Bridgerton è una delle serie più amate in assoluto. Su Netflix, la piattaforma streaming sulla quale è possibile vedere le prime due serie, più lo spinoff sulla Regina Carlotta, è sempre fra le prime posizioni. Soprattutto in concomitanza con le date di uscita, gli appassionati si lanciano in vere e proprie maratone, per scoprire quanto prima i nuovi sviluppi dell’alta società londinese.
Forse, però, non tutti sanno che – oltre a ciò che si vede sullo schermo – ci sono altri dettagli meno conosciuti. Curiosità che rendono le vicende ambientate durante l’Età della Reggenza ancora più interanti. D’altra parte la penna di Julia Quinn, autrice dei romanzi da cui è tratta la serie, e quella di Shonda Rhimes, sceneggiatrice anche di Grey’s Anatomy, sono una garanzia di successo.
La casa dei Bridgerton è ispirata alla casa d’infanzia di Lady Diana
Che quella dei Bridgerton sia fra le famiglie più amate dai fan della serie tv non è un mistero. L’amore autentico che li lega, la modernità con cui affrontano le tradizioni dell’epoca (senza con questo essere irriverenti) rendono ogni singolo componente apprezzato. Non è raro che lo spettatore si riveda in essi, per qualche ragione.
A renderli ancora più vicini al pubblico, però, c’è un dettaglio non di poco conto. La casa in cui abitano è ispirata a quella in cui è cresciuta Lady Diana, la Principessa del Popolo per definizione. L’amore e l’ammirazione che è riuscita a conquistarsi nel corso della sua breve (purtroppo) vita non sono certo un mistero. E sapere che c’è qualcosa di lei nella splendida scenografia che fa da cornice alle vicende di Bridgerton è un motivo in più per apprezzare ogni singola stagione (e il recente spinoff che si concentra sul grande amore che lega la Regina Carlotta e Re Giorgio).
Nello specifico si tratta di Althorp House, ereditata dal Conte Spencer, il padre di Lady D. Adesso la dimora è di proprietà del fratello della defunta Principessa d’Inghilterra. Un luogo di ricordi in cui ha vissuto dai 13 anni sino al matrimonio con l’allora Principe Carlo. Si trova nel cuore di Londra ed è composta da 90 stanze e 550 acri di terreno. Un esempio di eleganza, la stessa che caratterizzava colei che l’ha abitata.
Le scene di sesso e quelle creative sono state approvate da esperti
Sia le scene di sesso, che hanno contribuito a dare ritmo alla serie tv, che quelle creative ma ispirate a fatti storici, sono passate al vaglio di esperti dei due settori. Le scene d’amore sono state approvate da una regista dell’intimità. Si chiama Lizzy Talbot e si è dedicata esclusivamente alle riprese romantiche e a quelle in cui i protagonisti si lasciano prendere dalla passione.
E se c’è bisogno di credibilità quando si racconta l’amore a 360 gradi, è importante non tralasciare i dettagli quando la fantasia si mescola alla storia. Come in The Crown e in Downton Abbey, anche Bridgerton ha avuto la sua consulente. In questo frangente si tratta di Hannah Greig, profonda conoscitrice dell’aristocrazia inglese d’inizio Ottocento.
Non è un caso che i nobili si chiamino Pari e rappresentino una cerchia di poche centinaia di famiglie che detengono il potere. Il Duca Simon (Regè-Jean Page), per esempio, appartiene al rango più alto (subito prima di Marchese e Conte). Anthony (Jonathan Bailey) è Visconte e, all’ultimo gradino tra i lord, ci sono i Baroni come Nigel (Jamie Beamish), il pretendente di Daphne (Phoebe Dynevor).
Eloise e Penelope sono migliori amiche anche nella realtà
Le attrici che interpretano Eloise (Claudia Jessie) e Penelope (Nicola Coughlan) sono molto legate anche fuori dal set di Bridgerton. Entrambe, nella serie, sono accumunate dalla voglia di emergere, di trovare il proprio posto nella società senza sottostare in maniera passiva ai dettami dell’epoca. Sono desiderose di trovare il vero amore, non quello imposto dai ranghi nobiliari, ma senza perdere la propria indipendenza.
L’attrice che interpreta Penelope in Bridgerton non sapeva di essere Lady Whistledown
Nicola Coughlan, di cui abbiamo appena parlato, non ha scoperto immediatamente quale sarebbe stato il suo ruolo per intero. Colei che si cela dietro il mantello con il cappuccio è rimasta nascosta non solo al pubblico, ma anche alla stessa attrice.
“Quando sono andata per la prima audizione, avevo solo un paio di giorni per prepararmi; non avevo tempo per leggere i libri – ha raccontato l’attrice in un’intervista – Poi appena ottenuta la parte mi sono imbattuta in un forum online, lì ho capito che Penelope era Lady Whistledown. Quando l’ho scoperto, ho pensato: ‘No, no, no, non può essere giusto. Così ho iniziato a leggere i libri e i copioni di questo ruolo straordinario. È stato tutto piuttosto strabiliante”, ha rivelato Coughlan.
E, rispetto a questo ultimo dettaglio, c’è un’altra curiosità che lascerà di stucco gli appassionati. La scena finale della prima stagione, che rivela l’identità dell’esperta di gossip londinese, non l’ha girata Nicola Coughlan, ma Cressida Cowper (Jessica Madsen). Questa scelta ben precisa è servita a depistare le ‘indagini’ dei detective che ogni stagione si incollano alla tv per scoprire – piano, piano – tutti i colpi di scena previsti da una trama impeccabile, accompagnata da una fotografia a regola d’arte.
Chi è la vera Lady Whistledown
E, per restare in tema, l’ultima curiosità che riguarda Bridgerton ha a che fare con la realtà storica da cui trae ispirazione. Le pubblicazioni mondane, l’odierno gossip, non sono un’invenzione. La scrittrice dei romanzi si è ispirata alla Signora Crakenthorpe, pseudonimo (anche in questo caso) dall’autrice del Female Tatler, un manuale risalente ai primi dieci anni del Settecento.
All’epoca, però, si usavano solo le iniziali degli interessati. A differenza di Lady Whistledown che, per la prima volta, ha il coraggio di fare nomi e cognomi, suscitando le ire dei protagonisti e la curiosità dei lettori.
Inizialmente il suo ruolo sarebbe dovuto essere marginale, un espediente narrativo per rivelare le infodump, un numero considerevole di informazioni che servono al lettore all’inizio della storia.
Il personaggio si è sviluppato tanto grazie al padre di Julia Quinn che, leggendo in gran segreto i primi otto capitoli de Il Duca e Io (primo romanzo della saga), era davvero impaziente di conoscere l’identità della giornalista di cronaca rosa.