“Corro da te” di Riccardo Milani, con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone è stato presentato oggi alla stampa al Cinema Adriano.
Corro da te: Riccardo Milani presenta il film
Riccardo Milani ha detto d’aver trovato molto interessante il tema della disabilità trattato nel film. “Corro da te” è un’adattamento dell’originale francese “Tout le Monde Debout” scritto e diretto da Franck Dubosc, in collaborazione con Gaumont.Il regista ha spiegato di aver affrontato quest’avventura senza porsi dei parametri.
Io poi con pietismo e buonismo non faccio mai pace, il risultato è che non abbiamo pietà e siamo più cattivi. Nel nostro paese c’è un’umanità che fa finta che non ce nesia un’altra. Nei miei film metto in evidenza le cose peggiori perché mi è rimasto un briciolo di speranza. Per me è importante la credibilità della messa in scena, e in questo l’aiuto dei ragazzi disabili è stato importante. Loro fanno battute feroci su loro stessi. Elementi che ci hanno fatto da viatico per stare sereni, rimanendo sempre onesti.
Piefrancesco Favino parla del film
L’attore inizia col dire che la nostra società è permeata da un cinismo molto diffuso.
“Questo film non è mai pietistico. Viviamo in un momento in cui le cose non si possono mai chiamare col loro nome, vige l’ipercorrettismo. Il mio personaggio soffre di narcisismo, ossessione per il successo, paura d’invecchiare”. E un riflesso di questo mondo. “Ho imparato che la disabilità è uno specchio, non guardiamo mai la persona, ma ciò che rappresenta. Il film, con grande garbo, parla della capacità che abbiamo di guardare al di là di quello che noi siamo”.
Favino ha continuato a parlare della realizzazione di “Corro da te” affermando: “Mi sono divertito tantissimo! Stando vicino alle associazioni ci siamo resi conto di poter parlare di queste cose in modo onesto. Io ho amato tutti i difetti di questo personaggio, forse perché è un coacervo di cose che abbiamo tutti”. Ha poi parlato del clima sul set: “Riccardo crea una condizione di festa durante le riprese e questo è un grande privilegio, che credo nel film si veda”.
Corro da te: la parola a Miriam Leone
“Questo mestiere è importante perché ti dà la possibilità di metterti nei panni dell’altro, per poi scoprire che l’altro siamo noi, c’è sempre qualcosa di noi negli altri. La Onlus che ci ha seguito durante la lavorazione del film mi ha aiutato a sviluppare le mie diverse abilità. Per me ad esempio è stato difficilissimo imparare a giocare a tennis sulla carrozzina. Nella nostra società c’è un grande equivoco, si pensa che la forza sia rappresentata dalla prepotenza, dalla prestanza fisica”. Per l’attrice non è così, e ritiene che la forza quella vera è quella che possiede il suo personaggio: la forza della dolcezza. “L’amore è quello che abbraccia il difetto dell’altro e non glielo fa pesare”.
Miriam Leone ha avuto parole anche sull’attualità: “Condividiamo in queste ore lo stesso sentimento di sgomento e angoscia. Il nostro dovere di attori è trasmettere emozioni, raccontare storie. La commedia serve per poter vivere i drammi della vita sorridendone. Per raccontare una verità devi metterti nei panni dell’altro. In questa società la dolcezza” non è di moda, Chiara, il personaggio che interpreto, “non è diventata vittima del suo dolore. Di bontà e pietà abbiamo disperatamente bisogno. Spesso siamo noi che abbiamo bisogno di sangue, anche la parola può essere un’arma, e va saputa dosare. Noi facciamo solo cinema, sperando di regalare dei momenti di distensione. In questo film lo spettatore può ridere senza sentirsi in colpa”.
Gli sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda, che hanno curato lo script col regista, hanno spiegato che “il lavoro più grosso è stato quello di fare l’adattamento e l’abbiamo fatto sulla comicità, perché abbiamo un altro modo di ridere. L’intuizione di Riccardo di aggiungere un personaggio, quello di Piera Degli Esposti, e modificare quello di Luciana, interpretata da Vanessa Scalera, è stato vincente. Scrivere conoscendo gli attori è stato un grande privilegio, adattare a loro i personaggi.” Hanno poi aggiunto che la loro regola principe è quella di “scappare quando si sfiora la retorica, il pietismo”, quando sta per far scendere “la lacrima la commedia se ne va, diventa cattiva”.
Il film uscirà giovedì 17 marzo 2022 in ben 500 sale, una grande scommessa che la produzione è sicura di vincere, nonostante la crisi pandemica stia ancora penalizzando il cinema e lo spettacolo in generale.
Maria Grazia Bosu
10/03/2022