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David Mamet

Biografia

Drammaturgo, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e saggista statunitense, David Mamet ha ricevuto due candidature all’Oscar, prima per “Il verdetto“, nel 1983, e poi nel ’98 per “Sesso & potere“, sotto il segno di una cinematografia ricercata e con una chiara impronta storicista.

David Mamet, lo sceneggiatore ‘che suona sempre due volte’

(Chicago, 30 novembre 1947)

david-mametPer molti anni, dai suoi esordi come drammaturgo e sceneggiatore, David Mamet è stato uno dei membri più importanti della comunità liberal americana, questo fino a quando nel 2008, poco prima delle elezioni di Barack Obama, lui, premio Pulitzer nel 1984 per “Glengarry Glen Ross”, in un clamoroso saggio sul “Village Voice” ha dichiarato di non essere più un “trimalciuto liberal”.

David Mamet è stato autore teatrale, attore, regista, sceneggiatore, regista e chi più ne ha ne metta, e sempre sull’onda della cultura liberal. Sulla scia dei suoi scritti è stato creato il neologismo “Mametspeak”, vista l’originalità e la peculiarità delle sue opere.

Script capolavori di fine anni ’80, nascono “Il verdetto” e “Gli intoccabili”

David Mamet nasce a Chicago il 30 novembre del 1947 da genitori ebrei originari della Russia. Dopo aver iniziato a scrivere di teatro, nel 1885, è tra i soci fondatori dell’Atlantic Theater Company.

Il debutto nel mondo del cinema risale al 1981 con la sceneggiatura del remake di Bob Rafelson “Il postino suona sempre due volte”, che vede protagonisti la coppia esplosiva Jack Nicholson e Jessica Lange.

Seguiranno gli script di capolavori come “Il verdetto” (1982, con una nomination agli Oscar) e la trasposizione cinematografica del suo dramma “Sexual Perversity in Chicago” che diventerà “A proposito della notte scorsa…” (1986) diretto da Edward Zwick. Nel 1987, arriva invece il bellissimo “Gli intoccabili” di Brian De Palma.

“Le cose cambiano” per David Mamet, che segna il debutto alla regia

Dopo aver lavorato con registi di questo livello, David Manet decide di debuttare alla regia nel 1987 con il thriller “La casa dei giochi”. Segue un anno dopo, “Le cose cambiano”, ritratto ironico di un gruppo di mafiosi. È molto autobiografico, ed è la summa del suo linguaggio teatrale, e non solo, il film del 1991 “Homicide”, che vede come protagonista un detective newyorkese, Bobby Gold di origine ebraica, che deve fare i conti con la sua coscienza.

Dopo “Oleanna” del 1994, mai visto in Italia e tratto da una sua piece teatrale, Mamet dirige “Il prigioniero spagnolo”, un intrecciarsi di personaggi con dialoghi serrati, con Rebecca Pidgeon, che in seguito diventerà sua moglie.

Il film successivo è “The Winslow Boy”, dramma storico ambientato nell’ Inghilterra del 1911. La bravura di Mamet, fa uscire lo spettatore pieno di dubbi sull’innocenza del giovane personaggio, difeso a spada tratta dal padre avvocato.

Un autore brillante e velatamente ironico

Un Mamet, oramai padrone della macchina da presa, racconta, e con esiti a dir poco brillanti, il mondo di Hollywood in “Hollywood, Vermount” del 2000. La pellicola è cinema nel cinema ed è la prova, se mai ce ne fosse bisogno, che il cinema è finzione. Tutto ha inizio da una sceneggiatura su un vecchio mulino nel Maine, che non esiste più. Come faranno i produttori? Si ride ma con amarezza su un mondo che il nostro conosce molto bene.

Mentre, è asciutto ma efficacissimo “Spartan” del 2004, sul mondo non proprio cristallino della politica americana. Ne è protagonista indiscusso Val Kilmer nei panni di un agente che indaga sulla sparizione di una ragazza legata al presidente degli States.

Nel 2008 David Mamet dirige “Redbelt”, mentre, non è mai andato a buon fine un suo progetto sulla vita di Anna Frank, di cui lui avrebbe dovuto curare regia e sceneggiatura.

Nel 2013 dirige il film TV “Phil Spector“, con Al Pacino e Helen Mirren, sulla figura del leggendario produttore discografico.

Massimiliano Ponzi

Filmografia

David Mamet Filmografia – Sceneggiatore

David Mamet

  • A Life in the Theater, regia di Kirk Browning e Gerald Gutierrez (Film tv) (1979)
  • Il postino suona sempre due volte, regia di Bob Rafelson (1981)
  • Il verdetto, regia di Sidney Lumet (1982)
  • A proposito della notte scorsa…, regia di Edward Zwick (1986)
  • Hill Street giorno e notte (Serie tv) (1987)
  • Gli intoccabili, regia di Brian De Palma (1987)
  • La casa dei giochi, regia di David Mamet (1987)
  • Le cose cambiano, regia di David Mamet (1988)
  • Non siamo angeli, regia di Neil Jordan (1989)
  • Uncle Vanya, regia di Gregory Mosher (Film tv) (1991)
  • Homicide, regia di David Mamet (1991)
  • The Water Engine, regia di Steven Schachter (Film tv) (1992)
  • Americani, regia di James Foley (1992)
  • Hoffa: santo o mafioso?, regia di Danny DeVito (1992)
  • Vanya sulla 42esima strada, regia di Louis Malle (1994)
  • Texan, regia di Treat Williams (Film tv) (1994)
  • Oleanna, regia di David Mamet (1994)
  • American Buffalo, regia di Michael Corrente (1996)
  • L’urlo dell’odio, regia di Lee Tamahori (1997)
  • La formula, regia di David Mamet (1997)
  • Sesso & potere, regia di Barry Levinson (1998)
  • Ronin, regia di John Frankenheimer (1998)
  • Lansky – Un cervello al servizio della mafia, regia di John McNaughton (Film tv) (1999)
  • The Winslow Boy, regia di David Mamet (1999)
  • Lakeboat, regia di Joe Mantegna (2000)
  • Hollywood, Vermont, regia di David Mamet (2000)
  • Hannibal, regia di Ridley Scott (2001)
  • Il colpo, regia di David Mamet (2001)
  • Spartan, regia di David Mamet (2004)
  • Edmond, regia di Stuart Gordon (2005)
  • The Unit (Serie tv) (2006)
  • Redbelt, regia di David Mamet (2008)

David Mamet Filmografia – Regista

  • La casa dei giochi (1987)
  • Le cose cambiano (1988)
  • Homicide (1991)
  • Oleanna (1994)
  • Ricky Jay and His 52 Assistants (Film tv) (1996)
  • La formula (1997)
  • The Winslow Boy (1999)
  • Catastrophe (Cortometraggio) (2000)
  • Hollywood, Vermont (2000)
  • Il colpo (2001)
  • Spartan (2004)
  • The Shield (Serie tv) (2004)
  • The Unit (Serie tv) (2006)
  • Redbelt (2008)
  • Phil Spector, film TV (2013)
David Mamet

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