La scorsa settimana è andata in onda la prima puntata dell’ultima stagione dello show antologico ideato da Ryan Murphy, “American Horror Story: Cult”. Questa settima stagione è ambientata durante le elezioni presidenziali americane del 2016, un momento che per molti è stato surreale e terrificante e Ryan Murphy non si è lasciato scappare l’occasione per poter trarne una nuova stagione di “American Horror Story”.
Altri riferimenti in serie TV o film simili a “American Horror Story: Cult”
L’episodio non inizia con l’introduzione dei candidati alle presidenziali, ovvero Donald Trump e Hilary Clinton, ma bensì vengono introdotte le persone che supportano o si oppongono ai candidati, anche se non è ancora chiaro capire dove la serie TV vuole andare a parare.
Solamente pochi film o show televisivi sono stati capaci di trattare argomenti politici come ora è il turno di “American Horror Story: Cult”.
- “Donnie Darko”: il film si apre con la battuta “Io voto per Dukakis”, e per quanto il film non abbia niente a che fare con le elezioni del 1988, questa scena è stata un lavoro veramente brillante di interconnessione dei temi dopo la presidenza di Ronald Reagan come i conflitti di genere, tutti argomenti connessi con l’esplorazione da parte del film del progresso e della successione generazionale.
- “The Time Element”: Lo script è stato originariamente diffuso su “The Westinghouse Desilu Playhouse” nel 1958, per poi dare spazio alla serie TV “Ai confini della realtà”. Ciò che lo rende così contemporaneo è come viene illustrato il punto di vista da parte dell’America su Pearl Harbour; un momento addolcito nel 2017, ma a quei tempi nel ’58 veniva vissuto con lo stesso orrore di come viene vissuto l’attacco alle Torri Gemelle di New York.
- “Ai confini della realtà”: molto simile a “The Time Element”, la storia è incentrata su un uomo che viaggia indietro nel tempo e cerca di evitare l’attacco a Pearl Harbour, per poter fermare l’assassinio del presidente Abraham Lincoln e a differenza del suo predecessore, “Ai confini della realtà”, è maggiormente incentrato sulle teorie filosofiche e scientifiche che sostengono i viaggi nel tempo, rispetto agli eventi storici di per sé. Infatti la sua conclusione è molto ambigua.
- “I Griffin”: Mentre la maggior parte delle intersezioni politiche e storiche vengono rese sul piano drammatico, qui si affrontano con un occhio comico. Proprio come “American Horror Story: Cult”, il plot di una puntata del 2007 viene ambientata durante le presidenziali degli anni 2000. I due candidati erano Al Gore e George W. Bush. Lo show d’animazione mostra come sarebbe potuto essere il paese con Al Gore al potere, un’America più felice, più in salute e decisamente molto più tecnologica.
- “11.22.63”: Invece nell’adattamento televisivo del romanzo di Stepheng King, viene usato l’assassinio del presidente J. F. K. Per esplorare un concetto molto più ampio che si nasconde dietro i viaggi nel tempo. Viene messo al centro della storia cosa succede se si altera la sequenza temporale, una serie di sfortunati imprevisti.
Alessio Camperlingo
13/09/2017