Disney ha presentato il promo di 60 secondi del nuovo live-action di Biancaneve, che vede come protagonisti Rachel Zegler nel ruolo della principessa e Gal Gadot nei panni della regina cattiva. La casa di produzione ha deciso di puntare su una versione rivisitata della fiaba classica, inserendo elementi moderni e un taglio narrativo più femminista. Tra le novità spicca la rappresentazione dei sette personaggi, tradizionalmente conosciuti come nani, che in questo adattamento appaiono con una resa digitale che ha diviso l’opinione degli addetti ai lavori. Il promo offre un primo sguardo ravvicinato a questi personaggi, rivelando una CGI che, secondo alcune fonti, risulta lontana dall’ideale e ha sollevato commenti critici già sin dai primi annunci. Inoltre, il film, diretto da Mark Webb e ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm, arriverà nei cinema italiani il 20 marzo, con un investimento che ha raggiunto cifre considerevoli. Un recente articolo ha infatti evidenziato che il budget ha toccato i 269,4 milioni di dollari alla fine del 2023, per poi ridursi a 250 milioni dopo alcune modifiche. L’attenzione mediatica si concentra anche sulle polemiche legate al taglio narrativo, che ha portato la protagonista a dover fronteggiare critiche molto aspre, tanto da spingere alcuni haters ad addirittura manifestarsi pubblicamente. Questa combinazione di alta produzione, contenziosi digitali e rinnovato storytelling rende il nuovo Biancaneve uno degli eventi cinematografici più attesi del prossimo anno.
Promo live-action di Biancaneve
Il recente lancio del promo del live-action di Biancaneve da parte di Disney ha catalizzato l’attenzione di critici e appassionati di cinema, grazie anche alla scelta di affiancare al ruolo di Biancaneve la talentuosa Rachel Zegler e alla regia di Gal Gadot nel ruolo della regina cattiva. La clip di 60 secondi offre un’immagine intensa e ricca di dettagli, concentrandosi soprattutto sui personaggi dei sette compagni della protagonista. Fin dalle prime scene, il pubblico viene introdotto a una versione del personaggio dei “set” – che, pur non venendo definito con il termine tradizionale, rappresenta un elemento fondamentale della narrazione – realizzata con avanzate tecniche di CGI. Tuttavia, la resa digitale di questi personaggi ha già aperto un dibattito: alcune critiche evidenziano un risultato “terribile” in termini di realismo e coerenza visiva, mentre altri lodano il coraggio nell’innovare un’immagine a lungo consolidata. La scelta di non utilizzare il termine tradizionale “Nani” ha suscitato ulteriori interrogativi sul modo in cui verranno ridefiniti questi personaggi nel contesto della fiaba. La versione, pur rimanendo fedele alle radici del racconto dei fratelli Grimm, si presenta come un adattamento più moderno e inclusivo, volto a superare stereotipi consolidati. Le indagini finanziarie rivelano un budget iniziale che ha raggiunto cifre di 269,4 milioni di dollari, per poi concludersi a 250 milioni, a seguito di alcuni tagli e ristrutturazioni. Questi dati testimoniano l’altissimo investimento di Disney in una produzione che punta a rivoluzionare il concetto di fiaba classica, con un approccio narrativo che unisce tradizione e innovazione, destinando ogni dettaglio – dalla regia agli effetti speciali – a soddisfare un pubblico sempre più esigente e attento al nuovo linguaggio cinematografico.
Trama e controversie della nuova versione
Il film, diretto da Mark Webb, segue fedelmente lo schema della fiaba dei fratelli Grimm, ma vi sono elementi che lo contraddistinguono dalla versione classica. La storia, infatti, narra di una regina tormentata dalla gelosia per la bellezza di Biancaneve, che decide di affidare il compito al cacciatore di porre fine alla vita della giovane principessa. Tuttavia, il cacciatore, preso dalla compassione, sceglie di non portare a termine l’ordine e fa fuggire Biancaneve nelle profondità di una foresta incantata. In questo ambiente, la protagonista si imbatte in una serie di personaggi complessi e rinnovati che, pur ispirati ai tradizionali sette, sono stati progettati per rompere gli schemi preconcetti associati alla fiaba. La modernità del film non si esprime solo nei costumi o nelle ambientazioni, ma anche nell’approccio narrativo che abbraccia tematiche contemporanee, un taglio definito da alcuni come “woke”. Questo particolare aspetto ha scatenato non poche polemiche, con critici e fan che hanno reagito in maniera aspra alle scelte di casting e sceneggiatura. Tra le controversie, si segnala anche il caso di proteste esterne alla sfera privata della protagonista, alimentate da una comunità di haters che, preoccupati per l’evoluzione dell’immagine classica, hanno espresso opinioni fortemente negative. Il dibattito non si è limitato solo sui social ma ha coinvolto personaggi noti dell’industria cinematografica, come Peter Dinklage, il quale ha esplicitamente bocciato l’idea di un remake radicalmente diverso dal modello originale. Durante una recente intervista, un portavoce della produzione ha dichiarato: “Per evitare di rafforzare gli stereotipi del film d’animazione originale, stiamo adottando un approccio diverso con questi sette personaggi e ci siamo consultati con i membri della comunità del nanismo. Non vediamo l’ora di riverlarvi di più mentre il film entra in produzione dopo un lungo periodo di sviluppo”. Queste dichiarazioni sottolineano l’impegno della Disney nel cercare un equilibrio tra innovazione e rispetto della tradizione, rendendo il nuovo Biancaneve un film che, pur essendo radicato nel passato, guarda con decisione alle sfide del presente e del futuro, proponendo un racconto articolato e contaminato da diverse influenze narrative.