Trama
- Titolo originale: Comment j’ai rencontrè mon père
- Regia: Maxime Motte
- Cast: Isabelle Carré, François-Xavier Demaison, Dioucounda Koma, Albert Delpy, Owen Kanga, Robert Lemaire, Bernard Marbaix, Nicole Shirer, Maxime Motte, Christelle Delbrouck
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 82 minuti
- Produzione: Francia, Belgio, 2016
- Distribuzione: Merlino Distribuzione
- Data di uscita: 30 agosto 2018
Un uomo e una donna adottano un bambino africano e trascorrono la loro vita in Normandia. Si trovano vicino al mare e la posizione è piuttosto buona per tutti quei clandestini che vogliono arrivare in Inghilterra. La loro quotidianità viene stravolta quando un migrante si presenta alla loro abitazione, inseguito dalla polizia. I due coniugi decidono di accoglierlo e il bambino inizia a pensare che quell’uomo potrebbe essere il suo vero padre.
Come ho incontrato mio padre: una storia di migranti
L’attore Maxime Motte cura la regia di “Come ho incontrato mio padre”. Motte ha non poche esperienze cinematografiche come attore, la più nota delle quali è probabilmente quella del ruolo di Van Gogh nel film “Due agenti molto speciali”, diretto da David Charhon, in cui compare al fianco di Omar Sy (“Quasi amici“). Il progetto di “Come ho incontrato mio padre” nasce da un cortometraggio che Motte ha curato nel 2007 e la cui trama si presta bene a diventare un lungometraggio.
Isabelle Carré (“I figli del secolo”, “Ricordo di belle cose”, “Emotivi anonimi“) interpreta Ava, madre adottiva del bambino africano e moglie di Elliott, interpretato da François-Xavier Demaison (“Il piccolo Nicolas e i suoi genitori“, “Per sfortuna che ci sei“, “L’Outsider”). Dioucounda Koma (“Days of Glory”) è Kwabéna, il clandestino accolto dalla coppia.
In “Come ho incontrato mio padre”, Maxime Motte decide di indagare e mostrare allo spettatore alcuni dei temi più attuali nel mondo contemporaneo: l’immigrazione e le conseguenti complicazioni derivate da essa. La storia di una famiglia adottiva di un bambino africano è lo spunto primario per riflettere sull’accoglienza e su ciò che accade alle frontiere europee.
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