Il 10 aprile 2025, il grande schermo accoglie un’opera cinematografica che promette di sfidare le convenzioni del genere. Death of a Unicorn, distribuito da I Wonder Pictures, si presenta come un ibrido tra commedia dark, fantasy e horror splatter, offrendo una narrazione audace e originale. Con un cast di attori di spicco e una regia innovativa, il film si propone di intrattenere e far riflettere, affrontando temi complessi attraverso una lente surreale.
La trama di Death of a Unicorn
La storia ruota attorno a Elliot, un avvocato americano, e sua figlia Ridley, che si recano in Canada per visitare la famiglia Leopold, nota per la sua ricchezza accumulata nel settore farmaceutico. Il fondatore della famiglia, Odell, è gravemente malato e Elliot è in procinto di ricevere un’importante nomina nel consiglio di amministrazione dell’azienda, un passo che potrebbe garantire un futuro sicuro per la figlia orfana. Durante il viaggio, mentre attraversano boschi incontaminati, la loro vita prende una piega inaspettata quando investono un giovane unicorno. La reazione di Ridley è di stupore e meraviglia, mentre Elliot, in un gesto di incredibile crudeltà, decide di uccidere l’animale e portarne il corpo con sé. La scoperta che il sangue e il corno dell’unicorno possiedono proprietà curative trasforma il loro weekend in un incubo, mentre i genitori dell’animale si preparano a vendicarsi.
L’unicorno nella mitologia
La figura dell’unicorno ha radici antiche, risalenti al 400 a.C., e ha sempre affascinato l’umanità. Inizialmente considerato una creatura feroce e impossibile da catturare, l’unicorno era dotato di un corno magico con poteri curativi. Durante il Medioevo, la sua immagine si trasformò in simbolo di purezza, apparendo in numerose opere d’arte, tra cui il famoso ciclo “La caccia all’unicorno”, conservato presso The Cloisters, una sede del Metropolitan Museum of Art di New York. Con l’avvento del Cristianesimo, l’unicorno divenne un simbolo di grazia, associato a figure femminili pure in grado di domarlo. Le origini di questa creatura mitologica possono essere ricondotte a descrizioni fantasiose di animali reali, come il rinoceronte indiano, e al commercio di corni di narvalo, spesso scambiati per corni di unicorno.
Gli unicorni nel cinema
Il regista Alex Scharfman trae ispirazione da grandi nomi del cinema, come Ridley Scott, noto per il suo film “Legend” del 1985, in cui l’unicorno appare come simbolo di purezza. Anche se meno conosciuto, il film “Luna nera” del 1975 di Louis Malle presenta un unicorno in un contesto surreale. Altri film che hanno incluso questa creatura mitologica sono “Harry Potter e la pietra filosofale”, “Il magico mondo di Ella” e “Stardust”. L’unicorno è spesso rappresentato in modo rassicurante, ma Death of a Unicorn offre una visione completamente diversa, sfidando le aspettative del pubblico.
La satira sociale di Death of a Unicorn
Un elemento chiave del film è la sua dimensione satirica. La famiglia Leopold è ispirata ai Sackler, noti per il loro coinvolgimento nella crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. Attraverso il personaggio di Téa Leoni, il film esplora il contrasto tra le attività filantropiche della famiglia e il loro sfruttamento del settore medico per il profitto personale. Questo aspetto critico si intreccia con la trama, rivelando le vere motivazioni dietro la facciata di rispettabilità della famiglia Leopold.
Death of a Unicorn si propone di intrattenere il pubblico con una narrazione audace e provocatoria, mescolando generi e temi in un modo unico. Con un cast di attori di talento e una regia innovativa, il film promette di essere un’esperienza cinematografica indimenticabile.
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