Trama
- Titolo originale: El Bosco. El jardín de los sueños
- Regia: José Luis López-Linares
- Cast: Sílvia Pérez Cruz, Ludovico Einaudi, Orhan Pamuk, Miquel Barceló, William Christie, Laura Restrepo, Carmen Iglesias, Isabel Muñoz Cardoso, Guo-Qiang Cai, Nélida Piñon
- Genere: Documentario, colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Spagna, Francia, 2016
- Distribuzione: Nexo Digital
- Data di uscita: 7 novembre 2017
A cinquecento anni dalla scomparsa del grandissimo pittore pre-surrealista, il regista spagnolo José Luis López-Linares – già noto al grande pubblico per numerose opere dedicate all’arte e, in modo particolare, allo stesso Bosch – decide di omaggiare l’artista con uno splendido documentario intitolato “Bosch – Il giardino dei sogni”, dedicato al grande capolavoro del trittico del ‘Giardino delle delizie‘.
A discutere dell’opera magna dell’artista – personalità eccentrica e geniale del rinascimento olandese – intellettuali, filosofi, scrittori, musicisti e scienziati e professionisti del settore, che dal museo del Prado, provano a rendere attuale il suo visionario punto di vista.
Bosch – Il giardino dei sogni: la più grande opera del pittore
Ritenuta opera magna del pittore olandese, Hieronymus Bosch (2 ottobre 1453 – 9 agosto 1516), ‘Il Giardino delle delizie’, conservato al museo del Prado di Madrid, è sicuramente un dipinto molto ambizioso. Datato tra il 1480 e il 1490, è la più rappresentativa delle realizzazioni dell’artista olandese, per via della sua considerevole complessità tecnica e ricchezza di particolari e simboli. Lo scopo è quello di descrivere il più dettagliatamente possibile, la visione medievale della storia biblica dell’umanità.
I tre pannelli di cui si compone il trittico, una volta richiusi su sé stessi, mostrano una visione della Creazione della Terra secondo la dottrina cristiana; mentre, aperti, sono da interpretare nell’ordine cronologico che raffigura, da sinistra verso destra, Dio quale punto di congiungimento tra Adamo ed Eva, un probabile giardino dell’Eden ricco di figure nude e animali immaginifici e, in fine, quella che dovrebbe essere una rappresentazione dell’inferno.