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Cetto c’è, senzadubbiamente: Albanese incontra la stampa

Oggi a Roma è stato presentato “Cetto c’è, senzadubbiamente”, il nuovo capitolo della saga nostrana sul fortunatissimo politico di finzione.

Cetto c’è, senzadubbiamente: Antonio Albanese presenta alla stampa la sua nuova avventura

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Cetto c’è, senzadubbiamente: Albanese incontra la stampa

Il terzo film con protagonista Cetto La Qualunque nasce da una collaborazione Vision Distribution, Wildside e Fandango ed esce in sala il 21 novembre in 525 copie.

Antonio Albanese ha aperto l’incontro dicendo di amare “la comicità in modo viscerale” e di come fare questo lavoro “è sempre più difficile perché la realtà supera l’immaginazione”. Si rende conto che, per quello che si sente in giro, “Cetto è un moderato!”. Per Albanese la “comicità è energia” e purtroppo “in questo paese si sta disperdendo, manca la formazione, mancano i fondamentali”.

Prende la parola Pietro Guerrera, cosceneggiatore con Albanese di questo film, per dire che si parte sempre da “un’idea che convince”, perché “Cetto è un gioiello prezioso della collezione, se l’idea c’è procediamo”, affermando poi di non credere che “la realtà superi la fantasia”, piuttosto “si è banalizzata, e Cetto ti dà la possibilità di stare sul crinale tra realismo e immaginazione rimanendo credibile, sono stati mesi di godimento”.

Ha precisato Albanese che il film è stato scritto circa un anno e mezzo fa, per cui i riferimenti ai novelli sovranisti non sono voluti, anche perché “nel mio lavoro non può bastare un punto di riferimento o due”, ma l’elaborazione di tutto ciò che sta attorno. “Ieri notavo che il primo partito in Svezia è ultranazionale, è un argomento che inizia a spaventarmi, per questo mi sto sforzando di elaborarlo. Non possiamo seguire l’idea di una persona sola, questo mi spaventa, per i miei figli, per i figli dei mie amici”. Secondo l’attore trattare tutto questo con un documentario sarebbe stato meno efficace, “abbiamo cercato di raccontare l’argomento con la comicità, e noi raccontiamo, non abbiamo soluzioni”.

Cetto c’è, senzadubbiamente: il regista parla di come questo sia un film corale

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Per il regista Giulio Manfredonia: “Il comico è un film come gli altri, che ha un qualcosa da raccontare: assorbe le novità dei linguaggi, si modernizza e, come gli altri cinema, ha bisogno di interazione di personaggi”. A parer suo la forza di questo film, nonostante la centralità del personaggio interpretato da Albanese, sta nell’essere un film corale.

Albanese ha sottolineato come non ci sia niente in Cetto che gli possa appartenere, “quando lo faccio in teatro mi vergogno come una bestia, mi viene una sorta di torcicollo spasmodico, psicologico, una reazione elementare quando non si ha più il coraggio di guardare ciò che si fa”.

Al suo esordio, quasi quindici anni or sono, l’attore ha voluto esaltare “cose che odia” tanto e che, purtroppo, ancora esistono. “Cetto è sempre attuale perché viene preso come una maschera, ci siamo ritrovati a vedere Cetto sempre più vivo, una sorta di quello che non dev’essere. Una delle cose che mi fa più paura è il rapporto con il figlio: educare un figlio alla Cetto è spaventoso. L’episodio di “Qualunquemente” in cui intesta le proprietà al figlio e lo fa finire in galera è una cosa vera”.

Ha poi aggiunto che ne ha fatte tante di maschere. Cetto è una maschera che ama moltissimo, come le altre, e ha sempre fatto molta attenzione a non sfruttare il personaggio. Gliel’hanno chiesto in tanti modi, anche in greco antico, ma fa parte di una sua ‘personale’, è il suo più grande successo, è diventato qualcosa di riconoscibile.

In sala qualcuno pone il problema del rendere popolare un personaggio negativo, Albanese sorride affermando che “allora dovrebbero arrestare Scorsese”.

“Non credo si corra il rischio di rendere popolare il personaggio negativo, la mia speranza è quella di non perdere la speranza, di raccontare con ironia, tenere sempre accesa questa lucina. Mi spaventa la remissione, la rassegnazione: il 2016 è stato l’anno col più basso numero di omicidi in questo paese, eppure si stanno formando dei gruppi di disperati che cercano di reagire con la violenza. Poi raccontarlo in maniera drammatica non mi interessa”. Non crede comunque che “la satira sia uno degli ultimi spazi di riflessione che ci rimangono, dobbiamo volerci bene”.

Cetto c’è, senzadubbiamente: Cetto è un personaggio alimentato dalla politica

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“Cetto è alimentato purtroppo dalla politica, mi sembrava quasi doveroso raccontare ciò che ci circonda. La sua figura è legata a questo strano senso civico. Abbiamo serenamente cercato di raccontare un territorio nuovo che è quello della monarchia e onestamente mi sembra una cosa originale” ha affermato Albanese.

“Ai tempi di “Qualunquemente”, ricorda il regista: “tutti i politici italiani attribuivano la figura di Cetto alla parte avversa. In passato ci guardavano in tutto il mondo per la capacità di raccontare i nostri vizi e i nostri difetti, quello di Antonio è un modo originale di raccontare il nostro paese, non è un film politico, racconta come siamo noi. Ha il coraggio di mettere in scena in modo sorprendente l’Italia: è una comicità sul costume del paese”.

Sollecitato sul tema Albanese confessa che non gli anno mai chiesto di candidarsi. “Che poi tutto sommato, pilu e cemento armato potrebbe andare”, e riguardo al poter esplorare altri mondi, come quello della finanza, sempre con Cetto, ha raccontato di esser stato premiato lo scorso anno. “Ho vinto un premio dalla finanza come messaggero di buon senso per la scena dello scontrino nel film “Qualunquemente”. Mi piacerebbe anche raccontare di giardinaggio, come si pota l’ulivo, ma non conosco la finanza. Quando il generale mi ha consegnato il premio sono stato emozionato. Gli dissi che magari ero stato bricconcello, e lui: ‘Sappiamo tutto di te Albanese!’, mi disse”.

Manfredonia sfata il mito dell’improvvisazione comica: “Antonio è un attore molto meticoloso, è un lavoro molto studiato, abbiamo provato a lungo. C’è l’idea che la comicità nasce spontaneamente, ma nel nostro caso è tutto il contrario: Antonio, che ha una formazione teatrale, affina le battute, è un lavoro di cesello”.

“Dormi un po’ di meno e il tempo per provare si trova, rinunci ad una serata e fai il tuo lavoro” aggiunge l’attore.

Si conclude invitando tutti a votare online il referendum tra monarchia e repubblica sulla Piattaforma Pileau.

Maria Grazia Bosu

19/11/2019

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