Trama
The Space Between – Recensione: un film dominato da una tensione altissima, capace di miscelare diversi generi
Un giovane chef italiano, che ha rinunciato ai suoi sogni, riesce a ripartire dopo una grave perdita e un incontro insperato.
La regista esordiente australiana Ruth Borgobello porta in scena una storia venata di romanticismo ambientata vicino a Udine in splendidi panorami tra mare e montagne.
Ha una narrazione molto basica “The Space Between”. Dopo una premessa onirica, si entra subito nel vivo della vita del giovane Marco/Flavio Parenti, operaio per bisogno, benché brillante astro nascente dell’arte culinaria. L’evento catalizzatore del plot è la morte improvvisa del suo socio Claudio/Lino Guanciale dopo una serata foriera di speranza per il suo futuro. Al nostro eroe non resta che occuparsi del piccolo bookstore in versione vintage e del gatto del suo caro amico.
La regista ci introduce lentamente nel vissuto del suo protagonista, anche grazie all’arrivo di una bella signorina australiana alla ricerca delle sue radici italiane, per poter approdare ad un finale pieno di speranza.
Tanto lirismo, ma una narrazione che non decolla
La provincia fa da padrona nel film della Borgobello, insieme al mondo della cucina che tanto funziona sul piccolo schermo, sull’onda dei vari “Masterchef” e “Cucine da incubo”. “The Space Between” è sì un dono per gli occhi ma stenta a decollare per la lentezza della narrazione. I personaggi si muovono tutti in ambienti vintage molto ben costruiti alternati a paesaggi da sogno. In questo contesto viene citata la grande Rainer Maria Rilke con i suoi versi tratti da “Elegie Duinesi”.
Tutto questo lirismo, tuttavia, appesantisce una storia che avrebbe potuto avere un più ampio respiro. Infatti, il cast, con i giovani Flavio Parenti e Lino Guanciale in primis, funziona bene. E rendono bene anche i personaggi apparentemente minori come il finto burbero padre di Marco interpretato da Fulvio Falzarano.
Un cinema minimale che si perde in un inutile fotografia da cartolina con troppi spunti solo accennati.
“The Space Between” di Ruth Borgobello è un’opera acerba che promette bene nelle intenzione, senza riuscire a convincere lo spettatore. È tuttavia un ottimo medium per veicolare i punti di forza del nostro paese dal buon vino al design d’autore, vere eccellenze italiane.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Ruth Borgobello
- Cast: Flavio Parenti, Maeve Dermody, Lino Guanciale, Fulvio Falzarano, Marco Leonardi, Giancarlo Previati, Ariella Reggio
- Genere: Drammatico, Colore
- Durata: 98 minuti
- Produzione: Italia, Australia. 2016
- Distribuzione: Cinecittà Luce
- Data di uscita: 4 maggio 2017
“The Space Between” del regista australiano Ruth Borgobello, è una storia d’amore romantica dei nostri tempi. Marco, interpretato dall’attore Flavio Prenti, è tornato finalmente a Roma dopo aver girato per tre mesi in Belgio la serie ibrida “7 nani ed io”; è un trentacinquenne che ha dovuto mettere da parte il vero amore e il sogno di una vita per trasferirsi ad Udine, dove lavora in fabbrica. Un impiego frustrante e non gratificante, lontano dal suo desiderio di diventare chef, che porta Marco a chiudersi in una routine triste, dalla quale, a causa della crisi economica italiana, difficilmente potrà uscire per cambiare vita.
La crisi però non è soltanto economica, ma anche sentimentale. Marco ha tante donne, ma con nessuna un impegno fisso e duraturo. La situazione si complica quando Claudio, il suo migliore amico, muore tragicamente a causa di un incidente d’auto e la vita di Marco arriva davvero a toccare il fondo.
Il protagonista decide, però, di prendere in gestione la libreria dell’amico scomparso, cercando di farla sopravvivere anche se è in cattive acque ormai da tempo. Proprio lì incontra Olivia, una ragazza australiana che vive di sogni fuori dal comune e che si trova in Italia per far visita ai parenti friulani.
The Space Between: un Pese senza futuro
Marco e Olivia sono simili e si trovano subito, dato che entrambi sono alla ricerca di un “loro posto nella vita”. Tra i due scoppia la scintilla d’amore, ma tutto è molto più complicato di quello che sembra, perché seguono strade diverse in due Paesi molto lontani tra loro. È una storia moderna dal sapore amaro, che parla di attualità, delusione e sfiducia nel futuro di un Paese che non ha più niente da offrire. L’Australia o l’estero in generale diventano allora l’unico sfogo per i ‘sogni di una vita’.
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