Recensione
Valerian e la città dei mille pianeti – Recensione: il film dei mille perchè
Forse è precoce dire che “Valerian e la città dei mille pianeti” segna l’inizio della discesa lungo la china per il noto regista francese Luc Besson, ma sembrerebbe proprio così; perchè l’uomo che ha realizzato piccoli capolavori come “Nikita”, “Leon” e “Il quinto elemento” non può essere lo stesso dietro alla macchina da presa di “Valerian e la città dei mille pianeti”, un film privo di valore dalla prima all’ultima scena.
Forse il giudizio estremamente severo nasce dalle aspettative che la combinazione Valerian/Besson/magnifici effetti speciali aveva creato, ma resta vero che la sceneggiatura è una delle più brutte della fantascienza degli ultimi anni – il che la dice lunga.
Terra: con un rapido excursus di dieci minuti vediamo in che modo si è passati dal mandare il primo uomo sulla Luna alla creazione di un’enorme stazione spaziale/pianeta mobile di nome Alpha (dal 1975 al 2740) e anche una breve carrellata di primi incontri con varie razze aliene, in una sequenza di strette di mano che avrà probabilmente fatto rivoltare Asimov nella tomba.
Sembra incredibile, ma tutte queste diverse specie sono riuscite ad entrare in contatto pacificamente con l’umanità, a comunicare nonostante i linguaggi diversissimi (sembra che Besson si sia proprio perso “Arrival” di Villeneuve…), a capire il concetto di stretta di mano e ad andare a vivere tutti insieme allegramente su Alpha, una stazione mobile ‘comandata’ da esseri umani che, si sa, sono noti per la loro tendenza alla convivenza pacifica. Ma andiamo oltre questa premessa improbabile, che nasce da un fumetto degli anni ’70: sicuramente dopo migliorerà.
Valerian e la città dalle mille proposte di matrimonio
Su un misterioso pianeta che sembra un’enorme isola caraibica, delle creature estremamente simili agli alieni di “Avatar”, ma in versione bianca e pelata, vivono tranquilli in armonia con la natura, finché dal cielo non arrivano delle astronavi nere che causano la distruzione, con conseguente risveglio improvviso del protagonista, che ha visto l’accadimento in sogno, ma è pronto a dimenticarlo immediatamente con l’entrata in scena della sua partner.
La scena d’introduzione di Valerian e Laureline li vede impegnati in un arguto scambio di battute e mosse di arti marziali, in costume su una spiaggia finta proiettata dal computer di bordo. Questo pone le basi per una delle peggiori coppie d’azione cinematografica mai viste: lui è un dongiovanni, pieno di sé e spaccone, che nel corso del film non rimorchia mai una donna e fa la figura del fesso la maggior parte delle volte; lei è sarcastica, algida e saccente, doti contornate da momenti in cui diventa inspiegabilmente melensa.
Inutile dire che la storia d’amore tra i due è nella top 5 delle storie d’amore più prevedibili, ridicole e noiose della storia del cinema, con richieste di matrimonio casuali tirate nel mezzo e romantiche quanto un pugno nello stomaco: fortuna che abbiamo di fronte un grande Casanova.
Seguono varie scene che oscillano tra l’interessante e l’improbabile, con sequenze tra portali dimensionali la cui logistica rimane difficile da comprendere, e da cui si inizia a dipanare una trama all’apparenza drammaticamente prevedibile.
Valerian e la città delle mille strade
Andando avanti con il film si scopre che la trama non è prevedibile solo all’apparenza, ma anche nella sostanza: molti degli avvenimenti sono infatti una serie di ‘side-adventures’ per aumentare il minutaggio della pellicola, che poco o nulla hanno a che vedere con la storyline principale.
A livello geografico poi la situazione rimane oscura: la struttura di Alpha, che viene descritta quando i protagonisti vi arrivano, non sembra combaciare con il percorso effettuato poi dagli stessi nel corso della storia, così che il risultato è un’idea del tutto confusionaria del luogo in cui si svolgono gli eventi.
In questo enorme pianeta mobile, ad esempio, via è una “zona rossa” pericolosa in cui le comunicazioni non funzionano e abitano alieni ostili: ma perchè, su una struttura costruita scientemente pezzo per pezzo, dovrebbe esistere un luogo simile?
Spiegazioni, ovviamente, non vengono date mai.
Valerian e la città delle zero emozioni
A coronare tutto questo una sceneggiatura indegna del peggior telefilm italiano ci regala dialoghi scontati, patetici e penosi, che uccidono qualsiasi tipo di carisma i personaggi possano tentare di avere. Non che gli attori scelti siano in grado di esprimere carisma: a livello recitativo “Valerian e la città dei mille pianeti” è una gara a chi riesce ad avere meno varietà di espressioni facciali, e non viene neanche vinta da Cara Delevigne, che solitamente è regina di questo sport. Campione indiscusso è infatti lo stesso Valerian/Dane DeHaan con la sua espressione da fumatore incallito di marijuana poco consapevole dell’ambiente circostante, che si muove solo grazie all’istinto di sopravvivenza. Se questo è il meglio che l’esercito degli umani ha da offrire, è molto strano che le altre razze non abbiano già preso il sopravvento.
In questo calderone di banalità il personaggio meno scontato è Bubble, alieno mutaforma interpretato da Rihanna, che riesce a sfuggire alla penna melensa degli sceneggiatori fino alle sue ultime inquadrature, dove purtroppo cade anche lei vittima di questo stile soap opera che, come il Kraken, inghiotte tutto il film.
Però belli gli effetti speciali, eh.
Valeria Brunori
Trama
- Titolo originale: Valérian and the City of a Thousand Planets
- Regia: Luc Besson
- Cast: Dane DeHaan, Cara Delevingne, Clive Owen, Rihanna, Ethan Hawke, John Goodman, Kris Wu, Herbie Hancock, Rutger Hauer, Sam Douglas, Eric Lampaert, Emilie Livingston, Roman Blomme, Aurelien Gaya, Andrew Tisba, Sam Spruell, Alain Chabat
- Genere: Azione, fantascienza, colore
- Durata: 129 minuti
- Produzione: Francia, 2017
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 21 settembre 2017
“Valerian e la città dei mille pianeti” è un film di fantascienza che combina elementi di azione e d’avventura. Siamo nel 2740: Valerian e Laureline sono due agenti speciali che lavorano per il governo dei territori umani. Il loro compito è quello di mantenere l’ordine in tutto l’universo e difendere la Terra e i pianeti vicini da eventuali pericoli.
Valerian vorrebbe andare oltre il rapporto lavorativo con la sua partner ma, nonostante gli riveli apertamente i suoi sentimenti, il suo passato costellato da molte donne si scontra con i valori conservatrici di Laureline, questo fa sì che il ragazzo venga sempre rifiutato. Seguendo gli ordini del loro comandante, Arün Filitt, i due partono insieme per una rischiosa missione nella magnifica città intergalattica di Alpha: una metropoli multiculturale che racchiude in sé una popolazione di 17 milioni di abitanti, fatta da migliaia di specie diverse che provengono da ogni angolo dell’universo.
Tutti coloro che vivono in questa immensa città hanno sfruttato al meglio le loro risorse, talenti e capacità per il bene comune, cercando di migliore al massimo le condizioni di vita della comunità. Non tutti, però, condividono questi nobili obiettivi: forze oscure minacciano la storica Alpha e tutto il genere umano. Valerian e Laureline, in una corsa contro il tempo, devono cercare di scoprire l’origine di questa malvagia minaccia e sconfiggerla prima che l’intera galassia venga annientata.
Valerian e la città dei mille pianeti: dal fumetto al cinema
Dopo 20 anni da “Il quinto elemento”, il regista Luc Besson è tornato al genere della space opera con “Valerian e la città dei mille pianeti”. Il director, già cinque anni fa, aveva annunciato di voler riadattare la serie francese di fumetti “Valerian e Laureline”, creata dallo sceneggiatore Pierre Christin e dal disegnatore George Mézières e apparsa per la prima volta sulla rivista Pilote nel 1967. È interessante come la scelta sia ricaduta su un fumetto che va al di là dell’impostazione fantascientifica classica e che mette in luce aspetti importanti ed insoliti come quello sociologico, ecologico ed etnologico. Non solo viaggi nel tempo, navicelle spaziali e alieni ma anche tematiche di spessore rappresentate attracerso il contesto spaziale.
La scelta dei due protagonisti è stata annunciata da un tweet di Besson nel 2015, Dane DeHaan e Cara Delevingne sono Valerian e Laureline. Una coppia giovane e fresca apparirà sui grandi schermi di tutto il mondo nel film più costoso nella storia del cinema francese: un budget di circa 170 milioni di euro.
Trailer
Tab Content[/mom_video]