Thriller scadente che non decolla mai
Regia: Rob Cohen – Cast: Matthew Fox, Rachel Nichols, Tyler Perry, Giancarlo Esposito, Jean Reno, Edward Burns – Genere: Thriller, colore, 102 minuti – Produzione: USA, 2012 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 18 luglio 2013.
Un detective che sembra più un veggente. Una spalla inutile. Un tentativo di creare dramma e tensione mal riuscito.
Trovare un aspetto riuscito di questa pellicola è la vera impresa che neanche il migliore dei detective riuscirebbe a compiere.
Era ottimo il soggetto da cui Rob Cohen è partito per dirigere “Alex Cross – La memoria del killer”: un pericolosissimo serial killer addestrato ai massimi livelli uccide brutalmente una donna e la squadra del poliziotto profiler Alex Cross capisce che questo è solo il primo passo.Inizia dunque l’inseguimento non solo fisico ma anche psicologico dell’assassino perché solo se Alex riuscirà a entrare nella mente dell’assassino potrà intercettare le sue mosse.
Peccato che il romanzo di James Patterson “La memoria del killer” sia adattato nel peggiore dei modi. Rob Cohen non vuole limitarsi a girare un poliziesco, ma condisce la sua pellicola di elementi psicologici e drammatici. Appare, però, incapace di studiare i tempi e le tecniche giuste per rendere credibili fatti e personaggi con il risultato di dare allo spettatore del materiale su cui ridere proprio nel momento in cui si dovrebbe piangere.
La sceneggiatura sembra buttata giù con noncuranza, il cast distratto e svogliato.
La scelta di un attore privo di carisma come Tyler Perry nel ruolo del protagonista resta un mistero: il personaggio di Alex Cross scivola addosso allo spettatore senza lasciare neppure il minimo segno a causa di un’interpretazione da telenovela.
Di buono c’è solo un inquietante Matthew Fox (l’ex Jack di “Lost”) nel ruolo del serial killer, che incuriosisce a dovere. Le scene d’azione sono ben girate, ma il montaggio poco incisivo le sminuisce anziché valorizzarle.La trama prevedibile e banale, con un finale sbrigativo e privo anche del minimo pathos necessario in una pellicola, sembra essere il problema minore di fronte a un girato tanto scadente da qualsiasi punto di vista lo si guardi.
Corinna Spirito