Oggi, 27 marzo, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di “Bob & Marys – Criminali a domicilio”, al cinema dal 5 aprile. A commentare il film erano presenti il regista Francesco Prisco e gli interpreti.
Bob & Marys – Criminali a domicilio: i commenti del regista e degli interpreti del film
Oggi, 27 marzo, durante la conferenza stampa di presentazione di “Bob & Marys – Criminali a domicilio“, erano presenti il regista Francesco Prisco, insieme ai protagonisti Rocco Papaleo e Laura Morante e gli interpreti Giovanni Esposito, Simona Tabasco, Andrea Di Maria, Francesco Di Leva.
Bob & Marys – Criminali a domicilio: i due protagonisti
Immediatamente è stato chiesto al regista come sia nata l’idea di questo film, in particolare rispetto al fenomeno dell’accuppatura, di cui i due protagonisti sono vittime. Francesco Prisco ha spiegato: “Il termine accuppatura l’ho preso in prestito dal vocabolario napoletano e significa “riempire”. La storia è tratta da un fatto realmente accaduto allo zio di un mio amico e appena ho saputo questa storia me ne sono interessato”. Ha poi aggiunto che la storia reale ha avuto un ovvio sviluppo molto più drammatico, ma che nel film ha preferito declinare tutto quanto “sotto forma di commedia raccontando anche l’amore tra i due”.
La parola è stata poi data ai due interpreti principali, che non avevano mai avuto modo di collaborare in due ruoli così vicini. Rocco Papaleo ha scherzato sulla bellezza della Morante, descrivendolo il suo “idolo giovanile”. Tornato serio, ha affermato di apprezzare e ammirare moltissimo il talento dell’attrice, soprattutto dopo aver avuto modo di vederla a teatro. Per lui, lavorare a “Bob & Marys – Criminali a domicilio” è stato un po’ come essere in famiglia.
Laura Morante ha invece esordito con queste parole: “La cosa sorprendente è che Francesco non abbia voluto due attori napoletani. Forse in realtà voleva che fossero un po’ spaesati”. Ha poi scherzato sul suo collega Papaleo e affermato quanto abbia ammirato il lato umano del regista durante la lavorazione e le riprese della pellicola.
Qualcuno ha poi voluto ironizzare sulla figura di Marys, che appare come una moglie decisionista, furbetta ma molto umana. L’attrice ha spiegato di aver amato particolarmente il suo personaggio perché completamente differente da se stessa: “A me piaceva forse perché nella vita sono incapace di dire una bugia. Invece questo suo spavaldo modo di manipolare il marito per convincerlo a traslocare e questa sua convinzione di poter tenere testa alla banda mi ha davvero affascinata“.
Bob & Marys – Criminali a domicilio: un film a suon di rock’n’roll
Determinante in “Bob & Marys – Criminali a domicilio” è anche il ruolo del rock’n’roll, che appare come un elemento liberatorio. Molti in sala si sono sorpresi che la scelta della colonna sonora non sia ricaduta sul genere neomelodico napoletano. Francesco Prisco ha spiegato che il rock’n’roll riporta i due protagonisti alla giovinezza ed è lo slancio per raccontare la loro voglia di non soccombere. Ha poi aggiunto che “Anche nella scelta dei criminali, ho preferito molto allontanarmi da Gomorra e mi sono avvicinato maggiormente alla prospettiva di Fargo“.
Successivamente, gli interpreti secondari hanno espresso il loro apprezzamento verso il lungometraggio ma soprattutto verso la collaborazione con il regista. Inoltre, si sono detti felicissimi di aver lavorato con due grandi attori come Rocco Papaleo e Laura Morante. Per tutti si è costruita una vera e propria famiglia sul set. In particolare, Francesco Di Leva ha espresso una riflessione ben precisa: “Francesco è stato capace di prendere artisti napoletani che in modo molto particolare caratterizzano i propri personaggi. Penso che questa produzione abbia avuto molto coraggio nel fare questo film, con al centro Napoli in questo preciso momento storico”.
Bob & Marys – Criminali a domicilio: la centralità di una Napoli diversa
Francesco Prisco ha continuato, poi, a parlare di questa pratica criminale, l’accoppattura, che non era mai stata trattata così da vicino sul grande schermo. A riguardo, il regista ha raccontato un fatto di cronaca di Secondigliano, avvenuto circa 2 anni fa, in cui a casa di un uomo erano stati ritrovati dei pacchi ricolmi di armi che però non appartenevano al proprietario di casa. Ha poi sorpreso la sala richiamando una scena ben precisa di “Gomorra – La Serie”: “Anche in Gomorra, se ci pensate Savastano viene nascosto a casa di altre due persone che non proferiscono parola a riguardo”.
Non si poteva di certo non far riferimento alla città che fa da sfondo a tutto il film, Napoli. In realtà, però, è stato fatto notare come il capoluogo campano non appaia quasi mai durante la narrazione. A questo il regista ha così risposto: “Non volevamo far riconoscere la periferia di Napoli, quel mondo di Gomorra. Sono zone meno controllate in cui la gente per bene si fa molto i fatti suoi”.
Bob & Marys – Criminali a domicilio: una black comedy all’italiana
La conferenza stampa si è conclusa con una lunga e profonda riflessione sul genere della commedia italiana, da molti considerato troppo inflazionato oggi e anche piuttosto banale. Laura Morante ha esordito in merito affermando come la commedia sia uno dei generi più incompresi, perché si pensa che debba trattare solamente temi leggeri. Ha poi concluso: “Invece la commedia può trattare dei temi profondi, perfino tragici. L’umorismo è un ingrediente indispensabile per me: è una forma di pudore, è semplicemente fare una confessione o un’analisi in modo più pudico. È creare una dissonanza tra il tema e la maniera in cui il tema viene svolto”.
Rocco Papaleo si è detto d’accordo con quanto affermato dalla sua collega e ha poi annunciato di inventarsi talvolta dei neologismi. Rispetto al cinema, il suo neologismo è “verosimilismo”, che è stato così spiegato dall’attore stesso: “Io non lo vedo questo solco tra commedia dramma. Sta a noi che facciamo questo trovare il tono giusto per quello che facciamo. Questo film si è posto questo problema, di essere un film credibile e un po’ speciale“.
Claudia Pulella
27/3/2018