Venerdì 2 febbraio si è svolta la conferenza stampa sull’ultimo film di Gabriele Muccino, “A casa tutti bene”, storia di una grande famiglia che si riunisce su un’isola per festeggiare le Nozze d’Oro dei nonni.
Un’improvvisa mareggiata imprigionerà di fatto tutti i familiari sull’isola, costringendoli ad una convivenza forzata che farà emergere tutto il non detto che c’era tra di loro, distruggendo alcuni rapporti e consolidandone di nuovi. Il film verrà distribuito nei cinema italiani il 14 febbraio in almeno cinquecento copie. Erano presenti alla conferenza il regista, Gabriele Muccino, ed il cast artistico principale al completo.
A casa tutti bene: dal microcosmo della famiglia alle dinamiche che governano l’animo umano
Gabriele Muccino spiega che, con questo film, ha voluto rappresentare tutta la società degli uomini, a
partire dalle dinamiche che si sviluppano all’interno di una famiglia allargata, complessa come potrebbe essere quella di ognuno di noi. Infatti, con i familiari, abbiamo un rapporto più profondo rispetto al resto delle persone, rapporto che in qualche modo rappresenta e esplicita, portandole all’eccesso, tutte le dinamiche che governano l’anima umana. La famiglia in oggetto è disfunzionale nella misura in cui tutti noi lo siamo: la vita è una questione di tempi. Ognuno vive i suoi momenti felici e le sue cadute.
L’importante è tenere sempre viva la speranza e la voglia di rialzarsi e tentare di nuovo. Stefania Sandrelli aggiunge che tutti vogliono fuggire dalla famiglia nella vita, invece bisognerebbe essere più attenti ai rapporti con i nostri parenti perché quando, magari più in là negli anni, si vogliono recuperare, il rischio è quello di ritrovarsi da soli. Ivano Marescotti aggiunge che, quella della locandina, è una bella immagine esemplificativa di tutto il
film: tutti i parenti che si fanno un selfie, belli e sorridenti, ignari della nuvola nera e minacciosa che si staglia alle loro spalle.
A casa tutti bene: collaborazioni alla sceneggiatura
Sabrina Impacciatore ha raccontato di aver collaborato alla sceneggiatura. Muccino infatti, prima dell’inizio della lavorazione, l’ha chiamata un giorno alle nove di mattina per raccontarle tutta la trama e chiederle di partecipare alla stesura, apportando il suo tocco femminile per rendere i personaggi più credibili.
Ha detto di essere rimasta affascinata dall’urgenza creativa del regista, che le ha raccontato il progetto tutto insieme, in preda ad una contagiosa ebbrezza creativa. Un progetto che il regista, evidentemente, sentiva profondamente. Ricorda che è stato appassionante vedere le parole che lei stessa aveva scritto prendere vita.
A casa tutti bene: un film corale
Su una cosa tutti i membri del cast sono d’accordo: questo, più di ogni altro, è stato un film corale, la cui lavorazione li ha uniti come una grande famiglia. Merito anche del fatto che, per girarlo, sono rimasti tutti insieme sull’isola di Ischia, convivendo per oltre un mese. Tognazzi dice di aver vissuto un’esperienza straordinaria: solo dopo lunghe tournée teatrali, normalmente, tra gli attori finisce per crearsi un feeling così profondo come quello che c’è stato tra di loro. Tutti gli attori si sono sentiti come facenti parte di un’orchestra. Ognuno con una sua unicità, ma tutti come parte di un ingranaggio più grande, diretti con mano ferma da Gabriele Muccino.
A casa tutti bene: affrontare il morbo di Alzheimer
Massimo Ghini interpreta un personaggio straordinario, voce leggermente fuori dal coro rispetto alle altre, nel film: un uomo affetto dal morbo di Alzheimer. Racconta di essere stato inizialmente spaventato dal doversi confrontare con questa malattia. Temeva, nel rappresentare la comicità involontaria che essa, tragicamente, genera, di risultare offensivo nei confronti dei veri malati e dei loro parenti. Perciò il suo lavoro con Muccino è stato ricco di confronti e scambi di idee, al fine di raggiungere un difficile equilibrio. Ha ringraziato il regista per avergli permesso di affrontare questo genere di sfida, molto gratificante per lui come attore. Inoltre ha ringraziato la sua partner nel film, Claudia Gerini, perché il rapporto con il personaggio di lei è stato fondamentale per la creazione del suo ruolo, visto che le loro scene, nel film, sono un vero e proprio “passo a due”. Hanno condiviso le difficoltà ed hanno affrontato la sfida insieme.
A casa tutti bene: girare ad Ischia
Il film è stato girato sull’isola di Ischia, appena un mese e mezzo dopo il terremoto. Gli attori raccontano di aver trovato un’atmosfera favolosa e di non aver percepito affatto le conseguenze del terremoto. Inoltre gli abitanti del luogo li hanno accolti a braccia aperte, nella speranza che il film riporti parte del turismo che, a causa della tragedia, si era allontanato. Tutti gli attori testimoniano che Ischia è straordinaria, che presenta panorami mozzafiato, e Muccino stesso aggiunge che il direttore della fotografia del film, americano, ha notato con stupore che la temperatura della luce sull’isola è addirittura più calda di quella di Los Angeles, fornendo condizioni di ripresa perfette per girare.
A casa tutti bene: Muccino torna in Italia
Dopo la sua lunga permanenza all’estero, Gabriele Muccino è tornato ad abitare, e a dirigere lungometraggi, in Italia. Gli è stato chiesto quali differenze abbia trovato tra il set italiano e quelli americani. “Nessuna”, ha risposto. “Ognuno ha fatto esattamente lo sforzo che doveva fare per realizzare il film, dando tutto se stesso, tanto qui come all’estero.” Ha aggiunto inoltre di essere tornato in Italia in pianta stabile, e che dirigerà i suoi prossimi film sul suolo nazionale. Almeno per il momento.
Nicola De Santis