Recensione
A Quiet Passion – Recensione: un’intimo ritratto di Emily Dickinson
“A Quiet Passion” è una pellicola biografica sulla vita di Emily Dickinson, che esplora l’universo intimo della protagonista, a partire dalla gioventù, quando lascia gli studi al College di Mount Holyoke, fino all’età adulta, quando decide di ritirarsi nella casa paterna, riducendo quasi del tutto i legami e i rapporti con il mondo esterno.
Il ruolo della Dickinson è affidato a Cynthia Nixon che, conosciuta per la serie televisiva “Sex and the City”, con questa interpretazione ha dimostrato di potersi calarsi nei panni di personaggi più complessi e drammatici, riuscendo a portare sullo schermo una riproduzione vera, passionale e delicata della famosa poetessa.
“A Quiet Passion” è stata una bella e difficile sfida per il regista Terence Davies, che ha provato a mettere su pellicola la vita privata e intima di Emily Dickinson, focalizzandosi in particolare sulla sua decisione di condurre un’esistenza tra le mura di una stanza, dove dedica il suo tempo alla scrittura e alla poesia.
A Quiet Passion: tra ribellione e fragilità
Geniale la scelta di inserire alcuni dei suoi versi, che scandiscono le scene e i vari avvenimenti raccontati. Ottimo l’aspetto “religioso” o per meglio dire di ribellione verso di essa, infatti, la poetessa affida la salvezza della sua anima a se stessa, opponendosi alla legge vigente della sua epoca, in cui il timore di Dio era fondamentale.
Davies narra l’insofferenza della Dickinson verso il mondo in cui è costretta a vivere, dove gli uomini la fanno da padrone e le donne sono loro subordinate, fino a mostrarci il suo dolore più grande dovuto alla morte del padre prima e della madre dopo, che la porterà a rinchiudersi nella sua stanza, con un unico scopo: scrivere.
Il regista rende tutto ciò con grande eleganza stilistica, consegnando agli spettatori delle ambientazioni e delle situazioni adeguate a determinare la provocatoria e anche fragile vita di Emily Dickinson.
Si tratta di un’identità femminile particolare: una grande artista, anticonvenzionale, conosciuta solo dopo la sua morte, come accade spesso con i veri talenti. Emily Dickinson è stata un faro di umanità per uomini e donne, e “A Quiet Passion” riesce a portare sul grande schermo tutta l’energia, la tenacia e la determinazione di questo personaggio straordinario.
Mariateresa Vurro
Trama
- Regia: Terence Davies
- Cast: Cynthia Nixon, Jennifer Ehle, Duncan Duff, Emma Bell, Keith Carradine, Joanna Bacon, Jodhi May, Rose Williams, Annette Badland
- Genere: Biografico, Drammatico, colore
- Durata: 125 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, Belgio, USA, 2016
- Distribuzione: Satine Film
- Data di uscita: 14 Giugno 2018
“A Quiet Passion” è un film biografico, diretto da Terence Davis, sulla controversa vita di Emily Dickinson. La pellicola cerca di svelare il tipo di persona che si nascondeva dietro la poetessa che tutti conosciamo.
La scrittrice nata a Ambers nel Massachussets nel 1803, durante gli studi decide di allontanarsi dal College di Mount Holyoke, perché non vuole dichiararsi cristiana. Da allora si ritira nella casa paterna, riducendo sempre di più i rapporti con il mondo esterno, per dedicarsi alla scrittura e alla poesia.
A Quiet Passion: la grande sensibilità di una donna oppressa dal mondo
“A Quiet Passion” mette in scena la biografia di Emily Dickinson, immaginando la sua vita da auto reclusa, andando oltre la semplice pellicola in costume, per offrire riflessioni su un’intera epoca. Il film ripercorre tutta la vita della poetessa dagli anni della trasgressiva giovinezza alla rigida vita adulta; mostra la trasformazione della protagonista da giovane ribelle a donna eccentrica. Con il passare del tempo Emily diventa sempre più inflessibile nei riguardi delle regole che impone a se stessa e che vorrebbe far applicare anche agli altri.
Il mondo di “A Quiet Passion” è circoscritto in spazi che danno valore al decoro di una casa borghese e puritana in cui a governare è la figura di un padre da una lato comprensivo, dall’altro nel decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato. Questo aspetto della vita di Emily Dickinson si percepisce dalle parole delle tantissimi lettere e poesie: viene fuori la vita di una donna dalla grande sensibilità che è costretta a vivere in un mondo in cui a comandare sono gli uomini e che cerca un equilibrio, quasi impossibile, nel rapporto con la sorella che ama ma allo stesso tempo invidia.