Eco Del Cinema

Carmelo Bene

Biografia

Carmelo Bene è stato uno di quei personaggi che o si amavano o si odiavano. Misogino, sempre in guerra con il mondo e con se stesso, amava definirsi “Macchina attoriale” oltre a essere tifoso sfegatato del Milan.

Carmelo Bene, la macchina attoriale

(Lecce, 1 Settembre 1937 – Roma, 16 Marzo 2002)

Carmelo Bene Attore Carmelo Bene, al secolo Carmelo Pompilio Realino Antonio Bene nasce a Campi Salentino in provincia di Lecce il 1 settembre 1937. Studia in un collegio di Gesuiti e serve messa in chiesa. Era un bambino gracile, a 14 anni ne dimostrava 11. Le cerimonie religiose sono state il suo primo approccio alla messa in scena teatrale.

La voce all’inizio stonata gli viene educata dall’amata zia che lo accompagna al pianoforte. Inizia, senza mai portare a termine, gli studi in legge. Per non fare il militare in Marina si finge omosessuale e frequenta solo per un anno l’Accademia d’Arte Drammatica, di cui ama solo le lezioni di scherma. Sin dall’inizio della sua carriera, l’accademia non fa per lui.

Carmelo Bene: Un ‘Don Giovanni’ di grande successo

Senza mai un soldo in tasca gode stranamente di credito illimitato dappertutto. Già da allora è grande affabulatore, bevitore, fumatore accanito e Don Giovanni. Il suo debutto in teatro avviene nel 1959 nel “Caligola” di Camus, diretto e co-prodotto con lui dal suo grande amico Alberto Ruggiero. Lo spettacolo, seppur fatto da due sconosciuti è accolto con favore dalla critica, da cui Bene viene definito “attore di razza”. A 22 anni, bello, carismatico e scapestrato è nato l’artista che tutti conosciamo.

Del resto Bene dei suoi lavori sarà contemporaneamente l’autore, il regista, il costumista, lo scenografo e ovviamente l’interprete. Si sposa con un’attrice di Firenze che sarà la regina del suo primo “Amleto”.

In questi anni viene anche ricoverato in manicomio per due settimane, cose che in seguito ricorderà come non particolarmente spiacevole.

Il matrimonio, da cui nascerà un bimbo, che morirà a 7 anni, dura poco. Lo stesso anno del suo divorzio incontra l’attrice Lydia Mancinelli con cui inizia un lungo sodalizio artistico – sentimentale che finirà nel 1981. Lei, che per Carmelo Bene era manager, interprete e factotum, oltre che compagna sarà presente in tutti i suoi film tranne uno. Nonostante ciò, i camerini di Bene saranno sempre pieni di belle donne, cui non si negherà mai. Con Pier Paolo Pasolini è Creonte in “Edipo re” del 1967.

“Nostra signora dei Turchi” e lo scandalo continuo Carmelo Bene primo piano

L’anno successivo, Carmelo Bene, fa il suo esordio dietro la macchina da presa con la versione cinematografica di “Nostra Signora dei Turchi”, portata in scena in teatro nel 1966.

La pellicola sarà l’evento della Mostra di Venezia nel 1968, segnata da polemiche e discussioni varie (al Festival del 2008 è proiettato invece nella sezione “Questi fantasmi”). La scelta di portarlo al Lido è del direttore del Festival Chiarini.

Il film è girato in 40 giorni, senza alcuna sceneggiatura dallo stesso Carmelo coadiuvato da Sasà Siniscalchi e il direttore della fotografia Mario Masini e costa all’incirca due milioni e mezzo di lire. Ne sono interpreti, oltre al regista, Lydia Mancinelli, Ornella Ferrari, Anita Masini, Vincenzo Musso e Salvatore Siniscaslchi.

Stravagante e visionario è il ritratto di un intellettuale pugliese in tutte le sue ossessioni. Sarà il primo dei lavori del Maestro e vincerà il Premio Speciale della Giuria, battendo le opere in concorso di Pasolini e Bertolucci. Tuttavia, “Nostra Signora dei turchi” ha vita difficile nelle sale e viene presto confinato ai cinema d’essai.

L’anno dopo, “Capricci” approda a Cannes e Luc Moulet dei “Cahiers” lo presenta come uno dei migliori in rassegna insieme all’opera di Oshima. È un mélange della “Manon” e di un anonimo elisabettiano. È volutamente sporco e alla prima Visconti se ne va indignato. Nel cast, vecchi caratteristi e giovanissime attrici, tra cui Anne Wiazemsky, moglie di Godard. Il film sparisce subito dalle sale ma fa innamorare i critici francesi.

Subito dopo, per pagare qualche debito, Bene vola per l’unica volta a New York, dove interpreta un killer nel mediocre “Colpo rovente” (1970) sceneggiato anche da Flaiano.

Oramai star scomoda universalmente riconosciuta, inizia la sua amicizia con Eduardo e Peppino De Filippo. Con quest’ultimo litigherà ferocemente negli anni ’80. Con Eduardo cercano di mettere in piedi il “Don Chisciotte” per la Rai in dodici episodi. Nel progetto c’è anche Salvator Dalì (che stima Bene dopo aver visto “Nostra Signora dei turchi”), che avrebbe dovuto dipingere le visioni del cavaliere solitario. Eduardo e Carmelo vanno a Parigi per incontrarlo ma la Rai rinuncia all’ultimo minuto.

Segue “Don Giovanni” del 1970, girato interamente nella villa dell’attore sull’Aventino. Folle come al solito, il lavoro va sia al Festival di Cannes che a quello di Venezia, con un grande successo di critica italiana e francese.

L’avventura nel cinema continua con “Salomè” (1972). Nel cast, accanto ai soliti Lydia Mancinelli e Carmelo Bene, Piero Vida, Alfiero Vincenti, Michele Francis, Donyale Luna che subentrò a inizio riprese a Veruschka. Con quest’ultima bellissima, la “macchina attoriale” ha una breve relazione. Il film kitsch e visionario viene presentato in anteprima a Venezia nel 1972.

Il ritorno a teatro e nuove turbolenze di Carmelo Bene

Alla proiezione è presente De Chirico che definisce il regista “Un grande poeta”. L’ultimo capitolo è “Un Amleto di meno” (1973), filmato in 35 mm presentato nel 1973 a Cannes. Di questo film esiste anche una versione televisiva girata per la Rai.

Ritornato al teatro, Carmelo Bene sparisce dalle scene dal 1990 al 1994, quando riappare sul palco del Maurizio Costanzo Show, polemico e carismatico come sempre.

Dopo la rottura con la Mancinelli, l’attore si risposa con l’ex Miss Italia Raffaella Baracchi, molto più giovane di lui, dalla quale ha una figlia, Salomè. Le loro liti furiose finiscono spesso sui giornali o al commissariato.

Negli ultimi anni di vita, con una salute sempre più sconquassata, il maestro ha vissuto con la sua assistente di sempre Luisa Viglietti che gli è stata vicino fino alla sua morte avvenuta il 16 marzo 2002.

Il suo testamento spirituale è stata l’istituzione della Fondazione “L’immemoriale di Carmelo Bene” con sede a Otranto, di cui è depositaria la sua ultima compagna. Enrico Ghezzi ha commentato la sua scomparsa scrivendo che “Non può essere morto chi ha sempre dichiarato di non essere nato”.

Ivana Faranda

Filmografia

Carmelo Bene Filmografia – Regista

Carmelo Bene Regista e Attore

  • Ventriloquio (1970)
  • Hermitage (1968)
  • Il barocco leccese (1968)
  • A proposito di “Arden of Feversham” (1968)
  • Nostra Signora dei Turchi (1968)
  • Capricci (1969)
  • Salomè (1972)
  • Un Amleto di meno (1973)

Attore

  • Un’ora prima di Amleto + Pinocchio, regia di Paolo Brunatto (1965)
  • Bis, regia di Paolo Brunatto (1965)
  • Edipo re, regia di Pier Paolo Pasolini (1967)
  • Lo scatenato, regia di Franco Indovina (1967)
  • Umano non umano, regia di Mario Schifano (1969)
  • Colpo rovente, regia di Piero Zuffi (1969-1970)
  • Necropolis, regia di Franco Brocani (1970)
  • Tre nel mille, regia di Franco Indovina (1970)
  • Claro, regia di Glauber Rocha (1975)
Carmelo Bene

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