Stando ai dati dell’ultimo trimestre, la Disney sembrerebbe aver deciso di rimuovere alcuni contenuti dalle piattaforme Disney+ e Hulu. Scopriamo più attentamente quali potrebbero essere le scelte di rimozione.
I fans della Marvel e delle serie temono di perdere i contenuti che amano.
Disney perde abbonati e rimuove i contenuti
Stando ai dati, la Disney sembrerebbe aver perso circa 4 milioni di abbonati dalle sue piattaforme Disney+ e Hulu, questo comporterà uno smaltimento di contenuti.
Se non bastasse, il colosso dell’intrattenimento per famiglie ha anche annunciato che entro la fine dell’anno presenterà una nuova app che racchiuderà i cataloghi di entrambe le piattaforme citate (al momento solo negli Stati Uniti dato che in Italia i contenuti di Hulu arrivano direttamente su Disney+).
Viene da chiedersi quali saranno, dunque i contenuti che saranno ripuliti da Disney+ nel nostro paese. Molti temono per una ripulita dei grandi franchising.
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Disney+: che fine faranno i contenuti Marvel e le serie?
Si rassicurano, in tal senso, che i contenuti più gettonati su Disney+ resteranno intatti.
I film della Marvel, le serie, ma anche i grandi franchising come Star Wars e le puntate dei Simpson resteranno nel catalogo della piattaforma.
Ad ogni modo, quei contenuti che invece non ricevono la giusta attenzione o non fanno abbastanza presa verranno rimossi e, quindi, saranno venduti ad altre piattaforme o network così da avere almeno un ritorno economico in termini di pubblicità e introiti in generale, ammortizzando così le perdite che la casa di Topolino ha registrato di recente.
La scelta cadrà anche sul limitare dei contenuti streaming, ovvero quei prodotti pensati esclusivamente per la piattaforma (anzi, per le due piattaforme, inclusa Hulu), concentrando gli sforzi nuovamente per le sale.
Insomma, stando alle parole di Kevin Feige, produttore di casa Disney, questi sono i fatti:
“Stiamo rivedendo i contenuti dei nostri servizi DTC [Direct-to-Consumer] per allinearli ai cambiamenti strategici del nostro approccio. Di conseguenza, elimineremo alcuni contenuti dalle nostre piattaforme di streaming e attualmente prevediamo di dover sostenere una spesa di svalutazione di circa 1,5-1,8 miliardi di dollari. L’onere, che non sarà registrato nei risultati del nostro segmento, sarà rilevato principalmente nel terzo trimestre, quando completeremo la revisione e rimuoveremo i contenuti. In futuro, intendiamo produrre meno contenuti in linea con questo cambiamento strategico”.