Dopo “Notte prima degli esami”, arriva “Ultimi della classe”, ennesimo film del filone studentesco, tra gag sciape e strizzatine d’occhio tra insegnante e alunno
Regia: Luca Biglione – Cast: Andrea De Rosa, Giulia Elettra Gorietti, Marco Iannone, Sara Tommasi, Ludovico Fremono, Marco Messeri – Genere: Commedia, colore, 90 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 16 maggio 2008.
“Tu sei una coppa gelato da dieci euro, le altre sono coni da un euro e trenta”. Questa memorabile battuta usata dal protagonista per rimorchiare la vicina di banco rappresenta al meglio il livello de gli “Ultimi della classe” la commedia che il quasi esordiente Luca Biglione ha scritto e diretto sull’onda del filone scolastico-sentimentale-giovanile inaugurato dal fenomeno “Notte prima degli esami” di Fausto Brizzi.
Michele (il bravo Andrea De Rosa, visto per l’appunto nella notte brizziana) è un liceale sfigato con poca voglia di studiare e più interessato al cazzeggio su internet, dove gestisce sotto false sembianze un blog di successo, e al corteggiamento, con scarsi risultati, della compagna di classe bellona (Giulia Elettra Gorietti). Nell’imminenza degli esami di maturità (anche questa sembra già sentita..) sarà la super provocante insegnante privata di latino (la ex valletta Sara Tommasi) a stimolare la sua voglia di studiare e a far chiarezza sui suoi veri sentimenti. Intorno a lui ruotano ritrite storie adolescenziali e spaccati familiari molto semplicistici che sfoceranno tutti, o quasi, in un happy end telefonatissimo.
Biglione sostiene di essersi ispirato alle commedie scollacciate anni 70’ dove improbabili supplenti sexy facevano sbavare tutti: studenti, corpo docente maschile e personale parascolastico compreso. In realtà “Gli ultimi della classe “ sembra strizzare più l’occhio a prodotti anni ’80 quali “ I Ragazzi della III C” in primis (e la simpatica macchietta di Enio Drovandi ne è un chiaro omaggio), ma anche “Sposerò Simon Le Bon” o “Ciao Mà”, per chi ancora se li ricorda.
In primo luogo infatti manca quella pletora di attori e caratteristi di gran mestiere che nobilitavano e rendevano godibili e divertenti anche le più povere tra le produzioni targate Nando Cicero o Mariano Laurenti, tanto per citare due degli onesti mestieranti che hanno attraversato il filone nella seconda metà degli anni 70’. Inoltre l’aspetto vouyeristico e se vogliamo pecoreccio, che era comunque un aspetto fondante del genere, è messo in secondo piano in favore di battute e gag fragilissime, con un occhio superficiale anche al mondo di internet e a quello degli adulti, ritratti nelle loro schermaglie amorose al pari dei loro figli. Da bravo epigono, infine, Biglione non poteva farci mancare il Venditti vintage di “Nata sotto il segno dei pesci” per raccontare la scena che fa da raccordo nel prefinale del film.
Vassili Casula