Nel contesto di una vicenda che ha attirato l’attenzione dei media, Chiara Nasti e Mattia Zaccagni hanno presentato una denuncia per furti in casa contro la loro ex collaboratrice domestica, nota sui social come colf-influencer. I due coniugi, residenti a Camilluccia, sostengono che la donna abbia approfittato della fiducia riposta in lei per sottrarre gioielli, orologi di lusso e capi firmati, utilizzando persino gli oggetti rubati durante le sue attività sui social media. La vicenda si è sviluppata rapidamente, rivelando non solo il furto vero e proprio, ma anche una doppia vita insospettabile che avrebbe trasformato la casa della coppia in un set fotografico. Finora, le indagini non hanno consentito di recuperare gli oggetti mancanti, mentre Nasti e Zaccagni attendono ulteriori sviluppi sul caso che coinvolge anche altri furti verificatisi successivamente al licenziamento della collaboratrice.
Dettagli della denuncia e contesto dei furti
La denuncia, depositata dai coniugi, espone in maniera chiara come la ex collaboratrice abbia agito in maniera autonoma e fraudolenta. Secondo quanto rilevato, durante il periodo in cui era impiegata presso la villa dei due, la donna avrebbe trasformato gli ambienti domestici in un vero e proprio set per scatti fotografici, approfittando dell’assenza dei proprietari per esibire e utilizzare capi di alta moda e gioielli di pregio. Gli oggetti sottratti, che comprendono un anello di rubini, orologi di marca e altri accessori firmati, sono stati presumibilmente indossati e fotografati per alimentare una presenza online ingannevole. La denuncia evidenzia come i furti non si siano verificati in un’unica occasione, ma possano essere stati parte di una strategia più ampia, comprendente anche il presunto furto di denaro contante. La coppia, certa della responsabilità della collaboratrice, ha proceduto a un immediato licenziamento, ritenendo che tale condotta non solo tradisse la fiducia, ma rappresentasse anche un grave danno patrimoniale e reputazionale.
La doppia vita della collaboratrice domestica
I fatti raccolti dalle indagini mettono in luce una realtà che va ben oltre il normale svolgimento di mansioni domestiche. La ex collaboratrice, infatti, non si limitava a occuparsi delle faccende quotidiane, ma conduceva una doppia vita significativa, che prevedeva un’attività da influencer. Utilizzando i capi e i gioielli provenienti dalla casa di Nasti e Zaccagni, la donna pubblicava regolarmente immagini sui propri profili social, creando così un’immagine di successo personale basata su oggetti di lusso che non le appartenevano. Tale condotta ha spinto i coniugi a sospettare che la truffa potesse estendersi anche ad un’altra dinamica, forse collegata a furti precedenti o successivi, in cui la collaboratrice avrebbe potuto trarre ulteriori vantaggi economici. Le dichiarazioni inserite nella denuncia evidenziano il sospetto che “potrebbe essere implicata nel furto di luglio o aver derubato la coppia in seguito”, sottolineando l’urgenza di approfondire e chiarire i meccanismi di questa truffa che ha avuto ripercussioni non solo economiche, ma anche sulla fiducia riposta in chi offre un servizio domestico.
Aspettative sulle indagini e prospettive future
Alla luce di quanto accaduto, le autorità sono chiamate ad approfondire l’intera vicenda per comprendere se si tratti di un episodio isolato o di un modello ricorrente di comportamento in ambito domestico. Il sospetto che la ex collaboratrice, oltre a gestire una carriera da influencer, abbia anche curato un negozio di abbigliamento di seconda mano, alimenta il timore che gli oggetti sottratti possano essere stati rivenduti a terzi, rendendo più complessa la loro ricostruzione. Le indagini si concentreranno su ogni aspetto di questo caso, valutando anche eventuali collegamenti con altri furti denunciati in passato. I coniugi, pur restando in attesa di ulteriori sviluppi, rimangono determinati a tutelare il proprio patrimonio e a fare chiarezza sulla dinamica dei fatti. Si prevede che i prossimi giorni possano portare nuovi elementi investigativi e, auspicabilmente, il recupero dei beni sottratti, contribuendo a ristabilire un senso di giustizia per Chiara Nasti e Mattia Zaccagni.