Trama
- Titolo originale: London has fallen
- Regia: Babak Najafi
- Cast: Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Angela Bassett, Radha Mitchell, Jackie Earle Haley, Melissa Leo, Robert Forster, Sean O’ Bryan, Alon Aboutboul, Charlotte Riley, Waleed Zuaiter
- Genere: Azione, colore
- Durata: 99 minuti
- Produzione: USA, 2016
- Distribuzione: M2 Pictures
- Data di uscita: 3 marzo 2016
“Attacco al potere 2” è il seguito del film d’azione politico “Attacco al potere – Olympus has fallen”, che ripropone nei ruoli principali Gerard Butler, Aaron Eckhart e Morgan Freeman. Cambio di regia che passa da Antoine Fuqua allo svedese Babak Najafi.
Attacco al potere 2: gli americani si lanciano al salvataggio dell’Inghilterra e dell’Europa
In “Attacco al potere 2” l’ambientazione si sposta a Londra, dove il Primo Ministro Britannico è morto in circostanze misteriose. Durante il funerale, a cui partecipano tutti i maggiori leader mondiali europei, esplode un attacco senza precedenti con lo scopo di mettere in ginocchio il mondo occidentale privandolo di tutti i suoi personaggi politicamente rilevanti.
Sarà compito del presidente americano Benjamin Asher (Aaron Eckhart) e dell’incredibile agente segreto Mike Banning (Gerard Butler) salvare il mondo dal disastro.
Il regista Babak Najafi, svedese di nascita, è conosciuto poco a livello internazionale perché abituato a lavorare in patria; l’unico suo film uscito dai confini della Svezia è “Sebbe” (2010). Con “Attacco al potere 2” Babak Najafi si cimenta per la prima volta con il cinema americano, dirigendo un cast di grandi attori e un film dai spettacolari effetti speciali.
Recensione
Attacco al potere 2: torna l’eroe di “Olympus Has Fallen”, con un altro action ambientato in Inghilterra
A Londra il primo ministro britannico muore in circostanze misteriose e al suo funerale non possono mancare i più importanti leader della Terra. Inaspettatamente il sistema di sicurezza messo a punto per l’evento non è impenetrabile anzi, è un enorme colabrodo dal quale filtrano in massa terroristi assetati di sangue. L’intelligence inglese è sgomenta. Solo il presidente degli Stati Uniti e il capo dei servizi segreti americani possono fermare l’avanzata dei feroci assassini.
“Sono d’appertutto!” (i terroristi n.d.r.) anche questa volta l’esclamazione marchio di fabbrica degli action d’oltreoceano viene pronunciata. Ed è proprio il presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher (Aaron Eckhart) a prendersi la responsabilità di questo passaggio chiave di “Attacco al potere 2”. Di solito, in questo genere di film, la frase viene accompagnata da un’imprecazione ma sarà il protocollo presidenziale, sarà l’aria molto british di Londra, le fondamentali parole vengono consumate così: nude e crude senza sconcezza alcuna.
Per somma fortuna dell’uomo più potente del mondo accanto a lui c’è Mike Banning (traduzione: Michele Divieto, caso eclatante di destino nel nome). Malgrado gli altri capi di stato vengano raggiunti dai colpi dei terroristi che furoreggiano indisturbati a Londra, Mike non si perde d’animo e si tramuta in una perfetta macchina da guerra, atta esclusivamente alla difesa del suo presidente. Si respira un’atmosfera molto ‘mission impossible’. Il compito già non facile di salvare la pelle viene reso ancor più complicato dal presidente stesso che sembra incurante del pericolo: Mike è costretto a ripetergli per cinque volte nel giro di pochi minuti “Stia giù, signor Presidente!”.
E qui allo spettatore, colto da un amletico dubbio, viene concesso un unico momento di riflessione: l’uomo più potente del mondo è molto coraggioso o poco intelligente? Non c’è tempo purtroppo per capire dove finisca l’intelligenza e dove inizi il coraggio presidenziale: l’orda terroristica gli è alle calcagna con uno sfarzoso arsenale composto dai migliori ritrovati bellici in circolazione.
Attacco al potere 2: troppa azione poca riflessione
Benjamin e Mike, travolti dal solito destino degli eroi con l’azzurro negli occhi, schivano missili, bombe, granate, proiettili di mitra, di fucili e di pistole mentre i loro sapienti colpi raggiungono sempre il nemico. Che si sappia: la mira dei cattivi è inversamente proporzionale al coraggio dei buoni.
Surrogati di adrenalina vengono iniettati a cadenza regolare per poter imprimere un ritmo forsennato al film ed ogni ostacolo verbale viene rimosso: i dialoghi giustamente ridotti all’essenziale (quando ti vogliono ammazzare c’è poco da ragionarci sopra), lasciano spazio a battutacce allenta tensione che danno un minimo di respiro alla variegata sequenza di ammazzamenti.
“Attacco al potere 2” come videogame passivo (non abbiamo joypad a disposizione) è fantastico, come film, al contrario del titolo, non attacca.
Riccardo Muzi
Trailer
Cast
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