Recensione
“Abel – Il figlio del vento” – Recensione: un film che cattura come gli artigli dell’aquila
“Abel – Il figlio del vento” si classifica in quella categoria di film che utilizza il grande schermo per far immergere lo spettatore nella natura selvaggia e aiutarlo a ritrovare o scoprire l’amore e l’ammirazione verso gli animali. “Abel” non è la storia di un bambino: è la storia di un’aquila, dalla nascita e attraverso tutte le difficoltà per trovare il proprio posto nel mondo.
I dialoghi sono pochi e la maggior parte delle parole sono affidate alla voce narrante di Jean Reno, guardaboschi che aiuta il giovane Lukas a prendersi cura dall’aquilotto scacciato dal nido dal fratello più forte.
Le scenografie sono senza dubbio la parte migliore del film, ma anche il resto non viene trascurato: la trama è interessante, le scene che raccontano la nascita e crescita dell’amicizia tra aquila e ragazzo affascinanti nella loro semplicità, abitudini e comportamenti degli animali delle montagne riportati fedelmente.
“Abel – Il figlio del vento” è una pellicola che conquista e commuove e risveglia il nostro lato ‘selvatico’, seppur sempre più soppresso, bramoso di libertà allo spiegarsi delle ali dell’aquila. Non a caso uno dei più grandi desideri dell’uomo è sempre stato quello di poter volare.
Valeria Brunori
Trama
- Regia: Gerardo Olivares
- Cast: Jean Reno, Tobias Moretti, Manuel Camacho, Eva Kuen
- Genere: Avventura, colore
- Durata: 98 minuti
- Produzione: Austria, 2015
- Distribuzione: Adler Entertainment
- Data di uscita: 29 Settembre 2016
Una favola di scoperta e speranza: “Abel – Il figlio del vento” è la storia dell’amicizia tra due cuccioli – un bambino e un aquilotto – che regalerà ad entrambi il coraggio e la serenità per affrontare le sfide che la vita presenterà loro. Protagonista del film è Lukas (Manuel Camacho), un timido ragazzino costretto a convivere con la freddezza del padre, causata dalla prematura perdita della moglie (morta nel tentativo di salvare Lukas da un incendio).
Un giorno Lukas trova un aquilotto caduto dal suo nido: in natura, infatti, l’aquilotto più forte spinge il fratello più debole fuori dal nido, condannandolo a morte certa. Il bambino decide di prendersi cura del cucciolo e lo chiama Abel. Offrendogli tutto l’amore e la compagnia che gli sono invece negati a casa, Lukas vedrà piano piano crescere Abel, che imparerà a spiccare il volo verso le vette più alte. Ma cosa accadrà quando Abel tornerà alla sua natura selvaggia, lasciando il piccolo Lukas da solo?
“Abel – Il figlio del vento” è la pellicola di Gerardo Olivares e Otmar Penker che vede protagonisti Jean Reno, Tobias Moretti e il giovanissimo Manuel Camacho sullo sfondo di un paesaggio mozzafiato.
Trailer