Dal grande registra giapponese Testuya arriva un’opera intensa, meritevole dello straordinario successo ottenuto in tutto il mondo
(Kokuhaku) Regia: Tetsuya Nakashima – Cast: Takako Matsu, Yukito Nishii, Kaoru Fujiwara, Masaki Okada, Yoshino Kimura – Genere: Drammatico, colore, 106 minuti – Produzione: Giappone, 2010 – Distribuzione: Tucker Film – Data di uscita: 9 maggio 2013.
Moriguchi, insegnante alle superiori, ha una classe in cui è davvero difficile mantenere l’ordine; il suo metodo d’insegnamento non ha avuto mai successo, visti gli atteggiamenti di tutti i ragazzini, impegnati a mandare sms, vociare e giocare. La donna, alla fine del primo trimestre, decide di lasciare la carriera; lo comunica alla classe, e, pacatamente annuncia anche il suo piano di vendetta verso coloro che le hanno rovinato la vita.
Questo l’incipit di un film sconvolgente, emozionante, pieno di pathos, un vero pugno allo stomaco, che tiene in tensione chi lo vede dall’inizio fino alla fine. C’è davvero tutto in questo film: amore (materno e non), odio, passione, vendetta, turbamenti, dolore, sangue, violenza, ma è la vendetta il filo conduttore di un racconto in cui sembra davvero che non esista catarsi o redenzione.
Provocano brividi le note di “Little Flowers” dei Radiohead, che accompagnano le immagini in un susseguirsi di emozioni che non concedono respiro per tutta la durata del racconto, con una giusta e mai eccessiva dote di effetti speciali.
Davvero una scoperta esaltante, un ‘magnifico turbamento’, che lascia a bocca aperta, con un finale degno di tutto il lavoro, per un’opera capace di mescolare immagini estremamente vigorose, a tratti surreali, ad emozioni forti e burrascose, tipiche dei film di Nakashima Testuya, conosciuto fuori dal Giappone per “Kamikaze Girls” e “Memories of Matsuko”.
Un’opera intensa che ha meritato lo straordinario successo ottenuto in tutto il mondo, con numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui la nomination agli Oscar come miglior film straniero nel 2011.
Voto da 1 a 5 stelle: 10!!!
Salvatore Cusimano