Biografia
Attore, regista e produttore cinematografico statunitense, considerato uno dei maggiori attori della storia del cinema, Al Pacino nel corso degli anni ha dato vita a memorabili personaggi rimasti impressi nella storia del cinema moderno e nella cultura popolare, imprimendo di fascino e talento, per sempre, la sua stella ad Hollywood.
Al Pacino, lo ‘sfregiato’ figlio del Padrino
(New York City, 25 aprile 1940)
Alfredo James Pacino, detto Al, nasce nel quartiere di East Harlem a Manhattan (New York) il 25 Aprile del 1940. Figlio di Salvatore Pacino, originario di San Fratello (Me), e di Rose Gerardi, originaria di Corleone (Pa), vanta perciò origini italo americane. Quando la famiglia si trasferisce nel South Bronx, lui è ancora un neonato. Il padre l’abbandona, lasciandolo in una disagiata situazione economica e facendolo crescere senza una figura autoritaria maschile di riferimento.
Gli anni scolastici non sono proprio un successo e nessun maestro o professore sembra apprezzare i suoi sforzi, poiché è una ragazzino irrequieto e apparentemente svogliato, tranne quando arrivano le recite per qualche festività o importante avvenimento. Stanco e stressato da questa sua condizione e dalle continue bocciature a diciassette anni decide di mollare gli studi che sono fonte di rabbia e dispiaceri. Per aiutare la mamma e i nonni a sostenere le spese economiche familiari, lavora come facchino, lustrascarpe e operaio, ma nel 1961 è arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco e nel 1962 subisce la prematura morte della madre.
Dal Living Theatre alla fama mondiale
Si appassiona al cinema, unica fonte di distrazione per quei brutti, tristissimi anni, in cui rischia un’acuta depressione, e decide di iscriversi a una scuola di recitazione. Dopo varie esperienze tra cui il Greenwich Village, la High School of Performing Arts e l’Herbert Berghof (in cui è guidato da Charles Laughton)alla fine degli anni ’60 è finalmente ammesso nella prestigiosissima scuola Actors Studios in cui è seguito da uno dei migliori maestri al mondo, Lee Strasberg, che apprezza particolarmente il suo talento e fa in modo di farlo recitare in un episodio della serie tv “N.Y.P.D – Deadly Circle of Violence” (1968); poi, nel piccolo ruolo di Tony, nel film di Fred Coe “Me, Natalie” (1969) e nel ruolo di Bobby in “Panico a Needle Park” (1971) di Jerry Schatzberg. Intanto lavora al Living Theatre recitando in piccoli spettacoli per guadagnare quel po’ che gli permette almeno di mangiare. Vince un premio per la sua interpretazione in “Gli Indiani vogliono il Bronx” (1966-67) e subito dopo un Tony Award come Miglior Attore non Protagonista per “Does the Tiger Wear a Necktie?” (1969).
La svolta con Francis Ford Coppola, suo ‘padrino’ di Battesimo Hollywoodiano
Nel 1972 arriva la svolta poiché Francis Ford Coppola lo nota e ritiene sia perfetto per uno dei suoi capolavori, “Il Padrino”. La straordinaria interpretazione di Michael Corleone, figlio del boss mafioso Don Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando, gli vale una nomination all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista, un David di Donatello come Miglior Attore Straniero e un Golden Globe. Seguono: “Lo spaventapasseri” (1973) di Jerry Schatzberg e “Serpico” (1973) di Sidney Lumet che gli vale una nomination all’Oscar, un Golden Globe e un David di Donatello. Nel 1974 dopo il successo precedente gira “Il Padrino – Parte II”, aggiudicandosi una nomination all’Oscar, una per i Golden Globes e un Premio BAFTA. Nel 1975 ancora con Lumet è sul set di “Quel pomeriggio di un giorno da cani” e nel 1977 con Pollack in “Un attimo, una vita”. Seguono “…E giustizia per tutti” (1979) di Norman Jewison; “Cruising” (1980) di William Friedkin e “Papà, sei una frana” (1982) di Arthur Hiller.
Icona e cult con “Scarface”
Il 1983 è un anno glorioso grazie a Brian De Palma che, colpito da quel suo fascino misterioso e a volte rude, lo vuole a tutti costi per uno dei suoi film più belli, “Scarface”, in cui nelle Miami degli anni Ottanta, padroneggiata da ingenti traffici di droga, interpreta l’immigrato cubano Antonio Montana che tra un circolo vizioso e l’altro diventa presto un gran signore della droga. Successivamente è sul set di “Revolution” (1985) di Hugh Hudson; “Seduzione pericolosa” (1989) di Harold Becker; “The Local Stigmatic” (1990) di David F. Wheeler e “Dick Tracy” (1990) di Warren Beatty.
Nel 1990 è diretto ancora da Francis Ford Coppola nel terzo capitolo della saga, “Il Padrino – Parte III”. Nel 1991 Garry Marshall lo dirige in “Paura d’amare” e nel 1992 James Foley in “Americani”. L’Oscar come Migliore Attore, tanto atteso e super meritato, accompagnato da uno splendente Golden Globe, arriva finalmente nel 1993 con il ruolo del Tenente Colonello Frank Slade in “Scent of a Woman – Profumo di Donna” (1992) di Martin Brest, rifacimento dell’omonimo film di Dino Risi, interpretato da Vittorio Gassman nel 1974. Nel 1994 vince un Leone d’Oro alla carriera durante il Festival di Venezia. È successivamente diretto ancora da Brian De Palma in “Carlito’s Way” (1993), da Michael Mann in “Heath – La sfida” (1995) dove recita con Robert De Niro, ancora da James Foley in “Un giorno da ricordare” (1995) e ancora da Harold Becker in “City Hall” (1996). Nel 1996 è attore e regista del drammatico documentario “Riccardo III – Un uomo, un re”, un diario reportage sul lavoro che sta dietro alla realizzazione di un adattamento del “Riccardo III” di Shakespeare, in cui intervengono Peter Brook, John Gielgud, Vanessa Redgrave e Kenneth Branagh. Questa prima esperienza come regista gli vale un DGA per la Migliore Regia. Seguono altri quattro film di straordinario successo: “Donnie Brasco” (1997) d Mike Newell; “L’avvocato del diavolo” (1997) di Taylor Hackford; “Insider – Dietro la verità” (1999) di Michael Mann e “Ogni maledetta domenica” (2000) di Oliver Stone.
Al Pacino, uno dei ‘tredici’ di Ocean
Nel 2000 è di nuovo dietro la macchina da presa con “Chinese Coffee” basato sulla piece teatrale dello sceneggiatore Ira Lewis. Nel 2002 è diretto da Christopher Nolan in “Insomnia”, da Daniel Algrant in “People I Know” e da Andrew Niccol in ”S1m0ne”. Nel 2003 recita nella biblica miniserie tv americana “Angels in America”, prodotta dalla HBO e tratta dall’opera teatrale “Angels in America: a Gay Fantasia on National Themes” di Tony Kushner, che si aggiudica complessivamente (compresi due vinti da lui) undici Emmy, cinque Golden Globe e un National Board of ReviewAwards. Nello stesso anno fa un cameo in “Amore estremo – Tough Love” di Martin Brest e recita ne “La regola del sospetto” di Roger Donaldson. Nel 2004 è sul set del bellissimo “Il mercante di Venezia” di Michael Radford e nel 2005 di “Rischio a due” di D.J. Caruso. Due film per il 2007: “Ocean’s Thirteen” con Brad Pitt, George Clooney, Matt Damon e altri grandi attori diretti da Steven Soderbergh, “88 minuti” di Jon Avnet. Nel 2008 accanto a Robert De Niro recita in “Sfida senza regole” diretto nuovamente da Jon Avnet. Nello stesso anno vince il Premio Marco Aurelio alla carriera al Festival Internazionale del Film di Roma. Nel 2010 dirige e interpreta “Wilde Salome” ed è diretto da Barry Levinson nel film tv “You Don’t Know Jack“. Nel 2011 lo troviamo nel cast con Channing Tatum di “Son of No One” di Dito Montiel e molto probabilmente in “Mary Mother of Christ” in cui collaborerà di nuovo con James Foley.
Nello stesso anno ritroviamo l’attore in “Jack e Jill” di e con Adam Sandler, classificato come uno dei peggiori film della storia del cinema, colleziona ai Razzie Awards del 2011 ben 10 premi e non viene risparmiato nemmeno Pacino dalla carneficina.
Dietro la macchina da presa
Nel 2012 è in “Uomini di parola” con Christopher Walken e Alan Arkin nel ruolo di Val, un ex detenuto che incontra due vecchi amici (Walken, Arkin) una volta uscito di prigione, non sapendo che l’aspetta un’amara sorpresa. Nello stesso anno Al Pacino si dedica ad un adattamento cinematografico dell’opera di Oscar Wilde, “Salomè”, intitolato “Wilde Salomè” per creare un gioco di parole tra il cognome del celebre scrittore e l’aggettivo ‘wild’, che tradotto significa ‘selvaggio’. Il film si muove su due piani, quello ‘reale’ della compagnia teatrale che sta mettendo su lo spettacolo e quello ‘immaginario’ dello spettacolo in sè; ad interpretare la protagonista dell’opera, da cui il Pacino del film è follemente attratto, è la rossa Jessica Chastain.
Giusy Del Salvatore
Filmografia
Al Pacino Filmografia – Attore – Cinema
- Me, Natalie, regia di Fred Coe (1969)
- Panico a Needle Park, regia di Jerry Schatzberg (1971)
- Il padrino, regia di Francis Ford Coppola (1972)
- Lo spaventapasseri, regia di Jerry Schatzberg (1973)
- Serpico, regia di Sidney Lumet (1973)
- Il padrino – Parte II, regia di Francis Ford Coppola (1974)
- Quel pomeriggio di un giorno da cani, regia di Sidney Lumet (1975)
- Un attimo, una vita, regia di Sydney Pollack (1977)
- …e giustizia per tutti, regia di Norman Jewison (1979)
- Cruising, regia di William Friedkin (1980)
- Papà, sei una frana, regia di Arthur Hiller (1982)
- Scarface, regia di Brian De Palma (1983)
- Revolution, regia di Hugh Hudson (1985)
- Seduzione pericolosa, regia di Harold Becker (1989)
- The Local Stigmatic, regia di David F. Wheeler (1990)
- Dick Tracy, regia di Warren Beatty (1990)
- Il padrino – Parte III, regia di Francis Ford Coppola (1990)
- Paura d’amare, regia di Garry Marshall (1991)
- Americani, regia di James Foley (1992)
- Scent of a Woman – Profumo di donna, regia di Martin Brest (1992)
- Carlito’s Way, regia di Brian De Palma (1993)
- Un giorno da ricordare, regia di James Foley (1995)
- Heat – La sfida, regia di Michael Mann (1995)
- City Hall, regia di Harold Becker (1996)
- Riccardo III – Un uomo, un re, regia di Al Pacino (1996)
- Donnie Brasco, regia di Mike Newell (1997)
- L’avvocato del diavolo, regia di Taylor Hackford (1997)
- Insider – Dietro la verità, regia di Michael Mann (1999)
- Ogni maledetta domenica, regia di Oliver Stone (1999)
- Chinese Coffee, regia di Al Pacino (2000)
- Insomnia, regia di Christopher Nolan (2002)
- S1m0ne, regia di Andrew Niccol (2002)
- People I Know, regia di Daniel Algrant (2002)
- La regola del sospetto, regia di Roger Donaldson (2003)
- Amore estremo – Tough Love, regia di Martin Brest (2003)
- Il mercante di Venezia, regia di Michael Radford (2004)
- Rischio a due, regia di D.J. Caruso (2005)
- 88 minuti, regia di Jon Avnet (2007)
- Ocean’s Thirteen, regia di Steven Soderbergh (2007)
- Sfida senza regole, regia di Jon Avnet (2008)
- I Knew It Was You, regia di Richard Shepard (Documentario) (2009)
- The Son of No One, regia di Dito Montiel (2011)
- Wilde Salome, regia di Al Pacino (2011)
- Jack e Jill, regia di Dennis Dugan (2011)
- Uomini di parola, regia di Fisher Stevens (2012)
- The Humbling, regia di Barry Levinson (2014)
- Manglehorn, regia di David Gordon Green (2014)
- Danny Collins, regia di Dan Fogelman (2015)
- Misconduct, regia di Shintaro Shimosawa (2016)
- Hangman, regia di Johnny Martin (2017)
Televisione
- N.Y.P.D. (Serie TV, 1 episodio) (1968)
- Angels in America, regia di Mike Nichols (Miniserie TV) (2003)
- You Don’t Know Jack – Il dottor morte, regia di Barry Levinson (2010)
- Phil Spector, regia di David Mamet (2013)
Regista
- Riccardo III – Un uomo, un re (1996)
- Chinese Coffee (2000)
- Babbleonia (Documentario) (2007)
- Wilde Salome (2012)
Sceneggiatore
- Riccardo III – Un uomo, un re, regia di Al Pacino (1996)
- Wilde Salome, regia di Al Pacino (2011)