Cynthia Erivo, l’attrice che interpreta Elphaba nel tanto atteso adattamento cinematografico del musical “Wicked”, ha condiviso dettagli sorprendenti sulle sue esperienze di ripresa durante una recente intervista. Attraverso le sue parole, emergono le sfide che ha affrontato nel corso delle lunghe e impegnative giornate di produzione. La sua testimonianza non solo offre uno sguardo dietro le quinte del film, ma mette in evidenza anche il lavoro meticoloso e le difficoltà fisiche che caratterizzano il mondo del cinema.
La sfida del costume e delle acrobazie
Nel podcast “Sentimental Men”, Cynthia Erivo ha descritto il complesso processo di vestizione per il suo ruolo. A differenza di un normale costume da lavoro, quello indossato dall’attrice comporta l’aggiunta di diverse imbracature necessarie per le scene d’azione. Questi strumenti sono essenziali per garantire la sicurezza durante le acrobazie, ma la loro applicazione può essere estremamente faticosa. “Ci sono due o tre imbracature diverse per le varie acrobazie”, ha dichiarato Erivo, rivelando il lungo tempo impiegato per prepararsi e la necessità di indossarle sopra il corsetto e il costume.
Le lunghe ore sul set, che iniziavano già alle 7 o 8 del mattino e proseguivano fino a tarda sera, hanno portato l’attrice a vivere momenti di intensa fatica. “Una volta che sei nell’imbracatura, non vuoi più uscirne perché ci vuole un’eternità per preparare di nuovo tutto”, ha spiegato, leggendo tra le righe il peso psicologico e fisico di tali condizioni di lavoro. Queste dichiarazioni mettono in evidenza come la vita sul set richieda non solo talento, ma anche una resilienza straordinaria.
La rinuncia a bisogni fondamentali
Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dall’intervista riguarda la decisione di Erivo di non utilizzare il bagno durante il giorno di riprese. Con la presenza di più strati e l’impossibilità di sfilarsi il costume e l’imbracatura, l’attrice si è trovata a dover affrontare una scelta decisamente complessa. “Non andavo in bagno. Non l’avrei potuto fare. C’erano troppi strati”, ha confessato. Un’esperienza che potrebbe sembrare incredibile, ma che sottolinea quanto possa essere estremamente impegnativa la produzione di un film di grande portata come “Wicked”.
Addirittura, i membri della troupe le chiedevano frequentemente se avesse bisogno di una pausa per recarsi in bagno, ma lei invariabilmente rispondeva di no. La sua determinazione a completare le scene, nonostante le evidenti difficoltà, parla di un forte impegno professionale, una volontà di portare a termine il progetto che dimostra non solo la dedizione dell’attrice, ma anche l’intensità del lavoro di gruppo sul set.
L’attesa per Wicked e la sua ricezione
“Wicked”, diretto da Jon M. Chu, si preannuncia come uno dei film più attesi della stagione. È un adattamento dell’acclamato musical, vincitore di numerosi premi Tony, ed è atteso da un vasto pubblico, sia fan del musical originale che nuovi spettatori. La premiere nelle sale italiane è prevista per oggi e le prime recensioni hanno anticipato un’accoglienza calorosa sia da parte della critica che del pubblico.
Il film rappresenta non solo un’opportunità per il cinema di reinterpretare una storia amata, ma anche un importante traguardo per gli artisti coinvolti, tra cui Erivo. Grazie ai suoi racconti, gli spettatori possono ora apprezzare non solo la bellezza della narrazione, ma anche il duro lavoro e le sfide che si celano dietro le quinte, elementi che spesso rimangono invisibili ma che rendono l’esperienza cinematografica ancora più affascinante e profonda.