Recensione
Charlotte: un film d’animazione che racconta una storia vera
In genere associamo i film d’animazione all’intrattenimento per famiglie, ma molto più spesso sta capitando che si scelga questo linguaggio per narrare vicende adatte ad un solo pubblico adulto. Éric Warin e Tahir Rana con “Charlotte” raccontano la storia vera di Charlotte Salomon, una giovane pittrice ebrea tedesca che vede sogni e speranze dissolversi con le politiche antisemite e la conseguente seconda guerra mondiale. Sarà la pittura a darle la forza di andare avanti.
Un altalena di dolori e speranze deluse tra pittura e guerra
E’ un lavoro coinvolgente quello arriva sullo schermo con “Charlotte”, le scelte grafiche rendono il racconto unico e caratterizzano i personaggi in maniera univoca. Scenografie, location, scelte cromatiche, offrono allo spettatore un girato intenso ed emozionante, che fa da ossatura e contorno a quello he è il vero fulcro del film: la vita di questa giovane pittrice.
Sono tante le storie che la guerra ci ha restituito, dai sopravvissuti ai campi di concentramento, da chi in qualche modo c’era, e ha tramandato ai posteri la propria memoria storica. Con Charlotte è successo qualcosa di differente, l’artista ha tramandato se stessa col suo monumentale lavoro: raccontare la sua storia e quella di chi le è stato accanto attraverso le sue pitture. Più di mille realizzazioni in cui ha fermato il tempo come nei fotogrammi di una pellicola, o nelle istantanee di una macchina fotografica, regalando al mondo attimi di vita vissuta.
La follia della discriminazione è purtroppo sempre attuale
Famiglia, affetti, amore, sofferenza, dolori e speranze, gioie ed emozioni, segreti terribili, tutto è riportato tra le pennellate che definiscono persone e raffigurano attimi. Charlotte diventa adulta in un periodo difficile, quando l’uomo attacca l’altro uomo, con la scusa della razza o del credo religioso, un tema purtroppo ancora attuale. A vedere il film e al pensare ai nostri giorni è facile comprendere come la storia non ci abbia insegnato niente, visto che l’umanità non ha imparato quasi niente dai propri errori. Anzi il ruolo di vittima e carnefice diventa intercambiabile, e voltarsi dove non si vede il dolore è un’esercizio che piace a molti.
Questo film d’animazione restituisce con onestà alla storia una figura femminile determinata e coraggiosa, alla quale le circostanze non hanno permesso di scegliere sul suo destino. Genitori, nonni, guerra hanno sempre preso le decisioni al suo posto, guidandolo verso un destino che non avrebbe scelto.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Regia: Tahir Rana, Éric Warin
- Cast: Keira Knightley, Marion Cotillard, Brenda Blethyn, Jim Broadbent, Sam Claflin, Henry Czerny, Eddie Marsan, Helen McCrory, Sophie Okonedo, Mark Strong
- Genere: Animazione, colore
- Durata: 92 minuti
- Produzione: Francia, Canada 2021
Il film di Tahir Rana e Éric Warin racconta la storia vera di Charlotte Salomon, una giovane pittrice ebrea tedesca di Berlino, che si affaccia all’età adulta alla vigilia della II guerra mondiale. Conscia del talento posseduto sogna di diventare un’artista, anche quando le leggi razziali l’allontanano dalla scuola. Nonostante il coraggio e la determinazione vede crollare attorno a lei il mondo che ha sempre conosciuto, ed assieme a lui i progetti sui quali costruire il proprio futuro.
Quando le politiche antisemite scatenano la violenza nelle piazze la ragazza lascia Berlino e si rifugia in Francia, dove ritrova la pittura e l’amore. Ma una tragedia familiare, fa fa affiorare oscuri segreti, la distolgono ancora una volta dall’arte, fino a quando Charlotte decide di dipingere la storia della sua vita, un lavoro monumentale al quale dedicherà tutta se stessa.
Charlotte: parlano i registi
Éric Warin: “Quel che ho visto nella sceneggiatura era una ragazza che vuole prendere decisioni. Ma in realtà, leggendo la storia, ci si rende conto che sono sempre e solo gli altri che prendono decisioni per lei, che siano i suoi genitori, i suoi nonni o gli eventi storici. E penso che il nocciolo di questa storia sia tutto qui: il modo in cui ognuno di noi cerca il proprio posto nel mondo.”
Tahir Rana: “Penso che sempre più registi stiano abbracciando l’animazione al fine di raccontare storie per adulti. Credo che l’animazione sia un grande mezzo per trasmettere emozioni e stati d’animo. Con l’animazione c’è un tipo diverso di immersione, per cui accetti il mondo dei colori, della musica, del suono e dell’espressione, e ti ci perdi completamente.
Charlotte non usava il colore nero nelle sue opere d’arte. Ha usato il blu scuro e altri colori scuri, ma mai il nero. Perciò non c’è il nero nel nostro film, il che è particolarmente insolito per l’animazione.”