Trama
- Titolo originale: Dawson City – Frozen Time
- Regia: Bill Morrison
- Genere: Documentario, b/n
- Durata: 120 minuti
- Produzione: USA 2016
- Distribuzione: Cineteca di Bologna
- Data di uscita: 20 marzo 2017
Dawson City, Yukon, Canada. Tra fine XIX secolo e gli anni ’20 del Novecento era l’ultimo avamposto dell’America febbricitante d’oro, oltre un deserto di ghiaccio, dove nacquero diverse fortune statunitensi, canadesi e non solo. Fondata nel 1896, anno in cui furono inventati i proiettori cinematografici su larga scala, divenne il centro della corsa all’oro del Klondike, attirando più di 100 migliaia di cercatori. Vi era un cinema e i film arrivavano, con anni di ritardo. Rispedire indietro le pellicole costava troppo, giacché la cittadina era troppo lontana, a 600 km dal Circolo Polare Artico. Ergo, bisognava trovare una soluzione.
Alla fine degli anni Settanta, precisamente nel 1978 alcuni scavi in un ex-campo da hockey, portano alla luce una piscina sub-artica con un giacimento di 533 pellicole, preservate dal ghiaccio. Si tratta di filmati e film perduti e ritenuti tali fino a quel momento, databili tra gli anni Dieci e gli anni Venti del Novecento.
Con questo documentario, Bill Morrison racconta attraverso il found footage gli anni della corsa all’oro, attraverso newsreel, comiche e melodrammi, nel sottofondo di un parallelismo tra il periodo pionieristico del cinema e l’insediamento americano in una delle sue frontiere più remote e difficili, l’Alaska.
Dawson City – Il tempo tra i ghiacci: un frammento della storia americana
Presentato al Festival di Venezia, il progetto di Bill Morrison ha suscitato stupore ed emozione, grazie alla sua dinamica testimoniale e autentica: le persone protagoniste di quei filmati sono fantasmi chiamati a testimoniare il passato, le loro esistenze, a narrare quella particolare e lontana avventura, inserita nella storia americana del XX secolo.
Con “Dawson City – Il tempo tra i ghiacci”, Bill Morrison giunge alla sua treantaseiesima pellicola, un progetto realizzato attraverso un lungo lavorio di setaccio e costruzione di storie complesse e stratificate tramite la composizione di vari frammenti e brandelli di film.
La colonna sonora è affidata a Alex Somers, collaboratore dei Sigur Rós e autore delle musiche di “Captain Fantastic” con Viggo Mortensen.
Trailer