Trama
- Regia: François Ruffin
- Cast: François Ruffin, Bernard Arnault, Jocelyne Klur, Serge Klur
- Genere: Documentario, Colore
- Durata: 83 minuti
- Produzione: Francia, Belgio 2016
- Distribuzione: Wanted
- Data di uscita: 1 Maggio 2017
“Merci Patron!” film documentario di François Ruffin in un racconto tra il satirico e il politico mette in scena gli eventi accaduti in Francia, dopo la delocalizzazione di alcune fabbriche del gruppo LVMH.
Proprietario del LVMH e fautore di questa scelta è Bernard Arnault, l’uomo più ricco di Francia. Fanno parte del megagruppo di beni di lusso aziende come: Fendi, Louis Vuitton, Bulgari, Givenchy e molte altre. Arnault decide nel 2013 di chiedere la cittadinanza belga considerando forse le tensioni e i malumori che sarebbero scaturiti in Francia tra i suoi operai, dopo la delocalizzazione in Bulgaria di numerose fabbriche. In quello stesso anno comincia il lavoro di Ruffin che decide di filmare e intervistare molti degli ex operai licenziati in tronco.
Conosce così Jocelyn Klur e Serge Klur una coppia di coniugi disoccupati ed ex dipendenti di Arnault. La coppia rischia di perdere la casa, il sussidio statale di 400 euro mensili non basta a permettergli di vivere e pagare i debiti. A quel punto Ruffin si finge figlio dei coniugi e manda una lettera ricatto ai segretari di Arnault, che allarmati dalla possibilità che si generi uno scandalo proprio a ridosso di un evento mondano importante per il gruppo LVMH mandano un loro rappresentante a casa dei Klur.
Tutta la scena viene ripresa da una telecamera nascosta di Ruffin che diventa il vero momento clou dello spettacolo. Infatti il rappresentante di Bernard Arnault offre un compenso mensile alla coppia in cambio del loro silenzio, non solo gli promette anche un contratto di lavoro presso un supermercato del noto marchio Carrefour, appartenente allo stesso gruppo. Una proposta alla quale i coniugi Klur sapranno come rispondere.
Merci Patron!: usare la finzione per ricercare la verità
François Ruffin è innanzitutto un giornalista e attivista, direttore di Fakir, bimestrale satirico che lui stesso ha fondato nel 1999 ad Amiens. Con lo stesso stile satirico lo vediamo destreggiarsi come protagonista, oltre che regista, nel documentario “Merci Patron!” che fa da manifesto delle moltissime proteste contro la Loi Travail, voluta e approvata dal ministro francese del lavoro. A farne le spese sono gli operai di fabbriche e aziende nel pubblico e nel privato.
La storia che racconta Ruffin in “Merci Patron!” fa solo da esempio nel mostrare una realtà piena di leggi sbagliate e di interessi e bisogni dei lavoratori dimenticati. Il cineasta entrando in scena e fingendosi figlio della coppia di ex operai ai fini della narrazione documentaristica ricalca gli stratagemmi usati già dal regista di documentari famoso negli Stati Uniti, Michael Moore. Egli, realizzando documentari come “Bowling at Columbine”, mostra l’altra faccia dell’America e della loro estrema facilità di accesso alle armi da fuoco.
Ruffin dà un tocco comico tutto francese al suo film, come si nota quando indossa la sua maglietta con su scritto “I love Bernard” e si promuove paladino della riconciliazione tra il magnate e gli operai licenziati. Regala così agli spettatori un’opera dalla facile risata, ma che offre in modo più che esplicito molti spunti di riflessione sulla condizione degli operai e sullo stato delle leggi per il lavoro, eventi che non riguardano purtroppo solo la Francia.
Trailer
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