Trama
- Regia: Michelangelo Antonioni
- Cast: David Hemmings, Sarah Miles, Vanessa Redgrave, Jane Birkin, Peter Bowles, John Castle, Gillian Hills, Tsai Chin, Veruschka von Lehndorff, Julian Chagrin, Claude Chagrin, Jeff Beck, Susan Broderick, Chris Dreja, Melanie Hampshire, Harry Hutchinson, Jill Kennington, Mary Khal, Chas Lawther, Jim McCarthy, Peggy Moffitt, Rosaleen Murray, Ann Norman, Ronan O’Casey, Jimmy Page, Keith Relf, Janet Street-Porter, Reg Wilkins
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 108 minuti
- Produzione: Gran Bretagna, Italia, 1966
- Distribuzione: Cineteca di Bologna
“Blow Up” è una pellicola datata 1966 e firmata da uno dei più grandi maestri del cinema internazionale, Michelangelo Antonioni. Protagonista della vicenda è un giovane ragazzo inglese di indubbio talento, Thomas, che ama andarsene in giro a cogliere le bellezze del mondo attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. Un giorno, mentre cerca l’ispirazione per il suo prossimo libro per immagini, avente come soggetto la vita delle strade di Londra negli anni ’60, si trova a scorrazzare per caso in un parco pubblico e resta affascinato da una misteriosa fanciulla accompagnata da un uomo, alla quale scatta una foto. La ragazza, però, se ne accorge e decide di seguirlo fino a casa per farsi consegnare il rullino in cui è stata immortalata.
Riuscendo a liberarsi della donna con uno stratagemma e stranito da tanta insistenza, Thomas decide di sviluppare i negativi e scopre di avere per le mani le prove di un omicidio.
Blow Up: un viaggio nel reale non reale
“Blow Up” – ovvero l’operazione d’ingrandimento delle fotografie in fase di sviluppo – nella migliore delle tradizioni del regista, non segue una linea narrativa precisa, piuttosto presenta immagini ambigue che sfocano e confondono il racconto.
Prima prova registica di Antonioni in lingua inglese, il film ha riscosso un grande successo internazionale, aggiudicandosi la Palma d’Oro al Festival di Cannes e una nomination agli Oscar per la Miglior regia.
La pellicola riflette sulla realtà sensibile e le molteplici sfumature che può avere davanti all’occhio umano, soprattutto se immortalata da una macchina fotografica. Quello che a volte ci pare talmente chiaro da essere per noi verità assoluta, a un’analisi più attenta potrà rivelarsi un abbaglio; come nel caso del delitto, che non è chiaro se ci sia stato o meno.