Il ruolo della donna, purtroppo, non ha ancora acquisito lo stesso valore di quello dell’uomo. Negli ultimi anni anche lo star-system femminile americano ha irrotto, svelando una netta differenza di salari ad Hollywood a seconda del sesso. Da Frances McDormand a Viola Davis, sono moltissime le donne che si stanno battendo per questa disparità.
Il grande problema del Gender Pay Gap ad Hollywood
Che Hollywood sia una realtà sessista, dove manca l’uguaglianza di genere, sia davanti che dietro la macchina da presa, non è di certo una novità. Probabilmente siamo ad un punto cruciale per la storia dell’industria cinematografica americana. Le donne hanno voce e di certo non sono più spaventate di rivelare alcuni retroscena davvero raccapriccianti.
Tutto è cominciato durante gli Oscar 2015. Patricia Arquette dopo aver ritirato il premio per la Miglior Attrice non Protagonista per il film “Boyhood” rompe il silenzio:
«Abbiamo combattuto per i diritti di tutti gli altri, è ora di ottenere la parità di retribuzione una volta per tutte, e la parità di diritti per tutte le donne negli Stati Uniti».
La New York Film Academy nel 2013 ha condotto uno studio, confermandone uno precedentemente condotto dall’Universita della Pennsylvania, che mostra di quanto la percentuale di protagoniste femminili nei film di Hollywood sia rimasta la stessa negli ultimi 60 anni.
Nicholas Zurko, conduttore dello studio, ha affermato: “Dopo aver esaminato i dati, è evidente che Hollywood resta intrappolata nella maglia dei suoi pregiudizi di genere. Certo, non è tutto così negativo e ci sono una serie di registe, autrici e talenti emergenti che sfidano lo status quo. Per far luce sulla disuguaglianza di genere nel cinema, speriamo di iniziare una discussione su cosa si può fare per aumentare la presenza delle donne e il loro potere nei film ad alto budget”.
Nella “Top 500” dei film di hollywoodiani tra il 2007 e il 2012 viene fuori che solo il 30% di attori recitanti sono donne, il 28,8% di donne ha indossato abiti molto succinti (rispetto al 7% degli uomini), il 26,2% delle donne appare parzialmente nuda contro il 9,4% degli uomini. Questi dati sono solo alcuni in confronto ad altri molto più terrificanti riassunti a fine articolo in un bel grafico della New York Film Academy.
La voce delle donne
C’è la necessità di un cambiamento. Durante gli Oscar 2018, Frances McDormand, Miglior Attrice Protagonista per “I tre manifesti a Ebbing, Missouri” nel suo discorso, dopo aver ringraziato la sua famiglia, ha aggiunto: “… Posso avere l’onore di vedere tutte le donne che hanno ricevuto una nomination alzarsi insieme a me? Le attrici. Meryl, se lo fai lo faranno tutte, forza. Le filmmaker, le produttrici, le registe, le autrici, le direttrici della fotografia, le compositrici, le designer. Guardatevi attorno tutti. Guardatevi attorno, signore e signori. Perché abbiamo tutte storie da raccontare e progetti che hanno bisogno di finanziamenti. Non parlateci di queste cose durante la festa di questa sera. Invitateci nei vostri uffici tra un paio di giorni, o venite nei nostri, come preferite. E ve ne parleremo ampiamente”. (Qui l’articolo completo)
Ma l’episodio di Frances McDormand non è di certo un caso isolato. L’uguaglianza di genere è un diritto umano che riguarda persone di ogni razza, sesso, orientamento sessuale e religioso. Non possono esserci ancora oggi disparità di trattamento e di stipendio né per per il colore della pelle, né per il genere.
Anche Viola Davis, grande attrice e attivist, durante un’intervista ha detto la sua a riguardo, anche se in questa occasione si è concentrata più sulle disparità razziali in ambito lavorativo. Ciò non significa che il discorso non possa essere anche rapportato al “Gender Pay Gap“.
“La mia carriera è forse comparabile a quelle di Meryl Streep, Julianne Moore, Sigourney Weaver. Sono tutte uscite dalla Yale, dalla Julliard, dalla NYU (New York University). Il loro percorso è uguale al mio, eppure io non sono neanche lontanamente vicina alla loro posizione. Né per quanto il salario, né per quanto riguarda le opportunità di lavoro. Le persone mi dicono ‘Sei una Meryl Sreep di colore, ti amiamo. Non c’è nessuna come voi! Ok, se non c’è nessuno come me, pagatemi per quel che valgo.”
Anche se potrebbe sembrare, Viola Davis non intende assolutamente puntare il dito contro le sue colleghe (con le quali ha un ottimo rapporto), ma verso la macchina dell’industria di Hollywood e contro i produttori/registi.
“L’integrazione deve partire dalle scelte che fanno i direttori degli Studios per i loro film. Non ti considereranno mai per un ruolo che hanno scritto per Reese Witherspoon o per Sandra Bullock.”
#MeToo e #Time’sUp – Qualcosa sta cambiando
Prima con il movimento #MeToo per la solidarietà verso le donne che hanno subito violenza e soprusi, ora con #Time’sUp si passa all’attacco.
Il movimento tutto al femminile, ha raccolto più di 300 adesioni di donne potenti nella macchina cinematografica americana per combattere aggressioni sessuali e discriminazioni nel mondo del lavoro.
Attrici, registe, produttrici e non solo, hanno raccolto un fondo di circa 13 milioni di dollari per sostenere chi è vittima di “sexual harassment” e di “gender inquality”. Tra le varie portavoci troviamo Natalie Portman, Emma Watson, Meryl Streep, Eva Longoria e la regista Shonda Rhimes che hanno firmato una lettera aperta pubblicata sul “New York Times” e sul giornale di lingua spagnola “La Opinion“.
Durante i Golden Globes a sostegno di questo movimento, tutte le star hanno indossato abiti di color nero. Secondo i dati, in soli 19 giorni, sono stati donati 16 milioni di dollari da 14.675 persone. Un primo passo verso la vittoria.
“Let’s get to work”
Matteo Farinaccia
12/03/2018
Ecco il grafico della New York Film Academy. Buona lettura.