Recensione
Black Tide – Recensione: un crime-thriller altamente alcolico
Un ragazzo scomparso, un poliziotto alcolizzato che segue le indagini, un vicino inquietante e una madre piena di segreti: sono questi gli ingredienti della ricetta dell’opera del cineasta francese Érick Zonca, dal titolo “Black Tide” (Fleuve noir); un thriller psicologico altamente destabilizzante, con una trama piuttosto semplice, appesantita da una caratterizzazione dei personaggi eccessiva e a tratti grottesca al limite del fastidioso.
Vincent Cassel è il protagonista, una sorta di anchorman, nel ruolo del detective François Visconti, un uomo arrabbiato con il mondo, frustrato e alcolizzato, e con un andatura claudicante che lo rende estremamente fastidioso e più simile a un troll che ad un essere umano. Il detective Visconti è stato assegnato al caso Arnault, per il quale si deve impegnare nella ricerca di un liceale di nome Dany. A chiamare la polizia è stata la madre, Solange (Sandrine Kiberlain), una donna solo apparentemente modesta, dedita esclusivamente alla famiglia. Inizialmente le indagini si concentrano sull’ipotesi della fuga volontaria da casa, ma una telefonata anonima giunta al distretto di polizia apre altre piste. A complicare ulteriormente la vicenda è il contributo ambiguo dato Mr Bellaile (Romain Duris), vicino degli Arnault ed ex tutor privato di Dany; un uomo chiuso nella fanatica idea di essere uno scrittore, anche se nella sua carriera non è mai riuscito neanche a mettere insieme un abbozzo di scritto e ha dovuto ripiegare sull’insegnamento.
“Black Tide” si presenta come un thriller in cui il tema centrale dovrebbe essere il rapporto talvolta conflittuale fra genitori e figli. L’unico elemento che avvalla l’interpretazione del regista è, tuttavia, lo scontro a tratti surreale fra François Visconti e suo figlio, una vicenda che resterà sospesa per tutta la storia. In realtà la trama mette dentro così tanti spunti di riflessione – come ad esempio l’omosessualità repressa, gli abusi familiari, la gestione di rapporti con familiari portatori di handicap, la droga e l’alcolismo – che il tema centrale si perde.
In generale “Black Tide” è un’opera piatta, in cui non succede quasi nulla, fatta eccezione per alcuni piccoli aneddoti collocati qua e là nella storia durante le 2 ore di visione. Un lavoro con un buon potenziale ma con una pessima realizzazione, che risulta noioso e a tratti fastidioso.
Black Tide: Vincent Cassel un attore di alto livello per un personaggio mediocre
Il personaggio interpretato da Cassel in “Black Tide” probabilmente è l’unico elemento che merita una riflessione più profonda. Vincent Cassel ha a che fare quasi sempre con ruoli duri, spregiudicati e violenti, pensiamo ad esempio al protagonista di “Derailed – Attrazione letale”, ma in “Black Tide” il detective François Visconti vince su tutti: è oggettivamente il soggetto più mediocre che l’attore francese abbia mai interpretato! Violento, alcolizzato, misogino non è esattamente un cattivo, ma semplicemente una persona con cui faresti volentieri a meno di trascorrere 113 minuti. Meno scontata e fastidiosa è l’interpretazione di Romain Duris nei panni del professore Mr Bellaile; un vicino impiccione con idee molto forti su quello che potrebbe essere successo al suo ex studente, proprio a partire da queste teorie la storia comincia ad avere senso. Il suo contributo alla trama è una boccata d’aria fresca in un intreccio piuttosto monotono e stirato.
Chiara Broglietti
Trama
- Titolo originale: Fleuve noir
- Regia: Erick Zonca
- Cast: Vincent Cassel, Romain Duris, Sandrine Kiberlain, Élodie Bouchez, Charles Berling, Sadek, Christophe Tek, Lauréna Thellier
- Genere: Thriller, colore
- Durata: 113 minuti
- Produzione: Francia, Belgio, 2018
- Distribuzione: Sun Film
- Data di uscita: 22 novembre 2018
“Black Tide” è un thriller diretto dal regista Erick Zonca, con protagonista Vincent Cassel, distribuito da Sun Film Group, tratto dal best-seller internazionale “Un caso di scomparsa” di Dror Mishani. Un film che affronta la complessità delle emozioni, attraverso un caso di sparizione e un probabile delitto.
Black Tide: alla ricerca di un adolescente scomparso
Dany è un adolescente che scompare nel nulla, senza un apparente motivo. François Visconti (Vincent Cassel), il capo della polizia, un uomo stanco e disilluso che è stato da poco lasciato dalla moglie, prende il controllo del caso e organizza le ricerche. Mentre da un lato il detective dedicherà tutte le sue energie al ritrovamento di Dany, dall’altro trascurerà Denis, il figlio sedicenne, che sembra essere coinvolto in un traffico di droga.
Anche il signor Yann Bellaile (Romain Duris), il professore privato del ragazzo scomparso, cercherà di mettersi sulle sue tracce. I due si troveranno uniti dalla determinazione di scoprire la verità, una verità che sfugge e che si camuffa sotto molteplici ambigue sembianze.
Black Tide: il cast e la regia
Erick Zonca è un regista e sceneggiatore francese; uno dei suo lavori di maggiore successo è il lungometraggio dal titolo ” La vita sognata degli angeli” del 1998 con il quale si è aggiudicato il premio César per il miglior film nel 1999. Tra le sue opere più recenti ricordiamo il film “Julia” del 2008, ispirato al fortunato “Gloria – Una notte d’estate” di John Cassavetes e nel quale viene trattato il problema dell’alcolismo.
“Black Tide” annovera nel suo cast un nome d’eccezione, quello di Vincent Cassel celebre protagonista di tanti film di successo fra cui ricordiamo “Nemico pubblico – L’ora della fuga” di Jean-François Richet del 2008, “Il cigno nero” diretto da Darren Aronofsky del 2010 e “La bella e la bestia” di Christophe Gans del 2014.