Recensione
Bohemian Rhapsody – Recensione: Freddie Mercury rivive nella spettacolare pellicola di Bryan Singer
Dopo anni di annunci e successive proroghe, protagonisti mancati e sceneggiature bocciate, prende corpo finalmente il biopic su Freddie Mercury e i Queen. Il film di Bryan Singer concentra la propria attenzione su un arco temporale lungo quindici anni, partendo dagli inizi della band nei primi anni Settanta fino alla memorabile esibizione del 13 Luglio 1985 a Wembley per il Live Aid.
Si inizia così dal Freddie impiegato aeroportuale, da sempre innamorato della musica, proseguendo col suo inserimento nella già esistente formazione musicale “Smile”; di seguito il primo disco, i concerti, la fama mondiale. Il film è un tripudio di musica attraverso la quale i Queen esprimono la loro potenza artistica, con un frontman sempre più mattatore, animale da palcoscenico come pochi, che trascina il gruppo in vetta alle classifiche internazionali.
Con “Bohemian Rhapsody” il regista de “I soliti sospetti” centra l’obiettivo, offrendo al pubblico un ritratto a tutto tondo dell’artista e dell’uomo, con le sue debolezze e i suoi lati oscuri.
Senza mai scadere nel volgare o cadere nel tranello di assecondare torbide curiosità, Singer non si esime dal raccontare anche il Mercury privato, ma con grande delicatezza. Per descrivere festini e trasgressione al regista basta una casa in disordine, bicchieri gettati ovunque, polvere bianca sui tavolini…un campo disastrato da una battaglia appena conclusa. Così come per narrare dei rapporti con la stampa basta un’unica conferenza, dalla quale si evince il desiderio di una privacy difficile da ottenere quando si vive una vita al limite.
Bohemian Rhapsody: Freddie Mercury rivive sullo schermo grazie a uno straordinario Rami Malek
A vestire i panni del leader dei Queen uno straordinario Rami Malek (che dopo una lunga e variegata carriera ha raggiunto grande notorietà grazie al suo ruolo da protagonista nella pluripremiata serie “Mr. Robot”). La sua è un’interpretazione indimenticabile, da Oscar: l’anima di Mercury sembra abitare in lui, tanta la precisione con cui ha curato in ogni minimo dettaglio la sua performance. È una recitazione che investe corpo e anima, travalicando lo schermo per sommergere lo spettatore in sala, che non può che rimanere stordito da tanta bravura. Ma ciò che rende il film memorabile non è la sola performance di Malek, quanto la bravura di Singer e di Anthony McCarten, che lo ha sceneggiato, riuscendo a costruire una storia corale – nonostante la centralità del cantante – in un vero tripudio di musica e spettacolo, che non tralascia la potenza dei rapporti umani. “Bohemian Rhapsody” restituisce al mondo la grandezza dei Queen, in cui ciascun componente ha dato tutto se stesso, a volte faticando non poco nel sostenere le irrequietezze di Mercury.
A prestare il volto a Roger Taylor, il batterista del gruppo, un bravo Ben Hardy, non da meno Joseph Mazzello nei panni del bassista John Deacon, particolarmente centrata l’interpretazione del chitarrista Brian May da parte di Gwilym Lee. Ogni attore del cast meriterebbe un commento, perché difficilmente un set viene condiviso da artisti che si muovono con così grande equilibrio.
Bohemian Rhapsody: un film imperdibile che travolge chi lo guarda
Il film scorre in un attimo, tra concerti e dialoghi, rivelando tutto il mondo in cui si è mosso l’artista, il suo incontenibile talento, i rapporti con i componenti della band, il mondo della discografia, Mary, interpretata egregiamente da Lucy Bointon, l’amore e l’affetto più importante di Freddie, anche quando prende coscienza della sua vera sessualità. Il loro rapporto è mostrato con particolare attenzione, essendo la donna l’unico punto fermo della vita del cantante.
Quasi tutte le persone che hanno condiviso musica e vita con Mercury sono vive, e questo è stato importante per la costruzione di “Bohemian Rhapsody”, che risulta il frutto di un certosino lavoro di fedele ricostruzione storica, al quale hanno collaborato tutti. Ovviamente, essendo un’opera di finzione e non un documentario, ci si è presi qualche licenza poetica, funzionale a quella necessaria sintesi richiesta dall’opera cinematografica.
Con “Bohemian Rhapsody” Singer restituisce al pubblico la vera essenza dell’uomo e dell’artista, il talento, l’oscurità, l’incolmabile senso di vuoto, fino alla finale pacificazione dell’anima.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Regia: Bryan Singer
- Cast: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen, Tom Hollander, Allen Leech, Aaron McCusker, Mike Myers, Ace Bhatti, Michelle Duncan, Jess Radomska, Max Bennett, Michael Cobb, Jorge Leon Martinez, Johanna Thea, Alicia Mencía Castaño, Ian Jareth Williamson, Charlotte Sharland, Jessie Vinning, Dickie Beau, Dean Weir, Peter Coe, Steffan Donnelly, Dave Simon, Dermot Murphy, Matthew Houston, Philip Andrew, Lora Moss, Vincent Andriano, Israel Ruiz, Adam Rauf, Adam Lazarus, Meneka Das
- Genere: Biografico, colore
- Durata: 135 minuti
- Produzione: USA, Gran Bretagna, 2018
- Distribuzione: 20th Century Fox
- Data di uscita: 29 novembre 2018
“Bohemian Rhapsody” è un biopic di una delle band inglesi di maggior successo di sempre, i Queen. La pellicola è incentrata, in particolare, sui primi anni di formazione del gruppo fino all’incredibile concerto Live Aid del 1985 al Wembley Stadium, in cui partecipò il frontman Freddy Mercury.
Bohemian Rhapsody: la storia dei Queen
Justin Hayte e Anthony McCarten curano la sceneggiatura di “Bohemian Rhapsody”, film biografico sull’ascesa dei Queen al successo mondiale. La pellicola narra la storia del gruppo dagli anni ’70, quando il cantante Freddie Mercury, il chitarrista Brian May, il batterista Roger Taylor e il bassista John Deacon formarono il gruppo. La popolarità internazionale arrivò nel 1975, grazie al singolo “Bohemian Rhapsody”, considerata ancora oggi una delle migliori canzoni mai scritte.
La pellicola si conclude con il famosissimo concerto Live Aid del 1985, in cui moltissime star internazionali (tra cui lo stesso Freddie Mercury) si esibirono gratuitamente per mostrare la loro solidarietà a vari problemi di natura sociale. L’esibizione ebbe luogo 6 anni prima della morte del cantante inglese, avvenuta a causa di alcune complicazioni dovute all’AIDS.
La produzione di “Bohemian Rhapsody” è stata annunciata nel 2010, ma il progetto ha impiegato molto tempo per prendere forma. Alla fine del 2016, è stato reso pubblicamente ufficiale il cast definitivo del film. L’attore Rami Malek (noto per la sua interpretazione nella serie televisiva “Mr. Robot”) vestirà i panni del frontman Mercury. Nel ruolo di Brian May, Roger Taylor e John Deacon, invece, troviamo rispettivamente Gwylim Lee, Ben Hardy e Joseph Mazzello.
Inoltre, sono stati ottenuti i diritti per alcuni celebri singoli dei Queen, che saranno reinterpretati nel biopic: “Bohemian Rhapsody”, “We Will Rock You”, “Another One Bites the Dust”, “You’re My Best Friend” e “Fat Bottom Girls”.