The Last of Us è la serie tv più in voga del momento. Ispirata all’omonimo videogioco, non ha deluso le aspettative dei fan del gioco, traducendo fedelmente le famose scene d’apertura. La tensione continua e l’orrore del mondo post-pandemico sono centrali in questa nuova serie targata HBO. In questi giorni, è uscito il terzo episodio intitolato “Long, Long Time“, definito dai fan come un capolavoro.
In questo episodio, ci viene raccontata una storia avvincente sull’amore, sulla solitudine e l’accettazione di se stessi. I protagonisti di questa vicenda sono i personaggi Bill (Nick Offerman) e Frank (Murray Bartlett). L’adattamento televisivo della loro storia è stato presentato in maniera esemplare ed inaspettata. Nel gioco, infatti, non era chiaro che tipo di relazione ci fosse tra i due personaggi. Per riuscire a spiegarci in maniera chiara la loro relazione, HBO ha apportato delle modifiche alla storia, discostandosi in parte dal videogioco, anche in questo caso però in meglio.
Partendo dalla trama dei due personaggi di The Last of Us, proveremo a spiegare il significato di questo terzo episodio. Nel gioco, Bill viveva da solo in una piccola città, modificata per essere una grande trappola esplosiva ed era implicito che lui e Frank fossero una coppia. Quando Ellie (Bella Ramsey) e Joel (Pedro Pascal), scappano dalla città con la macchina di Bill, la ragazza trova una rivista per adulti sul sedile posteriore. Si comprende così che Bill era in realtà gay, ma non sapevamo nient’altro sul suo conto.
Passando all’adattamento televisivo, riusciamo a saperne ancora di più sul personaggio di Bill. Lui viveva nel bunker che aveva costruito sotto il seminterrato della casa di sua madre. Era stranamente felice che il mondo fosse giunto alla sua fine, potremmo definirlo come un amante delle teorie del complotto. Aveva costruito il nascondiglio perfetto, tra pistole ed ideologie contorte, in realtà capiamo che si stava nascondendo da se stesso. Si comprende il suo senso di oppressione, ha cercato di mascherare le proprie insicurezze per tutta la sua vita. Bill si descrive come un sopravvissuto, avendo vissuto una vita a negare se stesso, ma finalmente con Frank ha potuto esprimere il suo vero “io” senza dover rientrare in nessuna etichetta.