Girato per la maggior parte del tempo con la telecamera a spalla, “Chronicle” mostra l’altra faccia dei superpoteri
Regia: Josh Trank – Cast: Michael B. Jordan, Dane DeHaan, Michael Kelly, Ashley Hinshaw, Anna Wood, Alex Russell, Joe Vaz, Luke Tyler, Matthew Dylan Roberts – Genere: Drammatico, Fantascienza, colore, 84 minuti – Produzione: Gran Bretagna, USA, 2012 – Distribuzione: 20th Century Fox – Data di uscita: 9 maggio 2012.
Matt, Steve e Andrew, tre ragazzi di un liceo, incuriositi da una strana caverna sotterranea la esplorano, non sapendo che questa esperienza cambierà per sempre le loro vite.
Col passare dei giorni i ragazzi si rendono conto di aver acquisito dei poteri straordinari che vanno rafforzandosi, ma quello che all’apparenza sembrerebbe un evento favorevole segnerà la loro rovina. I poteri infatti aumentano in chi è emotivamente più debole, prendendone il sopravvento.
Il racconto di Trank è visualizzato per la maggior parte del girato, dalla telecamera di Andrew, da un po’ di tempo, come molti adolescenti, entusiasmato dall’idea di fissare la sua vita per immagini (di qui il titolo del film). Nonostante ciò il narrato si svincola da un punto di osservazione soggettivo e mostra in maniera esaustiva le vicende dei tre giovani.
Il film si discosta dalle pellicole dei supereroi che siamo abituati a vedere (per quanto anche in questo caso vale uno dei motti Marvel: grandi poteri implicano grandi responsabilità), focalizzando l’attenzione su un altro aspetto: cosa faremmo se improvvisamente fossimo noi, uomini o ragazzi qualunque, ad essere investiti da poteri fantastici? Li adopereremmo per aiutare gli altri, o preferiremmo usarli per asservire il prossimo?
“Chronicle”, in modo inconsueto e originale, fa riflettere sulla crescita e sull’utilizzo dei propri talenti, che siano essi straordinari o no, sulla capacità di ciascuno di relazionarsi con se stesso e con gli altri.
Maria Grazia Bosu