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Al Rendez-Vous 2021 “The Man Who Sold His Skin”

Porta la firma di Kaouther Ben Hania, una delle registe emergenti tunisine “The Man Who Sold His Skin”, presentato con successo al 77° Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e in programma al Rendez-Vous 2021 in corso a Roma e in seguito a Bologna, Torino e Napoli.

Dal Festival di Venezia al Rendez-Vous 2021 un film intenso dal grande valore figurativo

The Man Who Sold His Skin

Al Rendez-Vous 2021 “The Man Who Sold His Skin”

Il Rendez-Vous 2021 ripropone nel suo programma “The Man Who Sold His Skin” primo film tunisino candidato agli Oscar come Miglior film straniero e premiato all’ultimo Festival di Venezia, con il premio per l’inclusione Epido Re, istituito nel 2017 per le pellicole che riescono a veicolare il tema dei diritti civili.

Protagonista della vicenda narrata è il giovane siriano Sam Ali (Yahya Mahayni) innamorato della bella Abeer (Dea Liane), che per uscire dal paese si fa plasmare da un artista concettuale vendendo il proprio corpo. Il mondo snob della cultura si va così a intrecciare con quello dei rifugiati in fuga dalla guerra. Un binomio particolare che riesce a convivere alla perfezione in un’opera dal grande valore figurativo.

Sam diventa lui stesso un’opera d’arte con una forte valenza politica dopo che Jeffrey Godefroi (Koen De Bouw) gli tatua sulla schiena un visto Schengen. Alla firma di un contratto molto particolare con l’uomo di cui diventa proprietà, Sam potrà avere in cambio il prezioso visto che gli permetterà di uscire dal Libano, dove è riparato dalla Siria. Girerà l’Europa liberamente con la sola condizione di doversi esporre al pubblico patinato delle gallerie d’arte contemporanea solo di spalle senza mai mostrare il viso. La regista mette in scena una storia di violenza in cui l’individuo diventa un oggetto privo di qualsiasi dignità. Poco conta che questo permetta a Sam di poter rivedere la donna dei suoi sogni sposata con un diplomatico siriano di stanza in Belgio. E, comunque, quello che sembra un sogno di libertà diventa alla fine un incubo da cui uscire sembra impossibile.

The Man Who Sold His Skin: un’opera di denuncia atipica sul dramma dei rifugiati

The Man Who Sold His Skin

Kaouther Ben Hania ha trovato una strada estremamente originale per trattare un tema come quello dei migranti. Del resto ha preso ispirazione direttamente da una storia vera, quella dell’artista concettuale belga Wim Delvoye noto per le sue provocazioni. Dopo aver tatuato maiali e galline, nel 2006 è passato all’uomo, facendo diventare lo svizzero Tim Steiner, una performance dal nome “Tim 2006/2008” dopo un tatuaggio fatto da Matt Powers durato due anni sulla sua schiena. L’uomo è stato comprato dal ricco collezionista Rik Reinking, che alla sua morte potrà incorniciare la sua pelle, dopo averlo esposto in vita in tutte le gallerie d’arte del mondo. Nel caso di Sam, il protagonista del film, la cosa diventa una metafora visto il suo status di rifugiato.

La narrazione è molto brillante nella prima parte dell’opera in cui si racconta la follia dell’arte contemporanea, pur perdendosi verso il finale catartico. Detto questo, il lavoro ha una sua originalità ed è estremamente curato dal punto di vista visivo.

Sam si muove evanescente di spalle con la sua vestaglia di seta in gallerie e luoghi patinati estremamente ben fotografati da un eccellente Christopher Aoun. Lo accompagna ovunque Monica Bellucci in insolita versione biondo platino nei panni della collaboratrice dell’artista Jeffrey Godefroi. Se quest’ultimo, interpretato da Koen De Bouw diventa una figura iconica per il suo sguardo quasi mefistofelico e il cinismo che lo contraddistingue, non si può dire lo stesso per per Soraya una Monica Bellucci, che appare legnosa e poco credibile nella sua performance Sam (Yahya Mahayni) riesce benissimo nel suo personaggio di uomo disperato in caduta libera nell’inferno solo per amore della sua donna interpretata da una incantevole Dea Liane. Ottima la fotografia e la scelta delle location.

“The Man Who Sold His Skin” uscirà nelle sale italiane a settembre, distribuito da Wanted Cinema.

Ivana Faranda

15/06/2021

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