Un irresistibile omaggio alla commedia anni ’60 che scherza sull’amore con le due simpaticissime star Renèe Zeellweger ed Ewan McGregor
Gli amanti della commedia romantica vecchio stile, non potranno non apprezzare “Abbasso l’amore”, secondo lungometraggio del regista Peyton Reed, sapientemente interpretato dalla sempre brillante Renée Zellweger e dall’affascinante Ewan McGregor.
Omaggio ai classici di Doris Day e Rock Hudson, a cui la coppia moderna sembra fare il verso (pensiamo a “Il letto racconta” o “Non mandarmi fiori”), il film si inserisce in effetti in quel filone nato negli anni Sessanta caratterizzato da sceneggiature incentrate sulla battaglia tra i sessi, in cui le attrici protagoniste interpretano donne impegnate a contrastare la virilità dei partner, i loro aggressivi corteggiamenti e in un certo modo a “difendere” la propria onorabilità.
“Soffri per amore? Semplicemente, mangia della cioccolata, dimenticati dell’altro sesso e riprendi così il controllo della tua vita”, suggerisce la suffragetta autrice di “Abbasso l’amore”, Barbara Novak. Siamo nel lontano 1962 e il mondo è messo sottosopra dalle dichiarazioni di questa scrittrice femminista appena arrivata dal Main nella Grande Mela, che predica alle donne di non avere bisogno degli uomini per essere felici e insegna loro a preferire all’amore il sesso così detto ‘a la carte’. Il giornalista di successo Catcher Block è un rubacuori che si ritrova improvvisamente incapace di gestire le sue innumerevoli relazioni amorose, perché le sue compagne sembrano intenzionate ad emanciparsi rinunciando all’amore come suggerito dal libro. Furioso, decide di confutare le teorie della scrittrice dimostrando al mondo che anche lei, pur dichiarandosi immune ai sentimenti, può innamorarsi. A tal proposito, da incallito playboy il bel giornalista si trasforma nel maggiore Zip Martin, giovane astronauta dai modi gentili che ai party notturni preferisce un bel libro e la sua pipa.
Incredibilmente curata e riuscita l’ambientazione nei mitici anni ‘60, dalle coloratissime mise dei personaggi (una continua sfilata di pettinature, cappellini, completi e arredamenti tipici dell’epoca), alle musiche con classici come “Fly me to the Moon” di Frank Sinatra. Da notare, soprattutto per coloro che pazienti hanno aspettato la sorpresa dopo i titoli di coda, i richiami ai due musical di successo in cui i due attori principali ballano e cantano: “Moulin Rouge”, per la cui performance McGregor è stato celebrato nel 2000, e “Chicago”, in cui la Zellwegger ha dato prova di grande talento nel 2002. Il ritmo del film è davvero godibile e a divertire non sono solo le gag della coppia comica principale, le cui allusioni e doppi sensi forse un po’ troppo audaci stonano spesso con l’ambientazione, ma soprattutto il duo Hyde Pierce-Hiller che un po’ disperati un po’ nevrotici, ma incapaci fino alla fine di mentire l’uno all’altra, suscitano un’irresistibile simpatia nello spettatore.
Cecilia Sabelli