C’è grande attesa per “Blonde“, il prossimo film, disponibile su Netflix, incentrato sull’iconica attrice e sulla sua travagliata esistenza. La pellicola, diretta da Andrew Dominik, è basata sull’omonimo romanzo del 1999 scritto da Joyce Carol Oates e ha per protagonista la splendida Ana de Armas.
Blonde: l’ultimo di una serie di racconti su Marilyn Monroe
Come tutti sappiamo, o pensiamo di sapere, l’esistenza di Marilyn è stata molto travagliata a partire dall’infanzia fino ad arrivare al tragico epilogo di cui ancora conosciamo una versione di dubbia verità.
Proprio per questa ragione, forse, Marilyn Monroe più di altre star di Hollywood, è stata oggetto di studio in diversi saggi, oltre a divenire protagonista di pellicole che cercano di far luce sulla sua anima e sulla sua natura.
L’ultima della lista a dover essere ricordata è sicuramente l’esordio alla regia di Simon Curtis del 2011 dal titolo “Marilyn” con Michelle Williams nei panni della diva ai tempi delle riprese de “Il principe e la ballerina” con Laurence Olivier, interpretato da Kenneth Branagh. Un lavoro, dunque, che si sofferma su un periodo ben definito della Monroe e ci restituisce una storia ben confezionata, impreziosita da una buona recitazione ma che, tuttavia, sembra non lasciare il segno nonostante le due nomination agli Oscar (Migliore attrice protagonista a Michelle Williams, Miglior attore non protagonista a Kenneth Branagh) e il Golden Globe alla Williams.
Ben diversa è l’operazione effettuata l’anno successivo, il 2012, dalla regista e produttrice Liz Garbus che con “Love, Marilyn” propone un ritratto della star, che nulla aggiunge alla biografia ma che, tuttavia, restituisce – attraverso una serie di lettere, poesie, pagine di diario e appunti indirizzati a se stessa e ritrovati in due scatole nell’abitazione di Lee Strasberg – la donna, ben diversa dal personaggio costruito a tavolino. Marilyn Monroe risulta dunque una persona dotata, come molti suoi simili, di una grande complessità, contradditoria nel suo dover equilibrare l’aspetto pubblico e quello privato, nella cui quotidianità alla fama fa da contraltare un’immensa solitudine e per la quale, nonostante tutto, nulla è mai stato facile.
Un compito diverso
L’adattamento Netflix del libro “Blonde” della scrittrice Joyce Carol Oates, pur partendo da un’opera (molto criticata) che dipinge la turbolenta vita dell’attrice, modella e cantante di Hollywood, ha dunque l’arduo compito di restituirci un’immagine sincera, scevra di vittimismo o patetismo, della stella più luminosa nel firmamento del cinema americano.
Un’immagine sincera che necessariamente non sarà vera, considerando che “Blonde” è appunto ispirato all’omonimo libro della scrittrice Joyce Carol Oates. La Oates ha dichiarato, infatti, che la sua ‘cronaca’ su Marilyn è completamente inventata e quindi non è cosa da poco riflettere sull’idiosincrasia tra la falsa narrazione sulla vita e la reale natura dell’icona di Hollywood. Per meglio intenderci con molte probabilità il film ci restituirà non la verità sugli eventi, ma la sincerità di uno stile di vita.
Ciò che chiediamo in ogni caso al film è il rispetto della Monroe come persona, l’esaltazione del talento e dei suoi punti di forza, le lotte e le vittorie che l’hanno portata dove è arrivata, regalandole l’immortalità.
Ci piacerebbe inoltre che la pellicola mettesse in luce le dinamiche di un potere – quello della grande industria di Hollywood – maschilista, in cui l’elemento sessuale ha giocato spesso un ruolo decisivo, così come la strumentalizzazione della figura femminile.
Ci aspettiamo inoltre che la droga, i problemi coniugali e ogni momento tragico dell’attrice non sia strumentalizzato in modo voyeuristico, ma restituisca del personaggio la sua umanità con le sue debolezze e le sue zone d’ombra, al di là di ogni critica, ma anche di ogni idealizzazione.
Una donna emancipata
Ci piacerebbe che “Blonde”, vietato ai minori di 17 per i suoi contenuti sessuali, ci restituisca non tanto una Marilyn sex symbol, quanto un’icona femminista e sostenitrice dei diritti civili, della quale più del gossip per i suoi legami con i Kennedy si rammenti la sua natura spumeggiante e la sua gentilezza estrema.
Una cosa è certa: dal teaser trailer e dalle prime immagini di “Blonde”, la pellicola sembra promettere grandi emozioni e la De Armas restituirci la duplice natura di questa creatura fragile e potente al contempo, che ha pagato cara la sua immortalità.
Blonde arriverà su Netflix il 23 settembre.
Daniele Romeo
1/07/2022