Annunciati i vincitori dei progetti educativi della XVIII edizione di “Biografilm Festival International Celebration of Lives” e nella sezione “Il Tutta un’altra storia Award Bologna” va ex aequo a “Golden Land” di Inka Achté e a “Barber Ring” di Alessio Di Cosimo che vince anche il “Tutta un’altra storia Award Imola”.
Con la premiazione di ieri si sono conclusi anche i progetti educativi di Biografilm Festival 2022, che puntano a diffondere la cultura cinematografica come strumento di inclusione e dialogo tra realtà e generazioni differenti.
“Barber Ring” di Alessio Di Cosimo, si è aggiudicato EX AEQUO con Kultainen maa /Golden Land di Inka Achté , il ‘Tutta un’altra storia Award Bologna‘, assegnato da una giuria giovani composta da 7 ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni “Pietro Siciliani” di Bologna.
Il premio a Barber Ring è stato così motivato:
“Ci è piaciuto moltissimo il protagonista, la sua forza interiore, la sua capacità di emanciparsi da una situazione di partenza molto critica. Manuel è un ragazzo eclettico e la sua vita offre spunti di riflessione per noi ragazzi detenuti. Le nostre storie sono in alcuni casi simili alla sua, ma non è questo l’importante. L’importante è il messaggio di possibilità di riscatto che abbiamo interiorizzato. Ci ha colpito soprattutto l’altruismo di Manuel che non pensa solo per sé. Per lui farcela significa ottenere il benessere di chi gli sta attorno, non solo il benessere personale.”
Anche il Tutta un’altra storia Award Imola, premio assegnato dalla giuria giovani composta da 7 ragazzi della comunità educativa “Il Giardino dei Ciliegi” di Imola, è andato a Barber Ring di Alessio Di Cosimo.
“Data la situazione in cui è cresciuto, Manuel sembrava avere un destino segnato. Invece ce l’ha fatta, partendo da zero. Solo con la sua forza, senza nessun altro, è riuscito a estraniarsi dal contesto problematico che lo circondava. Ha trovato nel pugilato un modo per evadere dai propri pensieri, ed ha avuto la forza di rimanere accanto ai suoi cari nei momenti di difficoltà. Quello che ci ha colpito di più è che, nel momento di massimo successo sportivo, Manuel non ha pensato solo a sé stesso e al momento immediato. Ha costruito qualcosa di grande, per dare la possibilità a molti ragazzi di avere l’opportunità che lui non aveva avuto.”
Il film prodotto da Paolo Ansaldi con la 102 Distribution – che cura anche la distribuzione – e da Alessio Di Cosimo con la Well Enough Film, si avvale della direzione della fotografia di Sandro Chessa e Simone Nocchi delle musiche originali di Paolo Costa e del montaggio di Stuart Mabey e Domitilla Pattumelli.
Una vita difficile, quella di Manuel Ernesti. Un’infanzia passata nelle case occupate, il riscatto come campione di pugilato, le difficoltà economiche e la rinascita come barbiere e imprenditore di successo. Infine, la nascita di un progetto sociale chiamato ‘Barber Ring’, in cui Manuel insegna sia il mestiere del barbiere che la disciplina dell’arte nobile del pugilato. Un modo per tendere una mano a tutti quei ragazzi che come lui vengono da realtà difficili, li segue, li aiuta e li supporta per fare in modo che si costruiscano un futuro migliore.
IL REGISTA – ALESSIO DI COSIMO
Nel 2016 dirige il documentario “TIZZO, Storia di un grande campione” distribuito su Amazon Prime e Chili Tv in 6 Paesi. Tra il 2017 e il 2020 dirige tre cortometraggi acquistati tutti e tre da Rai Cinema, ricevendo molti premi in Festival nazionali e internazionali, tra cui il Nastro d’Argento Speciale nel 2019 e il riconoscimento dal Ministero come film d’essai per uno dei suoi cortometraggi, distribuito in 400 sale cinematografiche. Attualmente è in pre-produzione di un film da lui scritto e diretto, in collaborazione con Rai Cinema e MiC.
IL PROTAGONISTA – MANUEL ERNESTI
Nasce ad Ostia nel 1986, all’interno di una vecchia caserma dei vigili urbani occupata dalla sua famiglia, che in quegli anni affrontava grosse difficoltà economiche. Qualche anno dopo, i suoi genitori riescono a farsi assegnare una casa popolare. Manuel cresce in un ambiente difficile, dove i ragazzi come lui non hanno alcuna speranza nel futuro e facilmente si rifugiano nella vita di strada non del tutto legale. Manuel, invece, appena 14enne si mette in luce, praticando uno sport per quanto per molti ‘violento’, ma di gran disciplina che è la boxe. Questo permette che Manuel abbandoni man mano la strada per gli allenamenti, che lo portano in poco tempo a brillare e diventare una punta di diamante della Nazionale Italiana, ottenendo molti traguardi come i 6 campionati italiani e un Europeo Juniores, 8 medaglie d’Oro internazionali , di cui 3 al Six Nation Cup, capitanando la Nazionale Italiana Juniores per ben tre anni. Purtroppo, poche persone a oggi possono permettersi di dedicare una vita a uno sport cosiddetto ‘secondario’ come la boxe. Per questo, Manuel, all’età di 27 anni decide di lasciare la sua più grande passione per dedicarsi al lavoro, accanto alla sorella maggiore, una sua seconda madre, che lo avvicina al mestiere di barbiere.
Mina Franza
20/06/2022