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Cinque autori che hanno detestato le trasposizioni cinematografiche delle loro opere

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Le trasposizioni cinematografiche di romanzi di successo sono spesso accolte con entusiasmo dal pubblico, ma non sempre gli autori originali condividono lo stesso entusiasmo. In alcuni casi, il passaggio dalla pagina allo schermo ha generato frustrazione e disappunto tra gli scrittori. Questo articolo esplora cinque autori che hanno manifestato il loro disprezzo verso i film tratti dalle loro opere, evidenziando le ragioni dietro le loro critiche.

Alan Moore e la sua avversione per Hollywood

Alan Moore è un nome ben noto nel mondo del fumetto, famoso per opere iconiche come Watchmen, V per Vendetta e La Lega degli Straordinari Gentlemen. Tuttavia, il suo rapporto con le trasposizioni cinematografiche è caratterizzato da un forte dissenso. Moore ha espresso il suo disprezzo per quasi tutti gli adattamenti delle sue opere, ad eccezione di un episodio della serie animata Justice League Unlimited. La sua principale critica riguarda la mancanza di fedeltà allo spirito delle sue storie. Ad esempio, nel film Watchmen di Zack Snyder del 2009, Moore ha notato che il messaggio centrale della sua serie a fumetti, che mette in discussione la figura del supereroe, è stato completamente ignorato. Analogamente, per V per Vendetta, ha sottolineato come il film abbia distorto i temi di fascismo e anarchia, trasformando la storia in una satira politica poco incisiva. Moore ha quindi scelto di dissociarsi da questi adattamenti, ritenendo che Hollywood non fosse in grado di rappresentare adeguatamente le sue visioni artistiche.

Ken Kesey e il suo rifiuto di vedere il film

Ken Kesey, autore del celebre romanzo Qualcuno volò sul nido del cuculo, ha avuto una reazione particolarmente negativa nei confronti dell’adattamento cinematografico diretto da Milos Forman, che ha ottenuto un grande successo, vincendo cinque premi Oscar. Kesey si è sentito tradito dal fatto che il film non fosse narrato dal punto di vista del personaggio del capo Bromden, come nel libro. Questa scelta ha portato all’esclusione di temi fondamentali che caratterizzano la sua opera. Deluso dai cambiamenti apportati alla storia, Kesey ha deciso di non assistere alla proiezione del film e ha persino intrapreso azioni legali contro lo studio per questioni legate ai diritti d’autore. La sua protesta non è stata solo una questione di principio, ma un tentativo di difendere l’integrità della sua narrazione.

Stephen King e la sua critica a Shining

Shining, diretto da Stanley Kubrick, è spesso considerato uno dei migliori film horror di tutti i tempi. Tuttavia, per Stephen King, l’adattamento cinematografico non riesce a catturare l’essenza del suo romanzo. King ha criticato la rappresentazione di Jack Torrance, ritenendola eccessivamente folle sin dall’inizio, e ha lamentato la mancanza di empatia nei confronti dei personaggi. Inoltre, King avrebbe preferito che Don Siegel fosse il regista del film, piuttosto che Kubrick. La sua insoddisfazione lo ha portato a realizzare una miniserie televisiva nel 1997, che cercava di rimanere più fedele alla sua visione originale. Sebbene la miniserie non abbia avuto lo stesso impatto del film di Kubrick, King ha trovato una certa soddisfazione nel poter raccontare la sua storia in modo più autentico.

Anthony Burgess e il dilemma di Arancia Meccanica

Il film Arancia Meccanica, diretto da Stanley Kubrick e basato sul romanzo di Anthony Burgess, è considerato un capolavoro del cinema. Tuttavia, Burgess ha sempre avuto un rapporto conflittuale con l’adattamento. Sebbene abbia riconosciuto le qualità tecniche del film, ha anche espresso il suo disagio per la popolarità che ha oscurato il romanzo originale. Molti spettatori, infatti, tendevano a credere che il libro fosse stato scritto dopo il film, riducendo così la sua opera a una semplice appendice cinematografica. Un altro punto di contesa è stato il finale: Kubrick ha scelto di escludere l’ultimo capitolo del libro, in cui il protagonista Alex decide di cambiare vita, trasformando la storia in una distopia ancora più cupa. Per Burgess, questa decisione ha rappresentato una vera e propria mutilazione della sua narrazione.

P.L. Travers e il suo disprezzo per Mary Poppins

Mary Poppins, il film Disney che ha incantato generazioni, ha suscitato una reazione negativa da parte della sua autrice, P.L. Travers. Travers ha manifestato un forte disappunto nei confronti della versione cinematografica, criticando i numeri musicali, l’animazione e persino l’interpretazione di Julie Andrews, che considerava troppo dolce rispetto al personaggio rigoroso del suo libro. Durante la première del film, si racconta che Travers fosse in lacrime, non per gioia, ma per il disguido che percepiva nella trasposizione. Quando chiese a Walt Disney di rimuovere la sequenza animata, lui rispose che il film era già pronto per l’uscita. La sua riluttanza a cedere i diritti per un adattamento cinematografico ha portato a tensioni con Disney, che ha impedito ulteriori trasposizioni dei sequel del libro. La storia di questo conflitto è stata successivamente raccontata nel film Saving Mr. Banks, che esplora il difficile processo di adattamento della sua opera.

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Lori Menea

Lori Menea

Sono Lori Menea, attrice amatoriale e laureata presso l'Accademia di Belle Arti. Amo la musica classica e il mondo dello spettacolo, esplorando gossip, serie TV, film e programmi televisivi con passione e creatività.

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