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Commissario Torrente – Il braccio idiota della legge – Recensione

Arriva il quarto capitolo delle avventure dello 007 made in Spagna, che farà la felicità degli amanti del trash

(Torrente 4: Crisi letal) Regia: Santiago Segura – Cast: Santiago Segura, Kiko Rivera, Javier Gutiérrez, Carlos Areces, Cañita Brava – Genere: Commedia, colore, 93 minuti – Produzione: Spagna, 2011 – Distribuzione: Elleme Group – Data di uscita: 2 maggio 2013.

il-commissario-torrente-il-braccio-idiota-della-leggeL’ex poliziotto Torrente, ormai detective privato a tutti gli effetti, ha cercato in tutti i modi di cambiare stile di vita ma, a causa della crisi economica che imperversa in tutta la Spagna, non naviga in buone acque e si ritrova costretto ad accettare un incarico per lui insolito.

Contattato da Ramirez, una sua vecchia conoscenza, ha il compito di reclutare alcuni collaboratori per ucciderne il suocero. Qualcosa, però, non va come previsto e Torrente finisce in carcere, dove dovrà escogitare un piano per ritornare in libertà e mettersi sulle tracce di chi lo ha tradito.

Con il quarto film della saga de “Il Commissario Torrente” torna uno dei commissari più irreverenti, eccessivi e scorretti che il grande schermo possa vantare. In questo episodio, campione d’incassi alla sua uscita nel 2011 in Spagna, Torrente si mostra sempre più insofferente verso la società contemporanea spagnola. Il suo disagio non toglie però spazio a quelli che possono considerarsi gli ingredienti principali della sua commedia: comicità nonsense, gusto per la volgarità e nudità femminili senza sosta. Un mix perfetto per gli amanti del vero trash.

Il Commissario, tra una visita alle ballerine seminude del night, un rapporto omosessuale e le immancabili scoregge, si ritroverà in carcere costretto a inscenare una sorta di remake kitsch de “Fuga per la vittoria”, con tanto di comparsate di famosi calciatori spagnoli come Fabregas e Ramos, per poter tornare alla libertà. Le sorprese però non finiscono e il protagonista ci delizierà della sua (discutibile) verve sino all’ultima scena.

Santiago Segura, regista e protagonista della pellicola, spinge al massimo il suo gusto per l’eccessivo riportando alla ribalta un personaggio volutamente sgradevole e indigesto creando scene che riescono a scandalizzare, probabilmente in maniera voluta, anche lo spettatore più avvezzo a questo genere di comicità. Molti siparietti dal dubbio gusto infatti sembrano quasi non avere un legame vero e proprio con la tessitura della sceneggiatura ma appaiono semplicemente come elementi ridondanti di una ironia che rischia di stancare presto il pubblico.

Il film comunque riesce a scorrere, grazie anche alla sua breve durata, senza eccessive sofferenze per lo spettatore, che verrà trasportato nel mondo di questo commissario franchista, razzista, misogino o, per meglio dire, misantropo in una visione parodistica, grottesca e a tratti esilarante della nostra società.

“Il Commissario Torrente – Il braccio idiota della legge” è in definitiva un film da consigliare a tutti gli amanti del genere trash e ai nostalgici della commedia erotica degli anni ’70 che non rimarranno delusi da questo piccolo cult che ci arriva dai cugini di Spagna. Per tutti gli altri è una pellicola dalla cui tenersi alla larga o, meglio ancora, da raccomandare ai propri nemici.

Miriam Reale

Commissario Torrente – Il braccio idiota della legge – Recensione

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