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The Lost Dinosaurs – Recensione

Impavidi Indiana Jones alla scoperta di creature preistoriche nascoste nella giungla africana

(The Dinosaur Project) Regia: Sid Bennett – Cast: Natasha Loring, Matt Kane, Richard Dillane, Peter Brooke, Stephen Jennings – Genere: Avventura – Produzione: Gran Bretagna, 2012 – Distribuzione: Eagle Pictures – Data di uscita: 18 luglio 2013. 

thelostdinosaursloc“Attenzione. Ciò che vedrete è il frutto di oltre 100 ore video recuperate in uno zainetto nelle acque di un fiume dell’Africa più estrema. Nessuna immagine è stata modificata. Quel che vedrete è ciò che è realmente accaduto”.

Con questa premessa “The Lost Dinosaurs” dichiara subito la sua appartenenza alla categoria del “found footage”, cioè quel genere di film che hanno motivo di esistere perché basati su del materiale video ritrovato casualmente, ammantando la storia di connotati pseudorealistici.

Purtroppo l’operazione “fai passare la finzione come realtà” fallisce miseramente nelle mani del regista Sid Bennet. Il bizzarro soggetto di partenza non aiuta nemmeno lo spettatore più credulone a porsi la fatidica domanda: “ma sarà successo veramente?”

Lo zainetto recuperato appartiene a un membro di un gruppo di esploratori della British Cryptozoological Society, partiti sulle tracce del fratello africano del mostro di Loch Ness.  La spedizione capitanata dalla versione anglosassone di Indiana Jones, con figlio spargitore di microcamere al seguito, rischia di finire ancor prima di cominciare, perché l’elicottero che trasporta l’equipe di esperti precipita (ma non troppo) nel cuore della giungla congolese.

Chiaramente, secondo Bennet, nella zona più recondita dell’Africa non c’è solo Mokele Mbembe, il compagno del mostro di Loch Ness, ma tutti i parenti dei dinosauri di Jurassic Park. Dopo l’atterraggio di fortuna, la trama prende una strada inaspettata come il sole al mattino: le creature mostruose iniziano a rincorrere e a sbranare, ma fuori campo, il gruppo di malcapitati. Per gli stomaci più sensibili, la concitazione degli inseguimenti viene accompagnata da un senso di nausea gentilmente offerto dalle riprese effettuate dalla telecamera a mano o, nella peggiore delle ipotesi, da microcamere attaccate ai vestiti o al collo di un semi-addomesticato animale preistorico.

Sid Bennet si fa sfuggire di mano le potenzialità del film relegando “The Lost Dinosaurs” tra le tante pellicole che non hanno aggiunto nulla di nuovo al genere reso celebre da “Cloverfield” o da “The Blair Wicht Project”.

Forse lo zainetto con tutte quelle ore video era meglio lasciarlo nelle acque del fiume africano, perfino i dinosauri avrebbero saputo farne qualcosa di meglio.

Riccardo Muzi

The Lost Dinosaurs – Recensione

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