Nel cuore di una nuova esperienza lavorativa, Caterina Ferioli emerge come figura centrale sul set della fiction in costume Belcanto di Rai1, dopo un passato consolidato come modella e con un debutto cinematografico memorabile in Fabbricante di lacrime. La talentuosa attrice bolognese racconta di un percorso segnato da emozioni forti, passione per l’arte e sfide personali che l’hanno condotta a intraprendere la recitazione. Le impressioni suscitate dal set, unite a esperienze vissute tra le passerelle di Bologna e Milano, si intrecciano con sogni giovanili e la determinazione di dare voce alle proprie emozioni, creando un racconto autentico che evidenzia il suo passaggio dal mondo della moda a quello del cinema.
Esperienza sul set e la magia di Belcanto
Caterina Ferioli non si considerava una grande appassionata di film in costume, ma il progetto Belcanto le ha regalato un’esperienza unica. Racconta come, appena entrata in quella “macchina magica”, tutto sia cambiato, lasciandole un’emozione profonda che ancora oggi la accompagna. L’atmosfera sul set è stata descritta come una fiaba incredibile, in cui ogni dettaglio trasmetteva cura e bellezza. Inoltre, l’ambientazione e la cura per i particolari hanno saputo sorprenderla, stimolando in lei un senso di meraviglia e una forte connessione con il personaggio Antonia, che sogna di emergere come cantante. Di conseguenza, questa esperienza ha trasformato la sua percezione dell’arte in costume, arricchendo il suo percorso e rendendola consapevole del valore emotivo che un ambiente lavorativo tanto curato può offrire.
Dalle prime esperienze al successo artistico
La carriera di Caterina Ferioli ha avuto inizio già durante l’adolescenza, quando si è cimentata nel mondo della moda, pendolando tra Bologna e Milano. Fin da piccola, il desiderio di immergersi nell’arte e nella creatività ha guidato le sue scelte, lontana dai cliché della professione medica o legale. La giovane donna, figlia unica, si è distinta per la sua inventiva, costruendo accessori e organizzando piccoli spettacoli per intrattenere chi le stavano intorno. Questo spirito indipendente e creativo l’ha aiutata a sviluppare una solida autostima, nonostante le pressioni di un ambiente in cui molte decisioni riguardavano il rispetto di standard estetici che non sempre riflettevano la sua interiorità. Di conseguenza, ogni esperienza sul campo, per quanto difficile, ha rappresentato una pietra miliare nel suo percorso artistico, portandola a non rinunciare mai al proprio sogno di esprimersi attraverso la recitazione.
Dalla recitazione alle sfide della vita pubblica e personale
Il passaggio al mondo della recitazione è stato per Caterina una scelta naturale, derivante dalla voglia di dare voce e volto alle sue emozioni. Dopo il debutto in Fabbricante di lacrime, ha affrontato con determinazione la complessità di un set cinematografico vasto e curato nei minimi dettagli. Successivamente, si è trovata ad affrontare la sfida dell’esposizione mediatica, dove complimenti e critiche si mescolavano creando una pressione non sempre facile da gestire. In particolare, ricordava come a volte il pubblico richiedesse foto spontanee, facendola sentire fragilmente esposta. Tuttavia, grazie alla maturità e alla consapevolezza accumulata, ha imparato che la popolarità porta con sé inevitabilmente questi aspetti. Inoltre, il trasferimento a Roma e la necessità di risolvere da sola anche situazioni complicate hanno contribuito a rafforzare la sua indipendenza, permettendole di concentrarsi sul valore intrinseco del proprio lavoro piuttosto che sulla mera apparenza.