Recensione
Caravaggio – L’anima e il sangue – Recensione: un’opera sperimentale interessante ma, in parte, azzardata
In “Caravaggio – L’anima e il sangue” Manuel Agnelli, cantante e chitarrista degli Afterhours, e giudice del programma X-factor, presta la sua voce al Caravaggio, palesandone gli stati d’animo ed esprimendone pensieri, dubbi e tormenti, proprio nelle sequenze di arte fotografica della pellicola. La voce del cantante ha un timbro profondo ed estremamente piacevole, che ben si incolla al testo che è chiamato a recitare. Purtroppo però si nota il suo non essere un attore professionista dalla pronuncia sporca, soprattutto delle consonanti, che spezza l’incanto distraendo lo spettatore dal viaggio che il film vorrebbe fargli compiere. Ed è un peccato, perché sarebbe bastato rinunciare all’indubbia pubblicità data dalla notorietà dell’interprete, coinvolgendo in sua vece un vero professionista del settore, per migliorare di molto la resa.
Caravaggio – L’anima e il sangue: fotografia spettacolare
Il film è stato girato in 8K, viene presentato (nelle sale conformi) nel formato 4K HDR, in cinemascope (2,40:1), ed è uno spettacolo per gli occhi. Le tele di Caravaggio prendono vita sullo schermo, donando un’esperienza quasi tattile per il dettaglio così elevato della pellicola.
Il regista ha tentato inoltre di sperimentare molto nell’utilizzo della CGI, lavorando la luce, aggiungendo movimenti di macchina virtuali alle scansioni delle opere in alta risoluzione e muovendone luci e ombre quasi a renderle vive. Purtroppo, in alcuni frangenti, ha azzardato troppo e, per quanto visivamente il tutto sia magnifico da vedere, si rimpiange un po’ di non poter ammirare le stupende opere per quello che sono, fotografate in altissima risoluzione senza quei ritocchi che, inevitabilmente, le modificano.
In particolare, c’è un punto in “Caravaggio – L’anima e il sangue” in cui la voce narrante mette in risalto il dettaglio delle bollicine nella coppa di vino nel dipinto dal titolo: “Bacco”, che si trova negli Uffizi di Firenze; tale meraviglioso dettaglio nel film è stato animato digitalmente, perdendo la sua originale bellezza.
Caravaggio – L’anima e il sangue: connubio riuscito di storia e modernità
In definitiva, il film è molto bello da guardare e funzionale alla narrazione. La parte più documentaristica, molto chiara e ben esposta, si segue piacevolmente, e le digressioni nell’anima dell’artista presentano alcune immagini simboliche davvero ben realizzate che, oltre ad essere una gioia per gli occhi, centrano l’obiettivo ed esprimono appieno i sentimenti che vogliono raccontare.
Un esperimento coinvolgente e ben riuscito, per quanto forse troppo azzardato, in alcune sue parti, che avrebbe giovato dell’impiego di un attore professionista per la rappresentazione della voce di Caravaggio.
Nicola De Santis
Trama
- Regia: Jesus Garces Lambert
- Genere Documentario
- Produzione: Italia, 2017
- Distribuzione: Nexo Digital
- Durata: n/d
- Data di uscita: 19 febbraio 2018
Sky, Magnitudo film e Nexo Digital presentano, solo per tre giorni ( 19, 20 e 21 febbraio), in oltre 330 sale italiane, il film d’arte “Caravaggio – L’anima e il sangue”.
Questo documentario si propone come un viaggio emozionante che attraversa non soltanto le opere di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, ma anche la sua vita e i suoi tormenti emotivi. A tal fine il regista Jesus Garces Lambert ha miscelato la rappresentazione delle opere e una parte puramente documentaristica con sequenze metaforiche e simboliche che vogliono far entrare lo spettatore in contatto con la condizione esistenziale dell’artista.
Caravaggio – L’anima e il sangue: Manuel Agnelli voce di Caravaggio
Manuel Agnelli, voce narrante del documentario e sorta di io interiore dell’artista, conduce lo spettatore attraverso un emozionante tragitto, ripercorrendo i luoghi in cui Caravaggio ha vissuto e le città – Milano, Firenze, Roma, Napoli e Malta – che ospitano i suoi lavori più importanti.
“Caravaggio – L’anima e il sangue”, girato in formato Cinemascope 2:40, prende in esame 40 opere ed è una delle prime produzioni in Italia realizzate in 8K.
Il documentario è arricchito dalla consulenza scientifica del prof. Claudio Strinati, storico dell’arte esperto di Caravaggio, dagli interventi della prof.ssa Mina Gregori, Presidente della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi e della dott.ssa Rossella Vodret, anche curatrice della mostra “Dentro Caravaggio” a Palazzo Reale a Milano fino al 28 gennaio 2018.