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Crimes of the Future (2022)

Recensione

Crimes of the Future: una meditazione sull’evoluzione umana

Crimes of the Future Cronenberg

Nel lontano 1970 un giovanissimo David Cronenberg girò con pochissimi mezzi un film chiamato “Crimes of the Future” su una misteriosa malattia causata da un prodotto cosmetico che uccideva tutte
le donne in età fertile. Nel 2021 lo stesso regista canadese, inventore del genere body horror porta sui grandi schermi un lavoro con lo stesso titolo che non è un remake, anche se prosegue in
un qualche modo il discorso già iniziato. Di per sé, la sinossi del film attuale è piuttosto semplice.

Dopo aver assistito all’omicidio di una madre nei confronti di suo figlio Brecken, incontriamo la
coppia di body artist composta da Saul Tenser (Viggo Mortensen) e Caprice (Léa Seydoux), che si
esibiscono in operazioni chirurgiche in cui lei rimuove a lui organi/tumori (tatuati) che gli crescono
spontaneamente. Saranno loro a dover fare in una performance l’autopsia del piccolo Brecken,
che mangiava plastica come suo padre Lang.

La summa del pensiero di Cronenberg

Dietro questa trama di “Crimes of the Future”, però, c’è molto altro, che fa sì che il film diventi una summa del pensiero filosofico di Cronenberg. Si è molto parlato della crudezza delle immagini di alcune scene, ma a parte le esagerazioni dei media, il fascino del film del maestro è tutto nei concetti che lo pervadono.

Crimes of the Future (2022)

Tutti vivono in un mondo post apocalittico, dove il narcisismo e l’eros (o per lo meno quel che ne resta)
si esprimono in performances patinate, forse illegali, ma tollerate. Esiste una polizia della Nuova
Buoncostume e un misterioso National Organ Registry legato ad un Concorso di Bellezza
Interiore, dove lavora la strana Timlin (Kristen Stewart).

In questo microcosmo buio e opprimente si muove Saul, un uomo ancora capace di provare dolore che dorme in un letto che si fonde con il suo corpo, come la sedia su cui mangia a fatica. Lui e la sua malattia chiamata “Accelerate Evolution Syndrome” sono il magnete per lo spettatore che si perde in un universo distopico, dove la resistenza si sta adeguando ai cambiamenti.

Ci sono tutti i simboli del cinema del regista canadese, dal ventre che si apre come in “Videodrome” al “Concorso di bellezza interiore” (“Inseparabili”) fino alla tecnologia Bioelettronica nelle performances (“eXistenz” la bioporta che si fonde con il giocatore).

La chirurgia è il nuovo sesso

Crimes of the Future scena film

Il corpo è realtà e la chirurgia è il nuovo sesso: in queste due piccole frasi c’è tutto il senso del film, che racconta come l’umanità per sopravvivere all’apocalisse debba cambiare nel corpo come nella mente. Il messaggio, neanche così criptico, arriva tra mille suggestioni visive, alcune anche piuttosto estreme.

Viggo Mortensen sempre vestito di nero e con il viso coperto recita per sottrazione ed è lui nel finale a chiudere il cerchio con un sorriso, l’unico di tutto il film.

Cronenberg, con il suo personaggio, pone l’umanità davanti al crudo dilemma se mutare per resistere ad un mondo che sta finendo o provare sentimenti e dolore tramite il corpo malato. E forse, sembra che la soluzione possa essere quella di mangiare la plastica prodotta dall’essere umano nell’Antropocene.

Non è un film facile “Crimes of the Future” , ma gli appassionati del cineasta lo sanno bene. Va metabolizzato e interiorizzato dopo averlo inserito nel proprio corpo/cervello come la videocassetta di “Videodrome”.

“Crimes of the Future” è un oggetto strano che attira e respinge contemporaneamente nella sua complessità e negli abissi interiori dell’uomo contemporaneo che gode nell’autodistruggersi in un perverso processo di fusione con le macchine quasi inevitabile.
L’unico appunto da fare è forse la scarsa attenzione alla recitazione degli attori, il meglio sulla piazza, poco curata se non sciatta. Ma è un peccato veniale per un regista che lascia sempre il segno.

Ivana Faranda

Trama

  • Regia: David Cronenberg
  • Cast: Kristen Stewart, Viggo Mortensen, Léa Seydoux, Scott Speedman, Lihi Kornowski, Don McKellar, Welket Bungué, Tanaya Beatty, Denise Capezza, Yorgos Karamihos, Nadia Litz Titolo
  • Genere: Fantascienza
  • Durata: 107 minuti
  • Produzione: USA, 2022
  • Distribuzione; Lucky Red
  • Data di uscita 24 agosto 2022

Crimes of the Future locCrimes of the Future” è un film diretto dal regista canadese David Cronenberg, a sette anni di distanza da “Maps to the Stars”. Il film, presentato in concorso alla 67ª edizione del Festival di Cannes, segna la quarta collaborazione con Viggo Mortensen, già protagonista dei precedenti “A History of Violence”, “La promessa dell’assassino”, “A Dangerous Method“.

Crimes of the Future: la trama

Quando la specie umana si adatta a un ambiente sintetico, il corpo subisce nuove trasformazioni e mutazioni. Siamo in un imprecisato tempo apocalittico e Caprice (Léa Seydoux) e Saul Tenser (Viggo Mortensen) sono una coppia di artisti d’avanguardia di body art estrema. Li segue Timlin (Kristen Stewart), un’investigatrice del National Organ Registry. In clandestinità opera un gruppo misterioso, capitanato da un uomo il cui figlio mangia plastica. Il bimbo è ucciso dalla madre e lui cerca di usare la notorietà di Saul per far luce sulla prossima fase dell’evoluzione umana.

Trailer

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