Depp v Heard è il nuovo documentario targato Netflix sulla fine del matrimonio tra i due divi di Hollywood. Si concentrerà ovviamente sull’intricata vicenda giudiziaria che ha portato alla successiva vittoria di Johnny Depp. La recente dichiarazione dell’attore, di aver deciso di devolvere in beneficienza i soldi vinti dalla causa con l’ex moglie, ha riacceso l’interesse del pubblico.
In occasione dell’uscita del documentario Depp v Heard, la regista Emma Cooper ha spiegato il motivo per cui ha deciso di non intervistare i due protagonisti della vicenda. La filmmaker ha spiegato che il livello di odio intorno alla vicenda è equilibrato. Secondo la regista infatti, uno dei punti di forza della docuserie è proprio il fatto di rimanere equilibrata nei giudizi, cercando di raccontare la vicenda in modo oggettivo.
Il punto di non ritorno della vicenda è sicuramente l’articolo apparso sul Washington Post del 2018, in cui l’ex moglie decise di denunciare l’attore per maltrattamenti. L’attore decise quindi di fare causa all’ex per diffamazione. Secondo l’attore infatti, quelle dichiarazioni innescarono una reazione a catena, con la sua successiva disfatta in ambito lavorativo e privato.
Questa è la spiegazione della regista sulla scelta di non inserire interviste a Amber Heard o a Johnny Depp, all’interno della docuserie targata Netflix:
“In realtà la mia intenzione è sempre stata quella di cercare di far parlare il film della conversazione intorno al processo. Volevo allontanarmi da qualsiasi dichiarazione di lei o di lui all’interno del processo e volevo solo parlare di noi e del modo in cui guardiamo e poi discutiamo di eventi che non hanno nulla a che fare con noi. La serie parla proprio di questo, ma non posso fare a meno di guardare ad alcune delle cose che vengono dette su di me, senza che la gente abbia visto la serie, ed è interessante che la gente tragga molte conclusioni. Non era questa la mia intenzione.”