fino ai giorni nostri è quello di Nico Giraldi, un maresciallo e poi ispettore di polizia, sempre romano, dai modi sicuramente poco gentili ma assolutamente efficaci per risolvere i casi più difficili. Protagonista di undici film, dal 1976 al 1984, conosce gli ambienti della malavita proprio perchè da giovane ne faceva parte con il nome de ‘er pirata’.
Una cara amica di Tomas Milian, Monica Cattaneo, ha confermato all’Ansa la morte dell’attore e ha raccontato: “La settimana scorsa, l’ultima volta che ci siamo sentiti, mi chiedeva di riportarlo a Roma perchè aveva deciso che voleva vivere a Roma gli ultimi anni della sua vita e morire nella città che aveva visitato l’ultima volta quando era stato premiato alla Festa del cinema di Roma”. Non si hanno ancora notizie certe sui funerali ma si crede che Milian volesse essere cremato: dopo aver perso la moglie nel 2012, lascia un figlio che attualmente vive a New Work.
Ludovica Attenni
23/03/2017