Biografia
Alberto Sordi fu uno dei più grandi interpreti della storia del cinema italiano, considerato un ‘mostro sacro’ della commedia all’italiana e rappresentante di spicco della romanità. Attore estremamente versatile, ha partecipato a circa 160 pellicole.
Alberto Sordi, ‘un americano a Roma’
(Roma, 15 giugno 1920 – Roma, 24 febbraio 2003)
Nessuno più di lui ha incarnato l’italiano medio nei suoi pregi e difetti. Ha fatto teatro di Rivista, cinema, radio e televisione, persino il Sindaco di Roma per un giorno in occasione dei suoi 80 anni.
Alberto Sordi nasce il 15 giugno del 1920 nel cuore di Trastevere da padre musicista e madre insegnante alle elementari. A 7 anni vince il premio “Bimbi belli”, canta poi nel coro delle voci bianche della Cappella Sistina e in seguito studia lirica come basso, incidendo anche per la Fonit un disco di fiabe musicale. Trasferitosi a Milano, frequenta l’Accademia dei Filodrammatici, da cui è cacciato per il suo forte accento romanesco. Nel 1999 sarà insignito dalla stessa di un diploma honoris causa.
Il debutto cinematografico
La sua prima apparizione al cinema è del 1937 in “Scipione l’africano”, mentre nello stesso anno diventa, con il concorso della Metro Goldwin Mayer, la voce italiana di Ollio (Oliver Hardy). Il suo secondo film “Il feroce Saladino” (1937) lo fa nascosto nel costume di un leone, ottiene poi un ruolo da protagonista nel film drammatico “I tre aquilotti” (1942) di Mario Mattoli. L’Albertone nazionale riscuote nello stesso anno un gran successo in teatro nella Compagnia di Rivista di Fanfulla. Poi, collabora con Garinei e Giovannini fino al 1953, dove lavora con Wanda Osiris, che nel 1973 dirigerà in “Polvere di stelle” accanto ad una straordinaria Monica Vitti.
Il 1947 è l’anno del debutto in radio con i programmi di varietà “Rosso e nero” e “Oplà” condotti da Corrado. In alcuni dei suoi personaggi si comincia già a intravedere il prototipo dell’italiano medio vigliacco e cialtrone. Si fa notare nel film di Saverese, “Mamma mia che impressione!” (1951), prodotto e in massima parte diretto in forma anonima da Vittorio de Sica. La grande occasione arriva con “Lo sceicco bianco” (1952) del giovane Federico Fellini, cui seguirà “I vitelloni” (1953) per cui Sordi prenderà il Nastro d’Argento.
L’anno della consacrazione
Il 1954 è l’anno magico dell’attore trasteverino, gira 12 film e uno su tutti lo consegna alla storia del cinema italiano. “Un americano a Roma” diretto da Stefano Vanzina con la memorabile scena degli spaghetti racconta l’Italia del dopoguerra segnata dal mito americano. Nando Mericoni era già apparso qualche mese prima in “ Un giorno in pretura” (1953) sempre di Vanzina e riuscirà fuori nel 1975 nel film a episodi “Di che segno sei?” di Sergio Corbucci. Proprio per questo ruolo, Sordi sarà invitato nel 1995 dal presidente Usa Truman a Kansas City che simbolicamente gli donerà le chiavi della città. Nel 1957 ne “Il conte Max” Sordi riprende il ruolo del giornalaio che anni prima era stato di Vittorio de Sica. I personaggi di Sordi sono sempre in bilico tra il comico e il grottesco, deboli con i potenti, che cercano di compiacere in ogni modo pur di ottenerne qualche vantaggio. C’è tuttavia un riscatto in essi: il soldato vigliacco e demotivato morirà suo malgrado da eroe accanto al commilitone milanese Vittorio Gassman ne “La grande guerra” di Mario Monicelli del 1959.
Per Dino Risi accanto a Franca Valeri, Sordi sarà un marito vessato dalla moglie che cerca di uccidere ne “Il Vedovo” (1959). Lo stesso regista, invece gli cucirà addosso un personaggio per lui inusuale: un uomo pronto a combattere per ciò in cui crede in “ Una vita difficile” (1961). Tra i ruoli drammatici non si può dimenticare: “Detenuto in attesa di giudizio” (1971) di Nanni Loy (per questo ruolo si aggiudicò nel 1972 l’Orso d’Oro al Festival di Berlino), anche se è nel 1977 che Sordi darà il meglio di sè in un ruolo drammatico con “Un borghese piccolo piccolo” di Monicelli. Nei cupi anni di piombo un piccolo travet si vede toccato nei suoi affetti più cari, sarà l’inizio dell’inferno. Per il regista toscano anni dopo, nel 1981, sarà l’ironico Marchese del Grillo in una Roma trilussiana invasa dai francesi. Con Comencini Sordi ritorna a parlare di guerra in “Tutti a casa” del 1960, in un mix di commedia e tragedia.
Assolutamente indimenticabile “Il Prof. Dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste, convenzionata con le mutue” (1969) di Luciano Salce primario corrotto e ambizioso creato da Luciano Salce, sequel de “Il medico della mutua” (1968) di Luigi Zampa. L’ottimo “Fumo di Londra” del 1966 è il suo primo lavoro da regista, firmerà nella sua carriera 19 film, tra cui “ In viaggio con papà” (1982) con Carlo Verdone e “ Il Tassinaro” (1983). Da menzionare anche i film con Monica Vitti “Amore mio aiutami” (1969), “Polvere di stelle” (1973) e “Io so che tu sai che io so” (1982).
I suoi personaggi perdono con gli anni la grinta e il cinismo che tanto aveva colpito l’Italietta del boom economico, in più complice del declino è anche il tramonto del genere commedia all’italiana. Amata anche la sua regi nel malinconico “Nestore, l’ultima corsa” del 1994, dove interpreta un vecchio vetturino che non accetta di far sopprimere il suo amato cavallo. Nel 1995 gli viene assegnato il Leone d’Oro alla carriera a Venezia. L’americano de Roma muore il 24 febbraio 2003 a 83 anni.
Ivana Faranda
Filmografia
Alberto Sordi Filmografia – Cinema
- Scipione l’africano, regia di Carmine Gallone (1937)
- Il feroce Saladino, regia di Mario Bonnard (1937)
- La principessa Tarakanova, regia di Mario Soldati (1938)
- La notte delle beffe, regia di Carlo Campogalliani (1939)
- Cuori nella tormenta, regia di Carlo Campogalliani (1940)
- Le signorine della villa accanto, regia di Gian Paolo Rosmino (1942)
- La signorina, regia di László Kish (1942)
- Casanova farebbe così!, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1942)
- I tre aquilotti, regia di Mario Mattoli (1942)
- Giarabub, regia di Goffredo Alessandrini (1942)
- Sant’Elena, piccola isola, regia di Renato Simoni e Umberto Scarpelli (1943)
- Tre ragazze cercano marito, regia di Duilio Coletti (1944)
- L’innocente Casimiro, regia di Carlo Campogalliani (1945)
- Chi l’ha visto?, regia di Goffredo Alessandrini (1945)
- Le miserie del signor Travet, regia di Mario Soldati (1945)
- Il vento m’ha cantato una canzone, regia di Camillo Mastrocinque (1947)
- Il delitto di Giovanni Episcopo, regia di Alberto Lattuada (1947)
- Il Passatore, regia di Duilio Coletti (1947)
- Che tempi!, regia di Giorgio Bianchi (1948)
- Sotto il sole di Roma, regia di Renato Castellani (1948)
- Circo equestre Za-bum (episodio “Galop finale al circo”), regia di Mario Mattoli (1949)
- Mamma mia, che impressione!, regia di Roberto Savarese (1951)
- Cameriera bella presenza offresi…, regia di Giorgio Pàstina (1951)
- Totò e i re di Roma, regia di Steno e Mario Monicelli (1951)
- Giovinezza, regia di Giorgio Pàstina (1952)
- È arrivato l’accordatore, regia di Duilio Coletti (1952)
- Lo sceicco bianco, regia di Federico Fellini (1952)
- I vitelloni, regia di Federico Fellini (1953)
- Viva il cinema!, regia di Giorgio Baldaccini e Enzo Trapani (1953)
- Canzoni, canzoni, canzoni (episodio “Io cerco la Titina”), regia di Domenico Paolella (1953)
- L’incantevole nemica, regia di Claudio Gora (1953)
- Lo scocciatore (Via Padova 46), regia di Giorgio Bianchi (1953)
- Ci troviamo in galleria, regia di Mauro Bolognini (1953)
- Un giorno in pretura, regia di Steno (1953)
- Due notti con Cleopatra, regia di Mario Mattoli (1954)
- Tripoli, bel suol d’amore (conosciuto anche come “I quattro bersaglieri”), regia di Ferruccio Cerio (1954)
- Il matrimonio, regia di Antonio Petrucci (1954)
- Amori di mezzo secolo (episodio “Dopoguerra 1920”), regia di Mario Chiari (1954)
- Tempi nostri – Zibaldone n. 2 (episodio “Scusi, ma…”), regia di Alessandro Blasetti (1954)
- Gran varietà (episodio “Fregoli”), regia di Domenico Paolella (1954)
- Allegro squadrone, regia di Paolo Moffa (1954)
- Accadde al commissariato, regia di Giorgio Simonelli (1954)
- Il seduttore, regia di Franco Rossi (1954)
- Una parigina a Roma, regia di Erich Kobler (1954)
- Un americano a Roma, regia di Steno (1954)
- L’arte di arrangiarsi, regia di Luigi Zampa (1954)
- Il segno di Venere, regia di Dino Risi (1955)
- Buonanotte… avvocato!, regia di Giorgio Bianchi (1955)
- Un eroe dei nostri tempi, regia di Mario Monicelli (1955)
- I pinguini ci guardano, regia di Guido Leoni (1955)
- Da qui all’eredità, regia di Riccardo Freda (1955)
- La bella di Roma, regia di Luigi Comencini (1955)
- Faccia da mascalzone, regia di Raffaele Andreassi (1955)
- Accadde al penitenziario, regia di Giorgio Bianchi (1955)
- Bravissimo, regia di Luigi Filippo D’Amico (1955)
- Piccola posta, regia di Steno (1955)
- I pappagalli, regia di Bruno Paolinelli (1955)
- Lo scapolo, regia di Antonio Pietrangeli (1955)
- La città del cinema, regia di Vittorio Sala (1955)
- Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, regia di Mauro Bolognini (1956)
- Mio figlio Nerone, regia di Steno (1956)
- Mi permette, babbo!, regia di Mario Bonnard (1956)
- Era di venerdì 17, regia di Mario Soldati (1956)
- Arrivano i dollari!, regia di Mario Costa (1957)
- Souvenir d’Italie, regia di Antonio Pietrangeli (1957)
- Il conte Max, regia di Giorgio Bianchi (1957)
- Il medico e lo stregone, regia di Mario Monicelli (1957)
- Il marito, regia di Nanni Loy e Gianni Puccini (1957)
- Addio alle armi, regia di Charles Vidor (1957)
- Ladro lui, ladra lei, regia di Luigi Zampa (1958)
- Fortunella, regia di Eduardo De Filippo (1958)
- Domenica è sempre domenica, regia di Camillo Mastrocinque (1958)
- La vedova elettrica, regia di Raymond Bernard (1958)
- Venezia, la luna e tu, regia di Dino Risi (1958)
- Racconti d’estate, regia di Gianni Franciolini (1958)
- Nella città l’inferno, regia di Renato Castellani (1959)
- Il giovane leone, regia di John Berry (1959)
- Policarpo, ufficiale di scrittura, regia di Mario Soldati (1959)
- Vacanze d’inverno, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
- Il moralista, regia di Giorgio Bianchi (1959)
- Costa Azzurra, regia di Vittorio Sala (1959)
- I magliari, regia di Francesco Rosi (1959)
- La grande guerra, regia di Mario Monicelli (1959)
- Il vedovo, regia di Dino Risi (1959)
- Brevi amori a Palma di Majorca, regia di Giorgio Bianchi (1959)
- Gastone, regia di Mario Bonnard (1960)
- Il vigile, regia di Luigi Zampa (1960)
- Tutti a casa, regia di Luigi Comencini (1960)
- Crimen, regia di Mario Camerini (1960)
- Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961)
- I due nemici, regia di Guy Hamilton (1961)
- Una vita difficile, regia di Dino Risi (1961)
- Il commissario, regia di Luigi Comencini (1962)
- Mafioso, regia di Alberto Lattuada (1962)
- Il diavolo, regia di Gian Luigi Polidoro (1963)
- Il boom, regia di Vittorio De Sica (1963)
- Tentazioni proibite, regia di Osvaldo Civirani (1963)
- Il maestro di Vigevano, regia di Elio Petri (1963)
- Risate all’italiana, registi vari (1964)
- La mia signora, regia di Tinto Brass, Luigi Comencini e Mauro Bolognini (1964)
- Il disco volante, regia di Tinto Brass (1964)
- I tre volti (episodio “Latin lover”), regia di Franco Indovina (1965)
- Quei temerari sulle macchine volanti, regia di Ken Annakin (1965)
- I complessi (episodio “Guglielmo il dentone”), regia di Luigi Filippo D’Amico (1965)
- Thrilling (episodio “L’autostrada del sole”), regia di Carlo Lizzani (1965)
- Made in Italy (2º episodio del 5º capitolo, “La famiglia”), regia di Nanni Loy (1965)
- Fumo di Londra, regia di Alberto Sordi (1966)
- I nostri mariti (episodio “Il marito di Roberta”), regia di Luigi Filippo D’Amico (1966)
- Le fate (episodio “Fata Marta”), regia di Antonio Pietrangeli (1966)
- Le streghe (episodio “Senso civico”), regia di Mauro Bolognini (1966)
- Scusi, lei è favorevole o contrario?, regia di Alberto Sordi (1966)
- Un italiano in America, regia di Alberto Sordi (1967)
- Il medico della mutua, regia di Luigi Zampa (1968)
- Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?, regia di Ettore Scola (1968)
- Amore mio aiutami, regia di Alberto Sordi (1969)
- Nell’anno del Signore, regia di Luigi Magni (1969)
- Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, regia di Luciano Salce (1969)
- Contestazione generale (episodio “Il prete”), regia di Luigi Zampa (1970)
- Il presidente del Borgorosso Football Club, regia di Luigi Filippo D’Amico (1970)
- Le coppie (episodi “La camera”, regia di Alberto Sordi, e “Il leone”, regia di Vittorio De Sica) (1970)
- Detenuto in attesa di giudizio, regia di Nanni Loy (1971)
- Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, regia di Luigi Zampa (1971)
- Lo scopone scientifico, regia di Luigi Comencini (1972)
- La più bella serata della mia vita, regia di Ettore Scola (1972)
- Anastasia mio fratello, regia di Steno (1973)
- Polvere di stelle, regia di Alberto Sordi (1973)
- Finché c’è guerra c’è speranza, regia di Alberto Sordi (1974)
- Inghilterra nuda, regia di Vittorio De Sisti (1974)
- E il Casanova di Fellini?, regia di Gianfranco Angelucci e Liliana Betti (1975)
- Di che segno sei? (episodio “Il fuoco”), regia di Sergio Corbucci (1975)
- Un sorriso, uno schiaffo, un bacio in bocca, regia di Mario Morra (1975)
- Il comune senso del pudore (primo episodio), regia di Alberto Sordi (1976)
- Quelle strane occasioni (episodio “L’ascensore”), regia di Luigi Comencini (1976)
- Un borghese piccolo piccolo, regia di Mario Monicelli (1977)
- I nuovi mostri (episodi “Pronto Soccorso”, “Come una regina” e “L’elogio funebre”), regia di Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola (1977)
- Dove vai in vacanza? (episodio “Le vacanze intelligenti”), regia di Alberto Sordi (1978)
- L’ingorgo, regia di Luigi Comencini (1979)
- Il testimone, regia di Jean-Pierre Mocky (1979)
- Il malato immaginario, regia di Tonino Cervi (1979)
- Io e Caterina, regia di Alberto Sordi (1980)
- Il marchese del Grillo, regia di Mario Monicelli (1981)
- Io so che tu sai che io so, regia di Alberto Sordi (1982)
- In viaggio con papà, regia di Alberto Sordi (1982)
- Il tassinaro, regia di Alberto Sordi (1983)
- I bersaglieri, regia di Corrado Prisco (Cortometraggio) (1983)
- La vita comincia a…, regia di Ettore Scola (Cortometraggio) (1983)
- Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, regia di Mario Monicelli (1984)
- Tutti dentro, regia di Alberto Sordi (1984)
- Sono un fenomeno paranormale, regia di Sergio Corbucci (1985)
- Troppo forte, regia di Carlo Verdone (1986)
- Un tassinaro a New York, regia di Alberto Sordi (1987)
- Una botta di vita, regia di Enrico Oldoini (1988)
- L’avaro, regia di Tonino Cervi (1990)
- In nome del popolo sovrano, regia di Luigi Magni (1990)
- Vacanze di Natale ’91, regia di Enrico Oldoini (1991)
- Assolto per aver commesso il fatto, regia di Alberto Sordi (1992)
- Nestore, l’ultima corsa, regia di Alberto Sordi (1994)
- Romanzo di un giovane povero, regia di Ettore Scola (1995)
- Incontri proibiti, regia di Alberto Sordi (1998)
Alberto Sordi Filmografia – Televisione
- Il tassinaro, regia di Alberto Sordi (1983) – long version in 4 puntate
- I promessi sposi, regia di Salvatore Nocita (1989)
Alberto Sordi Filmografia – Regista
- Fumo di Londra (1966)
- Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966)
- Un italiano in America (1967)
- Amore mio aiutami (1969)
- Le coppie (episodio “La camera”) (1970)
- Polvere di stelle (1973)
- Finché c’è guerra c’è speranza (1974)
- Il comune senso del pudore (1976)
- Dove vai in vacanza? (episodio “Le vacanze intelligenti”) (1978)
- Storia di un italiano (Film TV) (Quattro edizioni: prima e seconda nel 1979, terza nel 1981 e quarta nel 1986)
- Io e Caterina (1980)
- Io so che tu sai che io so (1982)
- In viaggio con papà (1982)
- Il tassinaro (1983)
- Tutti dentro (1984)
- Un tassinaro a New York (1987)
- Assolto per aver commesso il fatto (1992)
- Nestore, l’ultima corsa (1994)
- Incontri proibiti (1998) – riedito nel 2002 col titolo Sposami papà
Alberto Sordi Filmografia – Sceneggiatore
- Mamma mia, che impressione!, regia di Roberto Savarese (1951) – anche soggetto
- Un giorno in pretura, regia di Steno (1953)
- Un americano a Roma, regia di Steno (1954) – anche soggetto
- Buonanotte… avvocato!, regia di Giorgio Bianchi (1955)
- Il conte Max, regia di Giorgio Bianchi (1957)
- Il marito, regia di Nanni Loy e Gianni Puccini (1957) – anche soggetto
- Ladro lui, ladra lei, regia di Luigi Zampa (1958)
- Domenica è sempre domenica, regia di Camillo Mastrocinque (1958)
- Racconti d’estate, regia di Gianni Franciolini (1958) – anche soggetto
- I tre volti, regia di Franco Indovina (1965)
- I complessi, regia di Luigi Filippo D’Amico (1965) – anche soggetto
- Il medico della mutua, regia di Luigi Zampa (1968)
- Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, regia di Luciano Salce (1969) – soggetto
- Il presidente del Borgorosso Football Club, regia di Luigi Filippo D’Amico (1970) – anche soggetto
- Anastasia mio fratello, regia di Steno (1973)
- Di che segno sei?, regia di Sergio Corbucci (1975)
- Il testimone, regia di Jean-Pierre Mocky (1979)
- Il malato immaginario, regia di Tonino Cervi (1979)
- Il marchese del Grillo, regia di Mario Monicelli (1981)
- Sono un fenomeno paranormale, regia di Sergio Corbucci (1985)
- Troppo forte, regia di Carlo Verdone (1986)
- Vacanze di Natale ’91, regia di Enrico Oldoini (1991) – anche soggetto