Daniel Day-Lewis ha parlato della sua decisione – non condivisa, ovviamente, dal mondo del cinema – di ritirarsi dalle scene, precisando che ne aveva preso coscienza solo dopo aver iniziato le riprese di “Phantom Thread”.
Daniel Day-Lewis: una decisione difficile, ma liberatoria
“Prima di cominciare le riprese del film non ero cosciente del fatto che avrei, di lì a poco, preso la decisione di ritirarmi” – ha affermato Daniel Day-Lewis durante un’intervista della W Magazine – “so solo che io e Paul Thomas Anderson, prima di girare il film, eravamo soliti ridere a crepapelle. Poi abbiamo smesso di ridere poiché sommersi da uno strano senso di tristezza. Ci ha colti di sorpresa, questa sensazione. Non avevamo ancora realizzato cosa stava per nascere. È stato difficile conviverci, lo è ancora”.
Nonostante il tempo, gli sforzi e la passione che l’attore ha dedicato al personaggio di Reynolds Woodcock in “Phantom Thread”, non ha intenzione di vedere il prodotto finale: “La decisione di non vedere il film è connessa a quella di abbandonare il mio ruolo di attore” ha spiegato.
È speranza comune che, prima o poi, abbandoni quest’idea e torni sulle scene, ma Daniel Day-Lewis la vede alquanto diversamente: “Ho voluto mettere un punto; non avevo intenzione di essere risucchiato nuovamente in un altro progetto. […] l’impulso di smettere di recitare si è andato, col tempo, radicando in me, e ho dovuto dargli ascolto”.
L’ eclettico attore, che ha avuto una formazione teatrale classica, è da sempre stato considerato uno dei più grandi interpreti della storia del cinema, nonché l’unico ad aver collezionato ben 3 Premi Oscar.
Nel 1989 ha vinto il suo primo Premio Oscar grazie alla performance ne “Il mio piede sinistro”; nel 2007 vince il secondo ne “Il petroliere”; ed infine, nel 2012, ne riceve un terzo per la sua interpretazione di Abraham Lincoln nella pellicola omonima di Steven Spielberg.
Una giornata mesta per i cinefili, ma magari una rinascita per Daniel Day-Lewis.
Nicole Ulisse
29/11/2017