Il secondo episodio della settima stagione di Black Mirror, intitolato “Bestia Nera”, affronta il tema dell’odio e delle ferite emotive che ci portiamo dietro dal passato. Attraverso una narrazione intensa e ricca di colpi di scena, la serie invita a riflettere sulle conseguenze devastanti che possono derivare da rancori mai risolti. L’ideatore Charlie Brooker e l’attrice Rosy McEwen offrono spunti interessanti sul significato profondo di questo episodio.
La trama di Bestia Nera
“Bestia Nera”, o “Bête Noire” in originale, si concentra su due ex compagne di liceo, Maria e Verity. Maria, interpretata da Siena Kelly, è una ricercatrice di successo, mentre Verity è tornata nella sua vita con un obiettivo ben preciso: vendicarsi per un pettegolezzo umiliante che l’ha colpita anni prima. La trama si sviluppa in un contesto in cui Verity utilizza un avanzato sistema quantistico per manipolare la realtà, riscrivendo gli eventi a suo favore e facendo apparire Maria come una persona instabile. La narrazione si evolve in un crescendo di tensione, culminando in un finale inaspettato e inquietante, tipico dello stile di Black Mirror.
La dinamica tra le due protagoniste è complessa e mette in luce come il passato possa influenzare il presente. Verity rappresenta il rancore e la vendetta, mentre Maria è il simbolo di un trauma mai superato. Questo scontro tra le due donne non è solo una questione personale, ma riflette anche le cicatrici invisibili che molte persone portano con sé dall’adolescenza all’età adulta.
Il significato del titolo e il finale
Charlie Brooker, il creatore della serie, ha spiegato che “Bestia Nera” rappresenta le cicatrici invisibili dell’infanzia e come queste possano trasformarsi in armi letali nella vita adulta. Il finale dell’episodio è descritto come “quasi scherzoso”, ma con un tocco di assurdità. Brooker ha rivelato di aver considerato inizialmente un epilogo più cupo, ma ha poi optato per un’immagine che richiama il mondo de “Il Trono di Spade”, con Maria che indossa un abito che ricorda sia Beyoncé che Khaleesi.
Rosy McEwen ha aggiunto un ulteriore strato di significato al titolo, sottolineando che la scelta di aggrapparsi al passato o lasciarlo andare è una decisione personale. Per Verity, Maria non è solo un’ex compagna di scuola, ma rappresenta tutto ciò che ha rovinato la sua giovinezza. La figura di Maria diventa così la sua “bête noire”, un simbolo di odio e paura che deve essere distrutto per poter trovare la pace.
Un titolo ricco di ironia
Il titolo “Bestia Nera” non è solo un riferimento al conflitto tra le due protagoniste, ma anche a un elemento della trama. Maria è la creatrice della Chili Flake Bête Noire, un dolce che rappresenta un’ironia sottile: ciò che per alcuni è una prelibatezza, per altri può rivelarsi velenoso. Brooker ha rivelato che inizialmente stava considerando un titolo diverso, “L’Anello della Verità”, ma alla fine ha scelto un nome più enigmatico. La sua preferenza per titoli misteriosi riflette la complessità e la profondità delle storie che Black Mirror racconta, invitando il pubblico a esplorare significati più profondi e sfumati.
In questo episodio, la serie continua a dimostrare la sua capacità di affrontare temi complessi e attuali, utilizzando la fantascienza come uno strumento per esplorare le emozioni umane e le relazioni interpersonali. “Bestia Nera” si inserisce perfettamente nel panorama di Black Mirror, offrendo una narrazione avvincente e provocatoria.
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