Alba Rohrwacher torna sul piccolo schermo con un ruolo che potrebbe segnare un punto di svolta nella sua carriera. Interpretando Elena-Lenù nella serie conclusiva dell’acclamata saga de “L’amica geniale” di Elena Ferrante, l’attrice sperimenta un viaggio emozionante e complesso all’interno della narrativa di Ferrante, ricca di sfumature e misteri. La nuova stagione, che porterà in scena la chiusura di una storia amata da milioni di telespettatori, debutterà su Rai1 il prossimo 11 novembre, in contemporanea all’anteprima alla Festa del Cinema.
La regia di Laura Bispuri e un cast rinnovato
La regia di Laura Bispuri, apprezzata per il suo stile distintivo e per i dettagli narrativi che arricchiscono le storie, guida la nuova serie cercando di rimanere fedele allo spirito originale di Ferrante. Bispuri entra nella narrazione “in punta di piedi”, ponendo le relazioni umane al centro dell’azione, cercando di rivelare le dinamiche autentiche tra i personaggi. La trasposizione di “Storia della bambina perduta“, che sarà raccontata in dieci episodi distribuiti su cinque serate, richiede un approfondimento delle dinamiche interpersonali e delle scelte che accompagnano la vita degli protagonisti.
Il nuovo cast porta freschezza alla serie: Alba Rohrwacher veste i panni di Elena, mentre Irene Maiorino interpreta Lila, la migliore amica di Lenù. Fabrizio Gifuni interpreta Nino, un personaggio complesso e ambivalente, definito come un “uomo ridicolo con patologie narcisiste“. Questa nuova narrazione è avvolta in un’atmosfera che spazia dagli Anni ’80 ad oggi, evidenziando come il tempo e le esperienze influenzino il corso delle vite di Elena e Lila.
Le sfide dell’emancipazione femminile nella narrazione
Alba Rohrwacher affronta un tema centrale della serie, quello dell’emancipazione femminile, evidenziando quanto sia difficile per una donna, in un’epoca di cambiamenti socio-culturali, fare scelte che possano apparire scomode. La protagonista Elena si trova a dover bilanciare il suo desiderio di amore e la necessità di autodeterminazione, una lotta che riflette dinamiche psicologiche e sociali complesse. “Questa è una parte interessante da esplorare”, afferma l’attrice, “si tratta di una donna che si infiltra in una relazione tossica mentre cerca di mantenere i suoi ideali femministi”.
La relazione tra Elena e Lila si fa simbolo delle esperienze femminili, condividendo amichevolmente sia le gioie che le difficoltà delle scelte quotidiane. La narrazione offre uno spunto di riflessione su come le donne possano combattere per la propria indipendenza, ma allo stesso tempo ritrovarsi intrappolate in legami che richiedono compromessi. Questo gioco di opposizioni si rivela affascinante e stratificato, permettendo al pubblico di identificarsi con le esperienze vissute dai personaggi.
Il legame con Elena Ferrante e il viaggio interiore di Alba
Alba Rohrwacher condivide un profondo rispetto per Elena Ferrante e il mondo che ha creato. “Non so cosa chiederei a Elena Ferrante perché sento che mi ha già detto tutto tramite la sua scrittura”, confessa. La sua narrazione si serve di personaggi imperfetti, che con le loro fragilità e vulnerabilità rendono ogni lettore capace di guardarsi dentro. Anche i sogni dell’attrice rivelano la profondità dell’impatto di Ferrante su di lei. Ha immaginato di trovarsi in una casa sconosciuta, mentre una donna semi-nascosta la osservava. Questo simbolismo è una rappresentazione del desiderio di comprendere e approfondire il proprio legame con il personaggio di Lenù, creando un approccio personale verso un’interpretazione ricca di significato.
Il percorso intrapreso da Alba nella realizzazione di questo progetto è iniziato sei anni fa, quando ha dato vita al personaggio di Lenù come voce narrante. Questo lungo viaggio ha permesso all’attrice di costruire un personaggio con una verità interiore profonda, in un rapporto che va oltre la semplice recitazione. La riscoperta del personaggio e la sua evoluzione hanno modificato l’approccio di Alba verso la vita, permettendole di imparare lezioni di pazienza e introspezione, che ora utilizza nella sua professione.
La figura pubblica e la sorellanza con Alice
Alba Rohrwacher parla anche del legame speciale con sua sorella Alice, che ha diresse alcuni episodi. In un’ottica di supporto reciproco, Alba augura che Alice arrivi a raccontare alcuni aspetti della loro sorellanza in una nuova commedia, riconoscendo quanto il loro legame d’amore abbia influenzato le loro vite. Questo legame gioca un ruolo importante non solo nel creato delle loro carriere, ma anche nel modo in cui entrambe si confrontano con il mondo e la propria identità femminile.
Alba ritrova anche la figura dell’amica del cuore. “Nei primi anni, avevo un modello estremo nella mia vita che ha bruciato tutte le tappe”, spiega. Un’amicizia che ha contribuito a plasmare le sue scelte, in un contesto in cui il cinema appariva lontano. Alba rimembra momenti di crescita personale e cinematografica, collegando il passato alla sua aspirazione di tornare nella sua terra d’origine, un desiderio parallelo a quello di Elena nel romanzo.
La connessione personale con Elena-Lenù
Infine, Alba Rohrwacher riflette sulla connessione tra la sua vita e quella di Elena. Sebbene ci siano distanze evidenti, l’attrice si riconosce nelle scelte di Elena, ispirandosi al suo istinto di allontanarsi dalla sua terra per cercare nuove esperienze. La rappresentazione del viaggio di Elena, dal suo dialetto alla scrittura del suo libro, risuona profondamente con Alba, poiché entrambi cercano la crescita personale attraverso le esperienze vissute. L’interpretazione di Lenù non è solo un progetto artistico, ma un’esperienza che accompagna Alba Rohrwacher nella sua vita quotidiana e professionale, unendo passato e presente in un abbraccio narrativo potente e significante.