Recensione
Babyteeth- Recensione: una convincente opera prima di una giovane regista australiana
Milla (Eliza Scanlen) è una ragazzina gravemente malata che s’innamora di Moses (Toby Wallace), un ragazzo molto più grande di lei che fa lo spacciatore. Tra mille difficoltà lui sarà accettato dalla famiglia complicata della giovane e cambierà profondamente.
Shannon Murphy porta in concorso al Festival di Venezia 2019 un film che inneggia alla vita
Ha una matrice teatrale “Babyteeth”, tratta dalla piéce di Rita Kalnejais, commissionata dal Belvoir St Theatre di Sydney dove è andata in scena nel 2011, per la regia di Eamon Flack. Nonostante il tema non sia leggero, la figura della protagonista tutto è fuorché patetica.
Milla è forte e coraggiosa come una guerriera e la sua insana passione per il bad boy Moses fa passare in secondo piano il male che la divora. Durante tutta la visione ci si dimentica quasi dei retroscena drammatici. Il primo incontro tra la giovane coppia e i suoi genitori è stupefacente letteralmente. Del resto, la madre Anna (Essie Davis) è completante border line e impasticcata, a stento contenuta dal marito Henry (Ben Mendelsohn).
Il film della Murphy è un vero gioiellino capace di sdrammatizzare i momenti più duri. La sceneggiatura non è verbosa o pesante. Il cast corale recita all’unisono e racconta una piccola grande storia che purtroppo ha toccato molti di noi, tanto che in conferenza stampa si sono commossi molti giornalisti e, alcuni degli interpreti, in primis Ben Mendelsohn che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, quanto gli attori bravi entrino nella parte.
La delicatissima Milla è un’autentica eroina, persa tra feste notturne e fughe da casa, dietro al suo ragazzo.
Un ritratto di adolescente che sfida tutte le regole per amore della vita
In una kermesse che ha avuto in competizione poche registe, “BabyTeeth” spicca per la leggerezza con cui una giovanissima autrice riesce a trattare un tema tragico come la malattia che travolge tutti colori che la vivono. In realtà, il tema è tutt’altro ossia la famiglia disfunsionale moderna.
Nel finale commuovente e tragico, tutti i protagonisti si ritroveranno a festeggiare l’ultimo compleanno di Milla. Tra loro, una vicina incinta a dir poco stravagante, e l’insegnante di violino della ragazza nonché il supposto ex amante d pianista della madre. La musica, infatti, fa da sfondo a questo film delizioso che fa piangere solo quello che serve. Per il resto della visione, invece, si ride e ci si diverte paradossalmente. Le ultimi immagini davanti all’oceano danno l’idea della metafora della vita che continua. Il cast è ottimo, a iniziare da Eliza Scanlen e dagli attori che interpretano i genitori. Riconoscimento per Toby Wallace, insignito del Premio Marcello Mastroianni.
“Babyteeth”meriterebbe un premio per la sua freschezza e la capacità di abbattere la “quarta parete”.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Shannon Murphy
- Cast: Ben Mendelsohn, Essie Davis, Eliza Scanlen, Toby Wallace, Andrea Demetriades, Emily Barclay, Charles Grounds, Arka Das, Jack Yabsley
- Genere Commedia, colore
- Durata: 120 minuti
- Produzione: Australia, USA, 2019
“Babyteeth” è un film di Shannon Murphy, presentato in Concorso al Festival di Venezia 2019.
La malattia e la vita che continua
Milla ha solo quindici anni ma è gravemente malata. É figlia di una pianista che ha rinunciato alla musica per crescerla. L’incontro con Moses, uno spacciatore giovanissimo cacciato di casa dai suoi genitori, la spingerà a combattere contro ogni convenzione sociale e a vivere al meglio ogni momento che le resta. Intorno a lei e ai suoi famigliari una strana comunità composta da una vicina incinta border line e il suo insegnante di violino innamorato da sempre della madre.
Un quadro atipico che riesce a stupire lo spettatore e a far ridere e commuovere allo stesso tempo. Il film è tratto dall’opera teatrale di Rita Kalnejais ed è l’opera prima della giovanissima regista australiana Shannon Murphy.